Data / Ora
Date(s) - 16/03/2024
4:30 pm - 8:00 pm
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Memorabili Membra
Edvige Cecconi Meloni e Alice Capelli.
In occasione della quinta edizione di Sorelle Festival, la mostra è stata pensata dal curatore come un momento di riflessione sul corpo e la vita della donna, intesi come luogo di incontro tra l’apollineo e il dionisiaco, tra la ribellione e il silenzio, tra la violenza e la dolcezza, tra l’eccezionale e il quotidiano. Il progetto si qualifica come site specific e si articola lungo un percorso in cui convivono performance e installazioni. Dall’incontro tra le pratiche performative delle due artiste Alice Capelli e Edvige Cecconi Meloni scaturirà, infatti, una dialettica di conformità e antinomia tra le diverse materie della loro arte secondo due direttrici precipue: Corpo e Spazio.
Nella Sala dell’Arengo del Palazzo del Podestà le opere delle due artiste si sviluppano in altezza e sul pavimento, lasciando libere le pareti. L’istanza di rivolta, rappresentata dalle tele di Edvige Cecconi Meloni, convivrà con il silenzio, la latenza, la segregazione dell’azione e della presenza nella storia e nella società, espressi dalle opere di Alice Capelli.
Il giorno dell’inaugurazione avrà luogo anche una performance site specific, momento di incontro e dialogo tra due performance indipendenti e parte della produzione autonoma di ciascun artista: “Lettere Vagabonde” di Edvige Cecconi Meloni e “Strapparmi la buccia” di Alice Capelli. Esperienza centrale e fondante dell’identità della mostra, durante la performance l’artista Edvige Cecconi Meloni scriverà su un supporto di latex, applicato sul corpo della performer Thea Ronchi e che l’artista Alice Capelli provvederà successivamente a rimuovere e ad installare nello spazio, traccia permanente di una gestualità densa di contenuti e riferimenti antitetici. L’intimità poetica di una sensibilità tutta femminile si relaziona e convive, infatti, con la violenta e conturbante azione veicolata sul corpo e dal corpo, metafora di una duplice realtà e percezione della donna nel tempo e nella storia all’interno del corpo sociale.
Leonardo Marchesini
Talenti muliebri: all’instancabile compito di osservare, discernere, raccogliere per poi conservare, essiccare, mescolare, cuocere e impastare. Infine, curare. Lo spirito dell’alchimista ha attraversato la storia della cultura femminile poco prima che l’alchimista diventasse raffinata espansione di sapore. Padroneggia l’astronomia, la metallurgia, i saperi esoterici e la medicina. Conosce le erba, la vita e la morte. Porta la materia al di là dell’apparenza e della superficie, attraverso l’esplorazione, la sperimentazione, il rito della ripetizione e della purificazione. Nonché il più alto traguardo dell’esistenza. Un processo instancabile e concentrato fatto di dissolvenza, purificazione, ricomposizione della materia. Un bilanciatissimo equilibrio degli elementi: zolfo, mercurio, sole e sale. Insieme all’antica figura dell’ostetrica, che simbolicamente rappresenta il processo alchemico, con i richiami del metallo al ventre sacro della terra, dalle cui viscere vengono estratte dalle mani del mondo. Un teatro spirituale quello di Edvige Cecconi Meloni custodito nei reconditi penetrali dell’essere.
Didascalia opere:
1-2-3 ‘’L’uno diventa il due, il due diventa il tre e per mano del terzo si compie’’
Il lavoro di Alice Capelli ruota attorno allo strato epidermico, alla dimensione corporea, non solo da un punto di vista puramente biologico ed erotico; si riflettono anche altri aspetti che viviamo all’interno della società contemporanea; richiamo all’ ambiguità genere e fluidità sia nella componente dell’identità personale che in maniera tecnica nel processo creativo attraverso la pittura acquosa e l’atto performativo, che trova rappresentazione nelle opere sulle quali rimangono i segni di un’azione autentica, come impronte di movimenti del corpo. All’interno di questa mostra la ricerca si estende ad analizzare dinamiche sociali presenti nel nostro paese; utilizzando petali rossi di rosa (realizzati in lattice) come simbolo mediatico dell’amore “romantico “, mettendo in scena un confronto fra personaggi che presentano l’indifferenza e la romanticizzazione di una relazione finita male. In chiave simbolica gli oggetti in scena si osservano fra loro creando un percorso di riflessione e suggestione. Il sodalizio artistico di Cecconi Meloni e Capelli si concretizza nella poetica della cura che prende forma attraverso la performance site.
Didascalia opere:
1-2. Ho tagliato la corda, 2024
tessuto in raso, sabbia, capelli umani, latex, rosa del deserto
dimensioni variabili
- Memory Box, 2024
legno, tessuto, latex
45 x 50 x 30 cm
- Take Me Down as You Love Me, 2024
tela di cotone, latex, pigmenti, emulsione acrilica
35 x 25 x 6 cm
- Ho tagliato la corda, 2024
sabbia, latex, pigmenti
dimensioni variabili
6.Trust Me, 2024
tela di cotone, latex, pigmenti, emulsione acrilica
35 x 25 x 12 cm
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