Data / Ora
Date(s) - 20/04/2023
6:00 pm - 10:00 pm
Luogo
Écru bistrot
Categorie
ROMA, 20 aprile 2023 inaugura la mostra di pittura e fotografia FUSIONE, una mostra che unisce le opere della pittrice Manuela Scannavini e la fotografa Ilaria Turini all’interno di un luogo stimolante e dinamico, nel centro di Roma, dedicato alla cucina Raw, Écru bistrot.
Le due artiste hanno già collaborato in passato creando delle opere, appunto fuse attraverso le loro forme espressive e artistiche. Tutto nasce durante il primo anno di pandemia quando la Scannavini coinvolse la giovane attrice Alice Valente Visco in una performance che dialogava con la sua opera tessile ‘Macchina-Molecola-Covid‘ realizzata per la mostra FASE UNO e presentata durante il Rome Art week 2020 nella galleria Pavart. Durante il vernissage virtuale tramesso su Instagram Live, Alice Valente Visco presentò la performance di una Crisalide e come lei stessa affermò “Anche noi, come crisalidi, in questo nostro tempo di paure, ci chiudiamo e tessiamo il bozzolo dentro il quale nasconderci e dal quale sognare il futuro e una nuova coscienza”. Ilaria Turini venne a fare un servizio fotografico della performance e, talmente rimase impressa dall’intensità del momento, che riuscì a realizzare delle fotografie rimaste memorabili.
Nel 2022 la Turini replica il suo racconto fotografico fissando le immagini durante un’altra performance di Alice Valente Visco “Preghiera fra le pieghe e le trame del Mondo” realizzata con l’installazione tessile di Manuela Scannavini. Lo scorso anno Alice stava per dare alla luce sua figlia Delia e sentì il desiderio profondo di condividere una preghiera silenziosa…
La Turini e la Scannavini nella loro mostra “Fusione” ricreano questo concerto a tre voci, raccontando una donna che sta per dare alla luce una nuova vita, che l’ascolta e che sente il desiderio profondo di dedicargli una preghiera. “Quali che siano le nostre storie terrene, non dimentichiamoci di essere tutti portatori di luce, fatti di bellezza e potenzialmente costruttori di una pace più potente di qualsiasi muro che ad oggi impedisca di vederla.” (cit. A.V.Visco)
Entrambe artiste in mostra utilizzano luce e colore per comunicare e veicolare un messaggio, una percezione visiva di pura fusione quasi a simboleggiare il vero significato del termine, un passaggio dallo stato solido allo stato liquido. Dove lo stato solido parte dalle fotografie della Turini per fondersi nei dipinti della Scannavini e il tutto diventa astratto, mutevole, fluido.
Ci dimostreranno come un’azione, una percezione, un semplice gesto possono portare alla creazione d’infinite ispirazioni. L’arte in sé è percezione di un qualcosa di unico, qualcosa di sacro.
Le fotografie della Turini scavano nel profondo dell’atto performativo della preghiera della Visco e colgono gli stati di estasi di una madre che sta per partorire, che immaginando di parlare con sua figlia, perde coscienza, cade in trance. Nelle fotografie si percepisce lo stato di beatitudine della performer, lo stato di connessione profonda con il suo corpo che avvolge e protegge sua figlia in arrivo.
I dipinti della Scannavini ripercorrono invece la storia cromatica del velo con la quale si avvolse Alice. I colori della passione, della delicatezza, della trasparenza sono fusi nelle sue tele per rimarcare la visione della potenza della vita. La Scannavini addirittura inserisce dei ritagli delle foto di Ilaria per creare nuovamente quella Fusione a testimonianza di un corpo di puerpera che contiene una nuova vita che sta per risplendere, ma ancora per alcuni istanti è contenitore di nuova vita prima d’intraprendere il suo viaggio verso il mondo esterno.
Il giorno dell’inaugurazione Alice valente Visco parteciperà con la performance “Sottocoperta”. La sua doppia maternità vissuta con stimoli profondi, rinnova il desiderio di creare e condividere anche questa nuova fase della vita. Con un’installazione discreta minimale e delicatamente interattiva, realizzata insieme ai suoi figli e alla quale dà il titolo di sottocoperta, esprimerà il suo attuale stato avviluppato in cui è davvero arduo trovare veramente il tempo di fare bene qualcos’altro che non sia già il grande compito di cercare di essere innanzitutto per loro una bella persona e una bella madre. Si tratta di condividere uno stato universale che riguarda il suo essere “madre”, ma non solo, e di collegarsi a uno stato di potente bellezza che è potenzialmente dentro ciascuno di noi, fatto di amore, voglia di migliorarsi, di creare e di avere cura dell’altro e vince ancora una volta il desiderio di richiamare la potente bellezza che è in ciascuno di noi.
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