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OPENTOUR 2024: Art is coming out – Giovani ...

OPENTOUR 2024: Art is coming out – Giovani talenti in galleria- “DIVERGENZE”

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Data / Ora
Date(s) - 20/06/2024
3:00 pm - 11:00 pm

Luogo
AF GALLERY

Categorie


DIVERGENZE

Triennio cattedra di Pittura: professore Simone Pellegrini – Testo critico di Tristana Chinni

Opere di Sara Coppoli, Lorenzo Ponzo, Riccardo Ruggieri, Pietro Serra, Luisa Majia Severino

Divergenze, mostra ospitata negli spazi di AF Gallery in occasione della decima edizione di Opentour, presenta una selezione di opere di cinque studentesse e studenti frequentanti l’ultimo anno del Triennio del corso di Pittura del professore Simone Pellegrini che, pur evidenziando caratteristiche assolutamente
personali, sono accomunate dal condividere una ricerca volta a un’indagine del linguaggio artistico a tutto tondo insieme a un’eterogenea sperimentazione delle tecniche espressive implicate. Il percorso allestitivo espone altresì lavori in cui i giovani autori affrontano il tema del corpo con una fluidità gestuale e
compositiva tangibile, modulandolo di volta in volta attraverso le proprie poetiche già ben connotate. Il corpo come soggetto apparso nella storia dell’arte sin dagli albori, qui compare di volta in volta nella sua dichiarata esuberanza di forma e contenuto, reinterpretato dopo aver assimilato la lezione dei grandi
maestri del passato, appena accennato o mostrato per frammenti.

Sara Coppoli (Terni, 2002) lavora su tele di piccolo formato che diventano luoghi asfittici, claustrofobici dove si consumano espliciti atti sessuali, autoerotici o effusioni d’affetto. Lo stile compositivo gemmante, opulento, contorto, dalle linee sensuali che ricordano vortici, trova corrispettivo nel contenuto col quale
vengono ritratti i soggetti che vi sono allocati in una fluorescenza di gesti reiterati e gocciolii organici.
Il mondo di Lorenzo Ponzo (Gagliano del Capo, 1999) è caratterizzato da una forte improvvisazione ed estemporaneità mixata a una debordante espressività segnica e a una decisa immediatezza gestuale, accompagnata dall’impiego eclettico di tecniche miste che vanno dagli acrilici ai pigmenti, all’uso copioso
dell’olio. Ne risulta un universo abitato da corpi di retaggio espressionista popolato da oggetti del quotidiano tradotti in presenze inconsuete, potenti, misteriose, ora restituite con segni incisivi che graffiano la materia, ora stesi con ampie campiture che, grazie a un uso del colore libero ma ben calibrato,
si estendono colonizzando l’intera superficie, raggiungendo esiti intensi e non banali.
Un chiaro tentativo di smarcare il figurativo aleggia nei lembi di tela di Riccardo Ruggieri (Teramo, 2002) dove è data estrema importanza all’uso di materiali naturali quali l’olio, la colla di coniglio, il gesso, in un gioco di controllo e massima resa del loro potenziale che diviene questione estetico-contenutistica. Al processo costruttivo dinamico sperimentale, si contrappone la scelta di soggetti dalle forme silenti e meditative tendenti quasi all’astrazione, che trascendono quello che un tempo era identificabile come corpo. Queste tracce porose, candide, saline, emergono nella loro matericità da tele-membrana che, fissate al telaio, si appoggiano enigmatiche al supporto grezzo preesistente che le accoglie in modo non convenzionale in una trafittura di chiodi che le incornicia.
Pietro Serra (Cagliari, 2002) sviluppa la sua ricerca intorno al tema di un corpo errante, differente, che sfida il limite, utilizzando una pittura a olio dai toni caldi che si fa materia organica. Corpi tutt’altro che perfetti, difformi dai canoni classici, dalle linee rotondeggianti, creano sbuffi, matasse, intrecci, memori di un’eredità barocca. In costante movimento e tensione, con i loro profili lievitanti curvilinei che rimandano all’instabilità dell’essere, queste figure si aggrovigliano, si intrecciano, catalizzatrici di energie naif e primigenie, colte in tentativi di fuga maldestri mentre si misurano ora con i perimetri della tela, ora con i limiti del corpo stesso, o intente in sperimentali accomodamenti formali.
E’ una pittura gestuale quella di Luisa Maija Severino (Corigliano Rossano, 2002) costellata da ricordi ed esperienze personali che affiorano su carte di grande formato e si fanno strada in un groviglio di linee e colori che vanno via via a svelarsi al fruitore. E’ quanto accade in Il cielo non è per niente azzurro opera dal titolo poetico esposta in galleria, dove volti, uccelli fiabeschi e raggi di luce bagnano l’immagine e, cancellandola, ne fanno perdere a tratti il senso. La figura complessiva appare scomposta, in una frammentazione continua causata da un gesto pittorico ampio, slanciato, frenetico che mescola oggetti alla
composizione d’insieme in un disordine armonico. Una fluttuazione di narrazioni segniche multiple in cuiconvergono una simultaneità di piani, colori, baluginii di luce, forze compulsive ed esplosive in espansione e tensione, grazie ad aggiunte continue di particolari, confermano una profusione compositiva incontenibile e che anzi, potrebbe espandersi all’infinito.

AF GALLERY
Via dei Bersaglieri 5/e, 40125 Bologna
Tel.051 229544 | info@afgallery.it | www.afgallery.it

Dal 20 al 29 giugno 2024

Orari di apertura durante il fine settimana di Opentour:
VEN 21/06 _ H 10.00 – 13.00 / 15.00 – 19.00
SAB 22/06 _ H 10.00 – 13.00 / 15.00 – 19.00
DOM 23/06 _ chiuso


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