Data / Ora
Date(s) - 02/10/2021 - 31/10/2021
6:00 pm
Luogo
Palazzina Azzurra
Categorie
Dal 02 Ottobre 2021 al 31 Ottobre 2021
SAN BENDETTO DEL TRONTO | ASCOLI PICENO
LUOGO: Palazzina Azzurra
INDIRIZZO: via Buozzi, 14
ENTI PROMOTORI: Comune di San Benedetto del Tronto; Endeca Circolo Culturale
CURATORI: Rosalba Rossi; Francesca Amadio (allestimento); Franco Mercuri (catalogo)
TELEFONO PER INFORMAZIONI: +39 0735 581139
ORARI: Da Martedì a Domenica, dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 17:00 alle 20:00. Ingresso gratuito ma contingentato e con Green Pass.
Il Comune di San Benedetto del Tronto e il Circolo Culturale Endeca organizzano una personale dell’artista Maurizio Romani, che si tiene dal 02 Ottobre al 31 Ottobre 2021 nelle sale espositive della Palazzina Azzurra, intitolata Xlorisonia: Il Respiro dei Fiori, a cura di Rosalba Rossi.
Maurizio Romani è pittore ed incisore. Tiene la sua prima personale nel 1986 presso la Galleria Il Voltone di Reggio Emilia, a cura di Alfredo Gianolio e Angela Nascimbene Cucchi. Negli anni novanta la frequentazione del mondo artistico si alterna al ritiro produttivo a Roteglia (RE) dove Maurizio è nato (1955).
Dagli anni degli esordi, l’artista ha la possibilità di evolversi in diverse direzioni, attraverso diversi generi pittorici e valendosi di varie tecniche. Viene molto apprezzato per le sue nature morte, caratterizzate da una superba perfezione tecnica e da un intenso lirismo, alle quali sono state dedicate numerose mostre, per esempio quella curata da Pietro Zampetti del 1991 ad Ancona, o quella di Giulianova (TE) del 2003, presentata da Carlo Fabrizio Carli, o ancora nel 2005, quella presentata da Armando Ginesi a Castellarano (RE).
Tuttavia anche la pittura sacra ha rappresentato uno degli indirizzi percorsi dall’artista, sia con la pittura ad olio, ma più recentemente con uno studio comprendente una trentina di disegni di rara bellezza a grafite su carta dedicati al Cantico dei Cantici, presentati con una mostra itinerante approdata anche a Urbino alla Bottega Giovanni Santi, casa natale di Raffaello.
Lo studio dell’arte figurativa dal dopoguerra fino ad oggi in ambito europeo e non solo, incentivano il maestro a flettere il suo linguaggio nel genere del paesaggio, dove già da tempo si è cimentato con l’incisione, una delle tecniche, assieme al disegno, più amate dall’artista, che ora vi si dedica anche con la pittura ad olio, quasi traducendovi le stesse sfumature che il disegno offre.
Al paesaggio è infatti dedicata la mostra della Galleria L’Ottagono: un paesaggio che non è una veduta, ma un soggetto di invenzione dove la luce tersa, ottica che indaga gli oggetti delle sue nature morte qui arriva quasi a smaterializzare quanto rappresentato: una gamma vastissima di sfumature dal bianco all’azzurro, dove solo qua e là riesce a farsi spazio il colore, come la terra che affiora dalla neve sciolta, conquistando terreno alla pura luce. Non ci sono presenze umane, solo materia e luce, rarefatta e tuttavia capace di costruire spazio e volumi sfruttando l’assenza più che la presenza. Luce e ombra.
Nel 2009, al Museo d’Arte dello Splendore di Giulianova (TE), espone la personale Istanze Trascendenti, a cura di Maria Cristina Ricciardi, con dipinti di grande formato in cui manifesta, con ricchezza di lessico espressivo e profondità di visione, una figurazione altamente poetica che sa aprirsi sul mondo, per regalarci la cognizione di un unico universo, soprannaturale e reale, senza confini. Tra le ultime personali si segnala Al Di Là Del Reale, promossa dal Comune di Casalgrande (RE), con presentazione di Massimo Mussini. In occasione dei festeggiamenti per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, progetto Padiglione Italia della 54a Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, a cura di Vittorio Sgarbi, l’artista espone un tela di grande formato, Apparizione Nella Mia Stanza, nei Chiostri di San Pietro a Reggio Emilia. Sempre nel 2011, viene premiato al XXXVIII Premio Sulmona con la Medaglia del Presidente della Camera.
Attualmente le sue opere sono in permanenza in diversi importanti musei tra cui ricordiamo la Fondazione Umberto Mastroianni e il Museo dello Splendore. Nel 2020 alcuni dei suoi lavori sono entrati nel circuito dell’Art in Embassies, un ufficio all’interno del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti che promuove la diplomazia culturale attraverso mostre, collezioni permanenti, commissioni site-specific e scambi di artisti a due vie in più di 200 ambasciate e consolati statunitensi in tutto il mondo. Le opere di Maurizio Romani hanno trovato dimora temporanea, nel 2020, nella residenza italiana, a Roma, dell’ambasciatore Kip Tom e un’opera dell’artista fa da copertina al catalogo dell’edizione 2020 della stessa Art in Emassies.
Xlorisonia: Il Respiro dei Fiori mette in mostra l’ultima inedita maniera della pittura di Maurizio che, attraverso composizioni floreali irreali che sembrano suonare e respirare, come la vera poesia secondo Jim Morrison, “non dice niente, elenca solo delle possibilità. Apre tutte le porte e voi potete passare per quella che preferite”.
Maurizio Romani preferisce allora il lancio e non la presa: cerchi floreali si librano nell’aria, evanescenti, delicati, ma non silenziosi, tanto che ne possiamo ascoltare il respiro ed Il fragore. Queste nuovissime opere esigono nella traiettoria un cambiamento ed una mutazione perpetua, emergono sempre delle sorprese, dei dettagli, deludenti o piacevoli, permeate di dubbi e riserve.
Infiorescenze aggrovigliate di fiori ammassati ma mai ammutoliti, l’uno accanto all’altro con disposizioni irreali, improbabili e delicate, lungi dall’essere oniriche evasioni rivelano, invece, la metafora della condizione umana.
Imperiosi e delicati lanci di fiori verso l’alto non sono per Romani un armistizio con la realtà, tutt’altro, essi fendono l’aria e delineano nuovi modi di essere, respirare e vivere per non essere progettati. Spinti in alto ad immaginare e progettare l’aria, là dove non sia tossica, alla ricerca di una possibile integrazione con l’urbanistico esistenziale circostante, con la semplice ed appunto più sofisticata domanda: ora, adesso, oggi come noi vivremo insieme?
È un grido quello di Romani, una condensazione sensoriale, una summa dai contorni indefiniti, alla ricerca di cifre non asfittiche.
Un monito ci arriva: non basta guardarli… chi non respira i fiori, chi non li ascolta, non vede nemmeno il cielo.
Attraverso un viaggio introspettivo autentico, di cicatrici ricucite, per strade follemente sagge e saggiamente folli, le sfere di fiori esprimono l’esigenza consapevole di avere a disposizione qualcosa che trascenda l’apparente grigia materialità dell’esistenza e ci avvii ai tesori mentali e spirituali di cui l’uomo è portatore.
Con coraggio Xlorisonia squarcia la spessa nebbia che blocca il dialogo tra psiche e soma, il respiro dei fiori pone fine all’apnea esistenziale, come il respiro della sua arte pone fine ad un rarefatto luogo di genialità per dare ispirazione al cambiamento e donare la magia di condividerlo.
Allora, se sapeste voi meravigliarvi in cuore dei prodigi quotidiani della vita, il dolore Vi stupirebbe meno della gioia.
E nel respiro infinito degli infiniti mondi possibili di invisibili ed inascoltate assonanze e dissonanze, mentre tutto cambia repentinamente e troppo in fretta, prima di comprenderne tutta l’essenza, possiamo “sentire” nelle grandi e nelle piccole cose, una gemma incastonata di infinito.
Questi voli di fiori rivelano nessi e corrispondenze, perché per Romani esistere è combattere ciò che ci nega. “Ripercorri i tuoi passi, ricorda domani”.
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