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Pericle Fazzini. Sacra Natura. Pastelli e incisioni di Grottammare

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Data / Ora
Date(s) - 20/12/2024 - 28/02/2025
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Luogo
CART - Centro documentazione Arte contemporanea Palazzo Pergoli

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All’alba del prossimo Anno Giubilare, la mostra Pericle Fazzini. Sacra Natura. Pastelli e incisioni di Grottammare rivolge lo sguardo ad un aspetto meno noto della creazione dell’artista marchigiano, presentando al pubblico un nucleo scelto di disegni e incisioni, provenienti dalla Collezione Eredi Fazzini.

La mostra, nata da un’idea di Stefano Tonti, direttore scientifico del CART di Falconara Marittima, a cura della storica dell’arte Roberta Serra, responsabile scientifica della Fondazione Pericle Fazzini, sarà inaugurata venerdì 20 dicembre 2024 e si protrarrà fino al 28 febbraio 2025.

Nel percorso espositivo verrà proposto un corpus di 10 pastelli, realizzati a Grottammare tra gli anni Settanta e Ottanta. In queste suggestive opere, le conchiglie, gli scorci di cielo, le onde mosse dal vento, incarnano l’attaccamento viscerale di Fazzini alla sua terra, e la profonda vocazione spirituale e naturalistica che lo spingerà a dedicarsi per tutta la vita all’arte grafica. Egli infatti non abbandonerà mai i suoi taccuini, nei quali annota febbrilmente le variazioni della natura adriatica, facendone elemento portante di tutta la sua produzione scultorea. Dal paesaggio marchigiano Fazzini trae le forme e le intuizioni poetiche che poi tradurrà nella materia calda del legno, o nelle potenti tensioni plastiche del bronzo. La Natura di Fazzini è dunque sacra e ancestrale in quanto casa del divino, regno del vento mistico che innalza le sue opere verso il cielo.

Ai pastelli in mostra si aggiungono quindi una serie di 10 incisioni inerenti il tema sacro, tra cui le opere riguardanti la scultura che ha consacrato l’artista nel mondo e nella storia dell’arte: la monumentale Resurrezione della Sala delle Udienze Paolo VI, modellata con massimo impegno umano, spirituale e artistico da Fazzini nel corso degli anni Settanta.

Al fine di confrontare la produzione grafica con l’opera scultorea dei Fazzini, sarà inoltre esposta eccezionalmente una creazione in bronzo, la Donna nel vento, che dialogherà con i temi e le suggestioni espresse su carta dalla mano del maestro. Il movimento barocco e ascensionale di quest’ultima custodisce infatti in sé le ragioni profonde che hanno motivato il grande poeta e amico di Fazzini, Giuseppe Ungaretti, a definirlo lo “scultore del vento”.

Oltre alla presentazione di fotografie ed immagini che illustrano i rapporti di Fazzini con il movimentato mondo dell’arte romano del Novecento, sarà pubblicato, in occasione dell’evento, un catalogo che riunirà gli elementi salienti del percorso umano e artistico del maestro e offrirà un focus sulle creazioni esposte.

La mostra, promossa dal Comune di Falconara M. (An), in collaborazione con la Fondazione Pericle Fazzini – Archivio storico, è sostenuta dalla Regione Marche con il parternariato dell’AMIA – Associazione Marchigiana Iniziative Artistiche e dell’Associazione Vivere con l’Arte di Urbino.

Pericle Fazzini nasce nel 1913 a Grottammare dove è iniziato alla scultura nella bottega del padre ebanista.

Nel 1930, a Roma, intraprende la carriera artistica, frequentando la Scuola libera del nudo dell’Accademia di Belle Arti. Si inserisce nei circuiti culturali della città, costeggiando gli ambienti della Scuola romana. Vince il Pensionato artistico nazionale nel 1932 e l’anno successivo espone alla Galleria Sabatello con l’amico Alberto Ziveri.

In questo periodo si apre per Fazzini la stagione prolifica del ritratto ligneo. Seguono anni puntellati di successi, tra cui l’acquisizione del Ritratto di Anita da parte del museo Jeu de Paume di Parigi e la vittoria di un “premio aggiunto” per le opere Danza e Tempesta alla Quadriennale di Roma del 1935. La perdita della borsa per il Pensionato segna una fase di difficoltà economiche e personali, che si conclude con la presentazione del gruppo Momenti di solitudine alla Biennale di Venezia del 1938. Tra le opere più toccanti di questo momento è anche il Ritratto di Ungaretti del 1936.

Nel periodo bellico si concentra sulla produzione di bronzetti raffiguranti danzatrici, animali, acrobati e di opere sul tema della guerra, come il Fucilato, esposto alla Quadriennale di Roma del 1951-1952. Nella prima metà degli anni Quaranta realizza il legno Ragazzo con i gabbiani, un’opera iconica, tra le più alte testimonianze della scultura del XX secolo. Dopo aver fondato con altri amici e colleghi l’Art Club, Fazzini aderisce brevemente all’esperienza del Fronte Nuovo delle Arti.

Negli anni Cinquanta la sua attività espositiva si estende all’estero e nel 1951 gli viene dedicata una vasta retrospettiva a Roma. Nel 1954 riceve il primo premio per la scultura alla Biennale di Venezia.

Alla metà dei Sessanta nascono le prime intuizioni plastiche del suo capolavoro: la Resurrezione della Sala Nervi in Vaticano, commissionata da Paolo VI all’indomani del Concilio Vaticano II. Provato dalla malattia, l’artista continua a lavorare, dedicandosi alla creazione di pastelli e di piccoli bronzi. Muore a Roma nel 1987.

Le sue sculture trovano oggi spazio in importanti collezioni private e pubbliche, come il Moma di New York, la GNAM di Roma, la Guggenheim Collection di Venezia, il Centre Pompidou di Parigi e il MOMAT di Tokyo.


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