Data / Ora
Date(s) - 18/11/2022
7:00 pm - 11:00 pm
Luogo
KORA - Centro del Contemporaneo
Categorie
Inaugura il 21 luglio “Parla del tuo Villaggio”, secondo capitolo di una ricerca a lungo termine sul tema dell’abitare, che accompagnerà la programmazione artistica di KORA – Centro del Contemporaneo, negli spazi del Palazzo Baronale De Gualtieriis a Castrignano de’ Greci. Congiuntamente, sarà inaugurata anche l’opera permanente del duo di artisti Bianco-Valente.
Se il capitolo sulla casa, Home Sweet Home – esplorazioni dell’abitare, è stato un modo per interrogarsi sulla dimensione istituente di un Centro di produzione e ricerca sul contemporaneo, quello sul Villaggio è invece un modo per riflettere su cosa significhi fare produzione culturale in un’area liminale, in un piccolo centro, coinvolgendolo in tutte le sue maglie. Occasione di una riflessione più ampia sulle potenzialità offerte da un villaggio, è stato il workshop di arte pubblica realizzato presso KORA nell’estate del 2021, coordinato dal duo di artisti Bianco-Valente. Risultato del workshop un murale dal titolo A chi appartieni firmato collettivamente dai partecipante, realizzato presso l’Istituto Comprensivo Corigliano d’Otranto-Melpignano-Castrignano de’ Greci e l’opera permanente Parla del tuo Villaggio di Bianco-Valente.
Questa, una scritta al led installata sul frontone dell’ingresso ovest di Palazzo de’ Gualtieriis, dà il titolo all’intera mostra, divenendo anche uno statement dell’intenzione di aprire e rendere organica la proposta culturale all’interno del territorio in cui si opera.La scritta prende le mosse da una citazione del poeta russo Lev Tolstòj che, integralmente, recita: «Se vuoi essere universale parla del tuo villaggio». Con questa frase s’intende affermare che prendersi cura di una piccola città situata in una ideale linea marginale, significa prendersi cura della vita umana nella sua essenza e nei suoi estremi e, quindi, anche della sua cultura.
Se il titolo della mostra s’ispira all’opera di Bianco-Valente, due sono invece i testi che ne strutturano la base teorica: Utopie realizzabili (1974) di Yona Friedman e Aldilà delle isole galleggianti (1985) di Eugenio Barba che intendono indagare la possibile spinta utopica che risiede nei piccoli gruppi, nei movimenti marginali e nella forza del lavoro collettivo.Gli artisti coinvolti in questo primo allestimento, che prevede opere già esistenti ma rivisitate per l’occasione come Sgarida/Voice of the Valley di Enzo Umbaca o untitled [anarchitettura] di Andrea Nacciarriti, o nuove produzioni come l’installazione video di Theodoulos Polyviou e Alfatih According to some e i Fatterelli di Giuseppe De Mattia, alimentano uno slancio verso un’idea dell’abitare, che apre a possibilità più ampie, in cui realtà e finzione si integrano maturando e mantenendo un continuo rapporto dialettico tra di loro.Nel corso dei tre allestimenti, che si alterneranno, nel tempo saranno presentati anche i materiali di ricerca prodotti durante la masterclass in residence DEFAULT che per la sua sesta edizione prende il titolo di Floating Islands. Un concept che indica il momento di passaggio da un luogo sicuro ad uno incerto in cui esplorare nuove possibilità.
La mostra, a cura di Paolo Mele e Claudio Zecchi, è la prima di tre allestimenti che si succederanno nel corso dell’anno. L’evento è, congiuntamente, inaugurazione anche dell’opera permanente, che ispira il titolo della mostra, del duo artistico Bianco- Valente.
Dal loro workshop, tenutosi nell’estate 2021, inizia il processo di riflessione attorno al tema dell’abitare una dimensione collettiva come quella del villaggio. Restituzione del lavoro svolto con gli artisti partecipanti, opere d’arte pubblica: un murale dal titolo “A chi appartieni” firmato collettivamente e l’opera permanente “Parla del tuo Villaggio”, una scritta a led installata sul frontone dell’ingresso ovest di Palazzo de’ Gualtieriis, di Bianco-Valente e che dà il titolo alla mostra.
A seguire un talk con il duo artistico Bianco- Valente.
Alle ore 21.00 la performance sonora “La Santa Monica” di Alessandra Eramo. La voce, il mistero e l’interpretazione magica dei suoni ascoltati dal balcone e dalla strada sono al centro de “La Santa Monica”, un antico rituale di divinazione pugliese, praticato dalla bisnonna di Alessandra Eramo.
L’ abbaiare di un cane, il fischio di un treno lontano, lo squittìo della civetta, il vociare delle persone che camminano per strada: tutti i suoni uditi sono segni che rivelano un destino. Attivando la memoria di questa pratica divinatoria arcaica di invocazione e interpretazione della realtà, la performance sonora di
Eramo mira a creare una profonda esperienza di ascolto collettivo assieme al pubblico attraverso l’uso di voce, field recordings, testo, disegno, sale marino. una produzione di Ramdom con il sostegno di Musikfonds e.V. Commissione del Governo Federale Tedesco per la Cultura e i Media.
Artisti in mostra:
Bianco-Valente, Filippo Berta, Carlos Casas, Francesco Cavaliere, Luigi Coppola, Giuseppe De Mattia, Alessandra Eramo, Claudia Losi, Theodoulos Polyviou e Alfatih, Andrea Nacciarriti, Enzo Umbaca, Marco Maria Zanin.
Performance:
Alessandra Eramo
Opera permanente:
Bianco-Valente
Murale collettivo*:
Grazia Amelia Bellitta, Paolo Bini, Alice Caracciolo, Alice Di Nanna, Elena Eugeni, Sara Fiorentino, Rebecca Fuso, Nicola Guastamacchia, Vincenzo Luchena, Mariantonietta Clotilde Palasciano, Rossana Viola, Apo Yaghmourian
*Il murale è un progetto del Comune di Castrignano de’ Greci, coordinato da Bianco Valente, prodotto e curato da Ramdom, realizzato da 167/B street nel maggio del 2022 con il contributo della Regione Puglia – “Street Art – La cultura si fa strada”
Progetto grafico a cura di Grazia Amelia Bellitta
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