Data / Ora
Date(s) - 18/07/2024
6:30 pm - 8:00 pm
Luogo
Hotel Villa Bonera di Genova Nervi
Categorie
Incontri, dibattiti, workshop per stimolare e condividere pensieri ed esperienze affacciati sul Mediterraneo. È Learning from the Present, programma pubblico di eventi che trasforma Genova in laboratorio a cielo aperto di cultura contemporanea, partendo dai margini e dai luoghi sottoutilizzati della città.
Il progetto, ideato da BLU / Breeding and Learning Unit, è ritmato dai contributi di pensatori, professionisti e attivisti specializzati nei diversi campi del design, della filosofia, dell’ambiente e dell’artigianato.
Il 18 e il 19 luglio 2024 sono attesi all’Hotel Villa Bonera di Genova Nervi la curatrice indipendente Ilaria Bussoni per esplorare lo sguardo contemporaneo sul paesaggio e il giornalista Matteo De Giuli per riscoprirsi pigri, per riflettere sull’inaudita e innaturale operosità che ci allontana da un uso sensato del tempo.
Ilaria Bussoni, curatrice indipendente, invita il pubblico a riflettere sul paesaggio, una delle forme più consolidate della relazione dell’uomo con il mondo. Ormai da alcuni secoli la cultura occidentale ha imparato a guardare alla natura attraverso una cornice: dalle vedute delle ville rinascimentali ai belvedere del romanticismo, dai dispositivi ottici del panorama alle fotografie di Luigi Ghirri. Il paesaggio dice qualcosa di come si guarda il mondo e dice qualcosa della comunità che lo guarda. Non a caso è tutelato dall’articolo 9 della Costituzione italiana e dalla Convenzione europea del paesaggio. Tutto può diventare paesaggio, dalla natura incontaminata alle macerie di Chernobyl: il paesaggio è anzitutto un’esperienza sensibile. La pittura ha insegnato a vederlo e a riconoscerlo, e la natura con cornice è diventata una delle forme culturali di relazione con il mondo esterno, interpellando i sensi e disponendo alla percezione. «Non siamo solo noi a guardare i paesaggi, sono i paesaggi a toccarci, ad aprire un varco rivolto al mondo in quell’entità separata chiamata individuo – spiega Bissoni –. Occorre allora chiedersi: cosa vediamo oggi attraverso questa cornice e quali affetti continua a generare? Certo vediamo una forma brutale di relazione con la natura che prende il nome di squilibri ambientali e crisi ecologiche. Certo siamo perturbati e disorientati dall’impatto delle imprese umane su questo pianeta e dagli stravolgimenti in corso. Ma l’esperienza di paesaggio continua a indicare il rapporto tra il mondo e la comunità umana che intende abitarlo. Per questo pensare il paesaggio in termini contemporanei significa capire come esso ci aiuti a vivere».
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