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Date(s) - 20/11/2024
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“Pinot, che orrore non poterti vedere mai più, mai più. Che orrore non poter godere della tua presenza, del tuo calore, della tua fantasia, non poter venire sulla tua onda e tirarti sulla mia!”

Carla Lonzi, Taci anzi parla, 1978

Anno: indefinito. 

Luogo: Alba del Piemonte. 

Alla morte di Pinot Gallizio si materializza l’anti-bar, una distorsione spazio temporale dove la memoria dell’artista sembra rivivere per sempre. 

Quattro amici si ritrovano, giorno dopo giorno, per chiacchierare, discutere e soprattutto suonare, in memoria di Pinot. 

Ogni giorno il solito concerto, ogni giorno il solito bar. 

L’artista è sempre un artista senza il pubblico? 

Per chi suonano i nostri avventori? 

Poi però, il Soggetto Imprevisto. 

Arriva Carla, dopo un’eternità, sulle tracce del suo amato Pinot. 

Pinot Gallizio, nato Giuseppe Gallizio nel 1902 ad Alba, Piemonte, è stato un farmacista, partigiano e pittore italiano. È noto soprattutto per essere uno dei fondatori del movimento dell’arte situazionista e per aver inventato la Pittura Industriale”, un metodo che mira a democratizzare l’arte rendendola accessibile a tutti.
La sua filosofia artistica si basa sull’idea che l’arte dovrebbe essere integrata nella vita quotidiana e che ogni individuo dovrebbe avere la possibilità di creare arte senza restrizioni. Questo approccio ha influenzato molti artisti e movimenti successivi, rendendo Gallizio una figura chiave nella storia dell’arte contemporanea italiana, seppur scarsamente riconosciuta. 

Carla Lonzi, nata nel 1931, è stata una femminista, saggista, critica d’arte e editrice italiana, nota soprattutto per il suo contributo al femminismo radicale e alla teoria dell’autocoscienza.

Nel 1970, insieme a Carla Accardi e Elvira Banotti, ha fondato Rivolta Femminile, un collettivo femminista che ha avuto un impatto significativo sul movimento femminista italiano.

Lonzi è l’autrice del saggio “Sputiamo su Hegel”, in cui critica la filosofia hegeliana dal punto di vista femminista e propone una nuova visione della realtà e della storia attraverso l’esperienza femminile. 

Durante la sua esperienza di critica d’arte, prese sotto l’ala l’artista Pinot Gallizio, l’irregolare albese che passati i cinquant’anni decise di fare il pittore a tempo pieno.

Con l’apertura della Galleria Notizie di Torino, Carla Lonzi partecipa attivamente alla curatela, presentando nel 1958 la Pittura Industriale, dove viene esposto il rotolo di 74 metri insieme all’Antiluna. 

La prima mostra che Lonzi presenterà come curatrice in solitaria, sarà proprio una personale di Gallizio, dedicata al ciclo della Gibigianna. Anche per l’artista sarà la prima mostra come vero e proprio pittore, sganciato dalle logiche del situazionismo. Alla mostra saranno comunque presenti modelle vestite di Pittura Industriale, segno che il passaggio da situazionista a pittore non fu una rottura drastica col passato, ma la naturale evoluzione della sua attività. Nel 1963 Lonzi sarà curatrice di un documentario RAI a lui dedicato. 

L’approccio di Lonzi prevedeva un rapporto diretto con gli artisti, di scambio e di vissuto. L’opera viene considerata “una possibilità di incontro, un invito a partecipare rivolto dagli artisti direttamente a ciascuno di noi”. Con Pinot Gallizio instaurerà un rapporto intenso di corrispondenza, ricco di scambi, pensieri e riflessioni che durerà fino alla morte dell’artista, nel 1964.

Per celebrare il rapporto speciale tra i due, la CTB Production ha realizzato lo spettacolo L’uomo del futuro, uno spettacolo musico teatrale ispirato a storie e situazioni su Pinot Gallizio e Carla Lonzi.

Mercoledì 20 novembre 2024, ore 21, Teatro Sociale di Alba (CN)

Ingresso libero 

Info e prenotazioni infoluomodelfuturo@gmail.com