Rebecca Zen. STAMPEDE

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Data / Ora
Date(s) - 13/07/2024 - 10/08/2024
5:00 pm - 8:00 pm

Luogo
LuogoArteContemporanea

Categorie


LuogoArteContemporanea presenta

STAMPEDE
personale di Rebecca Zen
con testo critico di Ariele Bacchetti
13.07 – 10.08.2024

⁂ Opening ⁂
Sabato 13 luglio, ore 17
Ingresso libero.

LuogoArteContemporanea
Via Giosuè Carducci 43 – 37129 Verona

La mostra è visibile presso LuogoArteContemporanea su appuntamento.
Ingresso gratuito.

La ricerca di Rebecca Zen indaga, attraverso la pittura e il disegno, un repertorio di soggetti appartenenti alla dimensione ludica, alla cultura pop e al cibo come elemento di consumo e di necessità, che messi in relazione tra loro raccontano una storia vera, la quale è ispirata a una storia falsa, che a sua volta non è molto ispirata*. Inseguimenti, violenza, pathos caraterizzano i personaggi e le relazioni che si vanno a creare nei dipinti tra i vari elementi: il soldatino che attende che il bisonte scappi proprio nel posto in cui lo può fare fuori, dietro una pagnotta. La violenza non è mai esplicita, ci sono solamente dei giocattoli a rappresentarla, oggetti innocui e futili. La brutalità dei combattimenti emerge dal concitato movimento delle masse in fuga, ma il grado di ferocia si riduce nel momento in cui i giocattoli vengono affiancati da elementi confortanti quali il pane, il nido, la tavola, tutti archetipi dell’accoglienza e di ciò che viene considerato familiare. La combinazione dicotomica degli elementi dipinti ne fa emergere il carattere perturbante, aderendo perfettamente alla teoria freudiana in cui l’unheimlich, ovvero ciò che viene considerato estraniante, è in stretto legame con ciò che è familiare, heimlich**. I dipinti raccontano storie inverosimili e invisibili, a tratti reali ma immerse nell’immaginifico: una storia che si crede di conoscere ma che in realtà è deformata. Nella fruizione, l’amaro in bocca ne è il risultato, gli elementi sono in contatto tra loro per mezzo di paradossi: la chiave di lettura che li unisce e li fa esistere sia come finzione che come verità.​​​​
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​​* Si guardi Favolacce, diretto da Damiano e Fabio D’Innocenzo (2020, Italia, Svizzera, Pepito Produzioni, Rai Cinema, Vision DIstribution, Amka Films Productions, RSI), Dvd.
** Si veda Sigmund Freud, Saggi sull’Arte, la letteratura e il linguaggio, Boringhieri, Torino 1969.

𐚁 Rebecca Zen (Castelfranco Veneto, 2000) nel 2023 consegue il diploma accademico triennale in Arti Visive e Discipline dello spettacolo, specializzandosi in Pittura, presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia. Attualmente è iscritta al bienno del medesimo corso di indirizzo. Vive e lavora a Venezia. Dal 2021 partecipa ad Extra Ordinario (ed. II,III,IV), laboratorio aperto di pittura, workshop e mostra collettiva a cura di Daniele Capra, Nico Covre, Nebojša Despotović, Carlo Di Raco, Martino Scavezzon e dell’Atelier F, presso padiglione Antares Polo tecnologico VEGA di Marghera (VE).
Nel 2024 ha preso parte a diverse mostre collettive, tra cui Lost in the garden curata da Domenico De Chirico presso la casa-studio di Iva Lulashi (MI), Tropes of vulnerability a cura di Saverio Rufini presso lo Spazio Punch (VE), Antares presso Magazzini del Sale 3, curata da Carlo Di Raco, Martino Scavezzon (VE). Nel 2023 è finalista della quindicesima edizione del Premio Nocivelli (BS) e ha partecipato alla collettiva Murato fuori non vi feci caso. Sguardi sul confine, curata da Arianna Campanelli, Mario Bronzino e Stefania Lo Porto presso le scuderie della Cavallerizza Reale (TO).
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