Data / Ora
Date(s) - 18/02/2023
5:00 pm - 7:00 pm
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Presentazione del catalogo della mostra
Marta Roberti
Cose che non accaddero mai ma che sempre sono
sabato 18 febbraio 2023 ore 17.00
Villa Pacchiani – Centro Espositivo
piazza Pier Paolo Pasolini Santa Croce Sull’Arno
Sabato 18 febbraio alle ore 17.00 finissage della mostra personale di Marta Roberti Cose che non accaddero mai ma che sempre sono allestita presso il Centro Espositivo Villa Pacchiani di Santa Croce sull’Arno un’iniziativa del Comune di Santa Croce sull’Arno, a cura di Ilaria Mariotti ed è realizzata con la collaborazione di Crédit Agricole Italia.
Nell’occasione verrà presentato il catalogo – realizzato con il contributo di z2o Sara Zanin – che documenta, insieme alla mostra pensata appositamente per gli spazi della Villa, la produzione più recente di Marta Roberti e inteso come ulteriore approfondimento rispetto al percorso tracciato dalla mostra accogliendo anche i contributi di chi, in diverse occasioni, ne ha seguito il lavoro, condiviso l’evoluzione di ricerca e progetti: Cecilia Canziani, Mauro Folci e Paola Ugolini, oltre a Ilaria Mariotti curatrice della mostra e del libro.
La presentazione si aprirà con i saluti di Giulia Deidda, Sindaca di Santa Croce sull’Arno e Elisa Bertelli, Assessora alle Politiche e Istituzioni culturali del Comune di Santa Croce sull’Arno. Ilaria Mariotti e Paola Ugolini, curatrice e critica d’arte, dialogheranno con l’artista.
La ricerca di Marta Roberti si fonda su una visione del mondo che vede l’essere umano in un profondo e mistico legame con il mondo animale e vegetale in un costante rapporto vitale e generativo e in un processo continuo di metamorfosi delle specie.
Centrale per l’artista è l’esplorazione del rapporto tra tradizione occidentale e orientale attraverso il recupero di mitologie, la rilettura del concetto di “esotico” e lontano nel tempo, il rapporto uomo-animale. Marta Roberti costruisce così un immaginario stratificato, ibridato e complesso con l’obiettivo di rendere visibili possibili identità che non rientrano negli schemi culturali dominanti dove, al centro di tutto, è un’energia vitale che si garantisce attraverso una continua metamorfosi.
Nel catalogo i testi di Ilaria Mariotti e di Paola Ugolini, si concentrano sui disegni che costituiscono la gran parte delle opere presentate nella mostra di Villa Pacchiani: il ciclo delle Dee che apre questa mostra rappresenta la produzione più recente dell’artista e dialoga, durante il percorso, con numerose altre figure femminili, autoritratti, che raccontano una storia visionaria, un continuo interrogarsi sulla propria posizione nel mondo e che, attraverso il mito, mettono a fuoco inquietudini, certezze, desideri e utopie autobiografiche.
Le Dee si manifestano come ambigue creature metamorfiche, benevoli e terribili, echeggiano, nelle loro iconografie, miti generati da culture diverse, si connettono al mondo della natura evocando complesse relazioni tra mondo umano, vegetale e animale. Sono tutti autoritratti dell’artista che ritrae se stessa in tante vesti diverse: durante il percorso espositivo l’artista si manifesta a noi nelle vesti della babilonese Ishtar, dea dell’amore, dell’erotismo ma anche della guerra, della Dea dei serpenti generata dalla civiltà minoica riferibile ai rituali della fecondità, di Potnia Theròn, Signora degli animali, dea mediterranea fin dall’Età del bronzo, selvaggia e primordiale, e della terribile dea indù Kali, ma anche di Europa che fu rapita da Zeus in veste di toro bianco il cui mito rappresenta la migrazione tra Oriente ed Occidente.
Il testo di Cecilia Canziani, scritto in occasione della mostra personale di Marta Roberti In metamorfosi che sia è tenuta dall’11 dicembre 2021 al 15 febbraio 2022 presso la galleria z2o Sara Zanin, prende in esame due serie di disegni: S’io mi intuassi come tu t’inmii e Lotus goddesses. La prima serie – alcuni disegni sono presenti nella mostra di Villa Pacchiani – costituisce, come scrive Cecilia Canziani, “una galleria al femminile di creature mitologiche e zoomorfe tratte dalla Divina Commedia, la cui iconografia viene ripensata dall’artista a partire da sé e ibridata con forme tratte da fonti diverse come codici miniati, pittura vascolare greca, affreschi etruschi”.
Il testo di Mauro Folci è stato scritto in occasione della mostra personale di Marta Roberti C’era una volta, ancora una volta che si è tenuta dal 20 novembre 2022 al 3 febbraio 2023 presso OPR Gallery – Milano. Anche in questa mostra, praticamente contemporanea a Cose che non accaddero mai ma che sempre sono, sono stati presentati disegni appartenenti al ciclo delle Dee.
La mostra rimarrà aperta al pubblico venerdi 17 e sabato 18 febbraio dalle 16.00 alle 19.00.
Marta Roberti vive e lavora a Roma. Dopo la laurea in Filosofia si è diplomata in Cinema e Video all’Accademia di Belle Arti di Brera. Il disegno è il mezzo principale che declina in installazioni e video animati, attraverso i quali esplora le relazioni tra gli umani, gli altri animali e il mondo vegetale, studiandone e rielaborandone i miti e la loro rappresentazione a cavallo tra Oriente e Occidente.
Nel 2020 ha vinto il bando Cantica del Maeci e Mibact e la sua opera Bestiario dell’altro mondo è entrata nella collezione dell’Istituto Nazionale per la Grafica di Roma. Nel 2021 vince la decima edizione del Premio Santa Croce Grafica con la sua incisione Crocuta Crocuta Mating che entra a far parte del Gabinetto dei Disegni e delle Stampe del Comune di Santa Croce sull’Arno.
Tra le principali mostre personali recenti: C’era una volta, ancora una volta, OPR Gallery – Milano; There is an elephant in the room, Pastificio Cerere, Roma; In metamorfosi, z2o Sara Zanin (2021); SUPER_NATURAL, Chinese Culture University, Taipei (2015); Scarabocchio (Becoming_abject), Kuandu Museum of Art, Taipei (2014).
Ha partecipato a mostre e festival internazionali tra cui Dante Alighieri and the Italian Artists, IIC Parigi, Encounter of Imagination: dialogue between The Divine Comedy and Classic of Mountains and Seas, Pearl Museum Shanghai (2021); AlterEva, Strozzina di Palazzo Strozzi, Firenze (2021), Io dico Io – I say I, Galleria Nazionale di Arte Moderna, Roma (2021); Ladder to the moon, Galleria Monitor Roma (2021); Visions in the Making, Istituto Italiano di Cultura di New Delhi, (2020); Wall Eyes (Johannesburg, Capetown 2019 e Auditorium Parco della Musica di Roma 2020); Something Else, Biennal Off Cairo (2019), Portrait Portrait, Taipei Contemporary Art Center (2017).
Durante gli anni trascorsi in Asia ha partecipato ad alcune residenze in Cina, Taiwan e Vietnam.
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