Data / Ora
Date(s) - 22/06/2023
7:30 pm - 11:00 pm
Luogo
Colorificio 58
Categorie
Il Colorificio 58 presenta al pubblico la mostra “Il segno e la terra” di Paolino Castaldo. L’artista ci accompagna in un viaggio nel tempo dove prende forma una forte, intrinseca, viscerale passione per la terra, per i suoi riti, le sue trame intricate, i mondi immaginifici di satiri danzanti, di inquietudine e sacre scritture.
“Riesco a sentire il silenzio delle mura domestiche, una leggera musica di sottofondo per ricordare gli anni trascorsi, le mani sporche di materia, il colore che si riflette nello sguardo impegnato ed assorto. È così che mi immagino il Paolino artista, rifugiato nell’idea della natura, nel colore, generoso nel racconto. Di fronte alle sue opere il tempo si ferma, il primitivo che ci appartiene affiora, è una danza: ci siamo noi, un mondo che è esistito da qualche parte e le nostre emozioni più pure. Paolino sceglie ogni giorno la sua vita, la parte più nascosta da raccontare. C’è visceralità, c’è religioso scompiglio, un tumultuoso compimento.
Penso alla pittura parietale, poi a quella vascolare, alla loro importanza diluita nel tempo, il poter raccontare qualcosa che perduri nelle intenzioni dell’avvenire. La necessità, l’urgenza di dover tramandare un ricordo. Le radici che cambiano forma, scegliendo quella più giusta per la mente, lo spirito, la carne. Non siamo qui, siamo lontani da tutto quello che ci circonda, siamo in una sensazione: netta, sembra colorata con un solo dito, la si può toccare. È così bella e vicina, così pesante e leggera nello stesso identico momento. Dovremmo ringraziare Paolino per questo viaggio nel tempo, per la potenza delle sensazioni, per il suo modo di vivere ed intendere l’arte, così lontano da questa società performante e patinata.
La sua arte ci riporta all’essenza, allo sconcerto della scoperta, quando tutto il superfluo viene soffiato via dal vento e dall’urgenza di ricordare chi siamo. I piedi sono ben piantati a terra, lo sguardo è oltre l’orizzonte: il segno perdura nello spazio, la terra ci appartiene, è ben nascosta nel pugno delle nostre esistenze.”
Rita Alessandra Fusco
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