Data / Ora
Date(s) - 18/03/2023
9:00 pm - 11:45 pm
Luogo
circolo ARCI Peppino Impastato
Categorie
L’Associazione socio-culturale Peppino Impastato presenta Polaroid&Films collection di Antonio Fontana, a cura di Ilaria Cascino e Filippo Pirrello.
All’interno di un vasto calendario di eventi, l’opening della mostra fotografica si terrà il 18 Marzo alle ore 21.00 presso la sede di Via Antonino Lo Presti n.168/a, Salemi.
Antonio Fontana immobilizza le stratificazioni sottoculturali dissacranti provenienti dal mondo underground, cristallizza l’impertinenza in fotogrammi esuberanti e sensuali, ove l’attacco al pudore e la provocazione erotica bruciano ogni forma di poesia ordinaria.
La selezione di polaroid e pellicole esposta conduce il fruitore a confrontarsi con un archivio dal gusto cinematografico da cui è possibile, in alcuni casi, avere la sensazione di udire le voci, i rumori e la musica di fondo: le immagini sono immediate, spesso scomposte e disomogenee, gli ambienti si intrecciano nell’errante quotidianità dell’autore.
Il fotografo preserva compulsivamente i ritratti della gente che incontra e dei luoghi ch vive, raccoglie testimonianze intimamente autobiografiche e registra il mondo esterno come a volerne possedere l’esistenza e rendere tangibile la sua presenza nei momenti di transitorietà.
La mostra sarà visitabile fino al 24 Marzo.
Antonio Fontana, classe ’91, nasce a Salemi e trascorre la sua infanzia in Sicilia. Nel corso del tempo elabora una devozionale passione per la fotografia e la videografia underground, la quale lo conduce a intraprendere diversi percorsi di studi, tra cui master di videomaking e cinema nelle città di Milano e Firenze. Fortemente interessato al mondo cinematografico, nel suo periodo di formazione ha prestato collaborazione a vari festival come il FESCAAAL, il Milano Film Festival e il Milano Film Network fino a quando, nel 2023, decide di tornare e stabilirsi nuovamente in terra natia per continuare la sua attività a Gibellina.
Negli ultimi dieci anni ha scattato, manipolato e collezionato migliaia di pellicole e polaroid: il ritratto fotografico diviene, per Fontana, strumento di sperimentazione e narrazione biografica mediante il quale registrare e documentare i suoi incontri come in un archivio visivo.
Ilaria Cascino (Palermo, 1996) è storica dell’arte e operatrice culturale. Si forma all’Università degli Studi di Palermo, dove consegue la Laurea Triennale in Studi Storici e Filosofici con la tesi “Arte come Esperienza. John Dewey nell’Arte Contemporanea”, per poi acquisire la Laurea Magistrale in Storia dell’Arte con una tesi intitolata “Palermo Contemporanea. La nuova generazione artistica della città di Palermo, dal 2010 a oggi”. Contributor di Balloon Project Art Publishing, ha svolto uno stage presso la Rizzuto Gallery di Palermo, ed è co-fondatrice/curatrice di )( Artist Run Space e MOc – Monreale Contemporanea. Nel Giugno del 2022 viene pubblicato sul numero 1 della nota rivista Kalós un suo articolo dal titolo “Visioni Oblique: progetto itinerante per il Belìce”; nell’aprile dello stesso anno vince la call indetta dal Comune di Monreale per la realizzazione del logo del Patto per la Lettura locale.
Nel 2022 ha curato le mostre CODICI – Pagine d’Artista, con l’allestimento di Roberto Orlando, MOc – Monreale Contemporanea, Dicembre, Sala Pietro Novelli – Complesso Monumentale Guglielmo II; Come Simpodio di Roberto Orlando, Settembre, )(, Palermo; Condizione Beata di Antonio La Ferlita e Francesca Baglieri, Maggio, )( , Palermo.
La vocazione per i linguaggi attuali e per le nuove pratiche creative nasce nei contesti periferici del sud, in cui l’arte urbana e la socializzazione rivestono un importante ruolo di crescita culturale. Gli obiettivi che Ilaria si propone sono la valorizzazione di una produzione artistica che riflette le esigenze e il contesto socio-culturale della città di Palermo, e la creazione di un percorso parallelo critico-curatoriale con artisti suoi coetanei. Segnata da un’impostazione storica, è dedita alla pratica dell’archivio analogico e digitale in quanto configurazione tangibile e accessibile di una ricerca basata sulla militanza, l’esperienza e la conservazione.
Filippo Pirrello (Salemi 1986) è scenografo, regista e allestitore. Si avvicina da ragazzino al teatro
grazie alla grande attività culturale che coinvolge Gibellina negli anni ‘90, nei primi anni 2000 frequenta la scuola di teatro della “compagnia dell’elica” e nel 2005 consegue il diploma di maturità in architettura e arredamento presso l’Istituto D’Arte di Mazara del vallo . Tra il 2006 /07 con il collettivo “ LIBERART” cura e allestisce due mostre dal titolo “ Nuove linee “ e “ Nuove Forme”,
nello stesso anno collabora all’ allestimento dell’omonima mostra personale dell’artista senegalese “Moussa Traore “. Nel estate del 2008 collabora come assistente con l’artista agrigentino “Rosario Bruno”.
Nel 2009 si trasferisce a Urbino dove studia scenografia all’ Accademia di Belle Arti, nel 2012 consegue la Laurea triennale con la tesi “ IL SIGNOR BRUSCHINO IN 16 BIT- diario di un bozzetto di scena digitale”.
Dal 2010 al 2014 lavora e partecipa al “Rossini Opera Festival” di Pesaro, tra gli spettacoli presentati : Demetrio e Polibio (regia- Davide Livermore, scene e costumi – scuola di scenografia di Urbino) ,Il Signor Bruschino ( regia- Teatro sotterraneo, scene e costumi – scuola di scenografia di Urbino), IL Barbiere di Siviglia ( regia, scene, costumi, luci, progetto video – scuola di scenografia di Urbino). Tra il 2014 / 15, collabora con Luigi Presicce e la stamperia 2RC di Walter e Eleonora Rossi.
Nel 2015 firma le scene e costumi di “ Troilo e Cressida “, regia Stefano Scandaletti prod Indigena teatro. Dal 2016 al 2019, dirige gli allestimenti di Gibellina Photo Road , collabora con la regista Maya Bosh , e cura la direzione artistica del MAG “ Meeting Art Gibellina”.
Presenta in occasione di “Startart memoria in movimento” la riduzione di “ BELICE WUNDER CAMMER – IL caldo fiume” di cui cura testo, regia, costumi, suoni.
Dal 2020 persegue una ricerca personale su :individuo, tempo e luogo, e nel 2023 ricostituisce “collettivo T.D.R.” teatro della rinascita.
Il circolo ARCI Peppino Impastato di Salemi ha come scopo la promozione sociale attraverso attività culturali ricolte allo sviluppo della comunità
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