Data / Ora
Date(s) - 06/04/2019 - 12/05/2019
4:30 pm - 7:30 pm
Luogo
Vetrya Corporate Campus
Categorie
Mutsuo Hirano (Hyōgo – Giappone, 1952) è un artista internazionale di origine giapponese che vive e lavora tra Berlino e l’Italia, nei pressi di Orvieto.
Per questa mostra ha riunito diversi nuclei di opere insieme a nuovi lavori plastici appositamente concepiti per lo spazio espositivo e per contaminare altre aree dell’azienda.
Strettamente legata alle proprie vicende biografiche, la ricerca artistica di Hirano è incentrata sull’impiego prevalente della terracotta, materia primigenia carica di significati e di rimandi, con cui realizza sculture, manufatti ceramici e oggetti di valenza simbolica e fortemente evocativa, attingendo a forme, stilemi e simboli liberamente desunti da un immaginario legato tanto alla cultura orientale, quanto a quella occidentale, in un’affascinante commistione che genera un ricercato melting pot culturale. Ad alcune sculture sono abbinati anche oggetti e suppellettili tipici della cultura giapponese, ma utilizzati e reinventati in maniera del tutto inusuale rispetto alle proprie funzioni originarie, come i preziosi Kimono che vestono alcune teste in terracotta o i grandi paraventi dipinti che, anziché dividere lo spazio, diventano quadri da appendere a parete.
In questo nuovo progetto espositivo, dal titolo Robot – ロボット, l’artista vuole innescare un cortocircuito visivo e di senso tra i concetti di “tradizione” e “modernità”, mettendo in relazione teste e busti di demoni e di antichi idoli, riferibili alla tradizione orientale, a forme e immagini che guardano all’arte rinascimentale o all’archeologia etrusca e con personalissime rappresentazioni di creature aliene e moderni robot.
Secondo Hirano l’idea del robot arriva da lontano: per gli antichi erano le statue votive, le rappresentazioni plastiche dei Santi all’interno delle Chiese in grado di creare un collegamento spirituale diretto tra l’uomo e il divino. Oggi sono sofisticati congegni capaci di conversare, di comprendere e reagire alle emozioni.
Emblema della mostra è infatti la scultura “Robot” che reinterpreta le sembianze di Pepper, l’umanoide simbolo del progresso tecnologico partito dal Giappone, seppur di origine europea. Il robot di Hirano è realizzato in terracotta e riunisce in sé la leggenda ebraica del Golem, una statua di argilla animata dalla magia cabalistica, all’idea futuribile di una realtà popolata da esseri umanoidi dotati di intelligenza artificiale.
In un emblematico incontro-scontro tra passato e futuro, tra naturale e artificiale, si aprono così interrogativi e spunti di riflessione di grande e allarmante attualità.
La mostra è curata da Davide Sarchioni ed è realizzata in collaborazione con l’Associazione Casa Fornovecchino e TerraMedia® e LaDi Art di Isaco Praxolu.
Sarà visitabile dal 6 aprile al 12 maggio 2019, dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00, sabato e domenica su appuntamento
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