Data / Ora
Date(s) - 06/10/2022
6:00 pm
Luogo
Villa Sucota - Fondazione Antonio Ratti
Categorie
Prendendo atto delle urgenze del nostro presente, la Fondazione Antonio Ratti vi invita a partecipare al terzo incontro della serie Riflessioni sulla guerra
Intervengono Alessandra Ferrini (artista), Mackda Ghebremariam Tesfau’ (dottoressa in Scienze sociali e attivista), Sandro Mezzadra (professore di Filosofia Politica)
Le migrazioni segnano la storia dell’umanità, e più in particolare la storia moderna, tra colonialismo e capitalismo, mondo degli Stati e mondo degli Imperi. Eterogenee forme di migrazione forzata, esemplificate dai corpi in catene degli schiavi africani stivati nelle navi negriere, convivono con movimenti in cui forte è l’istanza dell’esodo, di una ricerca subalterna e proletaria di libertà. Questa ambivalenza continua a segnare le migrazioni contemporanee, sempre più tumultuose e globali. In molte parti del mondo, violentissimi sono i conflitti tra il movimento della migrazione e la proliferazione di confini, variamente armati e militarizzati. Che questi conflitti si traducano spesso in tragedia è qualcosa che emerge immediatamente anche solo gettando uno sguardo al Mediterraneo, trasformato negli ultimi decenni in un cimitero di massa. Nel nostro incontro ci soffermeremo sulle diverse dimensioni di questi conflitti, guardando a temi come la specificità della migrazione femminile, sui processi di razzializzazione, sul persistente rilievo di storie coloniali, sul ruolo del linguaggio, sulle problematiche dell’“accoglienza”. Ma si parlerà anche di molto altro.
Alessandra Ferrini è un’artista, ricercatrice ed educatrice con base a Londra. Sfidando i limiti del film d’essay, il suo lavoro si interroga sulle eredità del colonialismo e del fascismo italiano, con un focus specifico sulla regione mediterranea. È finalista del Maxxi Bvlgari Prize 2022, ha ricevuto la Mead Residency 2018 presso la British School at Rome e il premio Experimenta Pitch del London Film Festival 2017. Tra le mostre personali si ricordano ar/gekunst (Bolzano 2022) e Villa Romana (Firenze 2019). Le sue opere sono state esposte in importanti istituzioni internazionali: 5a Biennale di Casablanca (2022-23), MOMus-Museo di Arte Contemporanea di Salonicco (2021), Manifesta13 Paralléles du Sud (Marsiglia 2020), Museion Contemporary Art Museum (Bolzano 2020), Sharjah Film Platform (2019), Istanbul Biennal collateral (presso Depo, 2019), 2nd Lagos Biennal (2019), Manifesta12 Film Programme (Palermo 2018), Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (Torino 2018, 2020-2022), 6th Taiwan International Video Art Exhibition (2018). Il suo lavoro è stato pubblicato in Camera Austria International (2022); in “Dreams Have no Future” la pubblicazione di Zineb Sedira per il Padiglione Francese alla 59° Biennale di Venezia (2022); in “Everything Passes Except the Past: Decolonizing Ethnographic Museums, Film Archives and Public Space” (ed. Jana Haeckel, Sternberg Press, 2021); nel Journal of Visual Culture e nella piattaforma dell’Harun Farocki Institute. È dottoranda presso la University of the Arts di Londra e assegnista di ricerca presso la British School di Roma.
Mackda Ghebremariam Tesfau’ è Dottoressa in Scienze Sociali e professoressa a contratto presso Iuav Venezia, Università degli Studi di Padova, New York University Florence e Stanford Florence. Mackda è inoltre attivista di Refugees Welcome, Expert per Razzismo Brutta Storia e curatrice residente per Centrale Fies. Tra i suoi interessi di ricerca la relazione tra razza, razzismo e razzializzazione a livello micro e macro-sociale, con un’attenzione particolare per il contesto italiano.
Sandro Mezzadra è uno storico e ricercatore italiano, Professore ordinario di Filosofia politica nell’Università degli Studi di Bologna ed è “adjunct research fellow” presso l’Institute for Culture and Society della University of Western Sydney. Partecipa al dibattito post-operaista e studia le configurazioni spaziali dei fenomeni geopolitici. Esaminando il legame tra globalizzazione e migrazioni, la sua ricerca getta nuova luce sullo studio del capitalismo e sulla critica postcoloniale. Tra i suoi lavori principali, Diritto di fuga. Migrazioni, cittadinanza, globalizzazione (2006), La condizione postcoloniale. Storia e politica nel presente globale (2008), Un mondo da guadagnare. Per una teoria politica del presente (2020) e, insieme a Brett Neilson, Border as Method, or, the Multiplication of Labor (2013) e The Politics of Operations. Excavating Contemporary Capitalism (2019).
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