Data / Ora
Date(s) - 20/06/2022 - 15/09/2022
6:30 pm - 9:00 pm
Luogo
PHOS Centro Fotografia Torino
Categorie
Phos Centro Polifunzionale per la Fotografia e le Arti Visive in collaborazione con Dr Fake Cabinet, la galleria che rappresenta il lavoro di Plinio Martelli, presenta una mostra che vuole rendere omaggio al grande artista scomparso ormai quasi sei anni fa. L’impianto è quello di una piccola antologica che si concentra sul suo lavoro fotografico, partendo dai Tatuati degli anni Settanta – opere pionieristiche per la riscoperta del tatuaggio in chiave estetica – passando per l’indagine sul mondo di Von Masoch, per approdare alla riflessione sulla luce, del cui utilizzo Martelli è stato un grande maestro.
Il pubblico troverà in mostra alcuni importanti lavori di grande formato, tasselli fondamentali del percorso artistico di Plinio Martelli, accostati gli uni agli altri senza alcuna pretesa di completezza, ma con l’intento di permettere di percepire una suggestione, un colpo d’occhio generale sulla sua produzione.
Un particolare focus sarà dedicato ai film sperimentali realizzati da Martelli fra gli anni Sessanta e Ottanta, i cui originali sono conservati alla GAM di Torino.
Plinio Martelli (1945-2016) ha respirato l’arte fin da bambino: suo padre e suo nonno erano, infatti, pittori. Il primo vicino a Menzio, Quaglino e Fico, il secondo a Carrà, Bonzagni e Malerba. Fin dai suoi esordi, dopo aver frequentato l’Accademia Albertina sotto la guida di Paulucci e Calandri, partecipa a numerose mostre collettive, fra cui lo storico evento Fluxus del 1967 presso la galleria Il Punto e, l’anno successivo, alla mostra di Marcello Rumma, curata da Germano Celant, “Arte Povera + Azioni Povere”, ad Amalfi per poi allestire la sua prima personale nel 1969 nella prestigiosa galleria di Christian Stein con cui avvia una collaborazione destinata a durare a lungo nel tempo. Il suo lavoro si indirizza immediatamente verso una ricerca sulla trasformazione del linguaggio artistico attraverso l’impiego di materiali inusuali, fusi in sculture suggestive ed evocative. Importanti sono le sue mostre degli anni Settanta presso la galleria LP220 così come la sua sperimentazione in ambito cinematografico che gli vale un invito alla Biennale di Venezia del 1978.
Artista poliedrico, Martelli si cimenta con la fotografia come metafora della pittura, costruendo uno stile personale riconoscibilissimo grazie a un uso della luce finalizzato a indagare la dimensione esistenziale dei suoi soggetti.
Pioniere nella riscoperta del tatuaggio come forma di espressione artistica e narrativa, ha poi esplorato il mondo dell’erotismo nelle sue pieghe più intime e talvolta estreme.
Il suo lavoro è stato esposto in tutto il mondo in gallerie private e musei pubblici: Torino, Milano, Bologna, Bolzano, Parigi, Colonia, Sidney, Londra, New York, Barcellona, Palma di Maiorca, Bruxelles. Sue opere fanno parte delle collezioni di diversi musei, fra cui la Galleria d’Arte Moderna di Torino.
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