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Serata multisensoriale: Tutto insieme era il mondo

Serata multisensoriale: Tutto insieme era il mondo

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Data / Ora
Date(s) - 28/06/2024
6:30 pm - 10:00 pm

Luogo
Art Hotel Museo

Categorie


“TUTTO INSIEME ERA IL MONDO”

Serata multisensoriale con presentazione della nuova installazione d’arte contemporanea di Ignazio Fresu all’interno del progetto di Camere e Ambienti d’Autore dall’Archivio Carlo Palli

Presso l’Art Hotel Museo di Prato nuovo appuntamento con l’arte: venerdì 28 giugno 2024 alle ore 18:30 andrà in scena una serata multisensoriale con focus nella presentazione dell’installazione permanente di Ignazio Fresu, ispirata ad un passo del romanzo Siddharta di Hermann Hesse ed inserita all’interno del progetto Camere ed Ambienti d’Autore dall’Archivio Carlo Palli. Sarà anche l’occasione per fare il punto sul progetto che, grazie al collezionista Palli, vede l’Art Hotel Museo come un vero e proprio contenitore d’arte contemporanea in divenire.

Preludio alla serata multisensoriale sarà il concerto meditativo di campane tibetane del prof. Iuri Ricci, con proiezione di un video che mostra il dietro le quinte dell’installazione di Fresu, girato dal regista Stefano Cecchi.

In chiusura la performance Eterno fragile segreto, ideata da Francesca Stampone – che ne firma anche la coreografia – ed eseguita dalle danzatrici Chiara Maria Carpi ed Eleonora Valorz.

Per concludere, gli ospiti saranno invitati, negli spazi esterni dell’Art Hotel Museo, ad un light dinner con lounge music a bordo piscina, un momento conviviale in un ambiente rilassante e suggestivo.

La serata è curata e sarà condotta dal critico d’arte Ilaria Magni.

La partecipazione all’evento è gratuita ma è necessaria la prenotazione anticipata via mail all’indirizzo info@arthotel-museo.it o telefonicamente al numero +39 3484013707.

Tutto insieme era il mondo – la serata multisensoriale

Il programma della serata ambisce ad offrire una gradevole esperienza multisensoriale intorno al tema centrale dell’installazione permanente di Ignazio Fresu.

Ogni elemento, dal concerto meditativo alle proiezioni video, dalla presentazione dell’installazione alla performance di danza, è studiato per esplorare i temi dell’unità e della molteplicità, dell’arte della musica della vita, creando un flusso armonioso ispirato al concetto del fiume del divenire, come descritto in Siddharta, il romanzo del 1922 di Hermann Hesse, in quel celebre brano scelto da Ignazio Fresu come titolo dell’installazione: “E tutto insieme, tutte le voci, tutte le mete, tutti i desideri, tutti i dolori, tutta la gioia, tutto il bene e il male, tutto insieme era il mondo. Tutto insieme era il fiume del divenire, era la musica della vita.”

L’installazione dell’artista è composta da una moltitudine di carte, tratte da spartiti musicali d’epoca trattati e lavorati accuratamente, appesi uno ad uno al soffitto a ricreare una come un flusso che riecheggia il concetto di unità e molteplicità, che rappresenta un nodo centrale nella filosofia e nella narrativa dell’opera letteraria di Hesse.

È una riflessione sull’unità e la complessità della vita, una contemplazione della natura interconnessa dell’esistenza umana. Come sottolinea la curatrice: l’uso di una serie di elenchi cumulativi (“tutte le voci, tutte le mete, tutti i desideri, tutti i dolori, tutta la gioia, tutto il bene e il male”) serve a costruire un’immagine olistica e polifonica del mondo, dove ogni elemento, per quanto piccolo o insignificante, contribuisce al grande flusso dell’esistenza.

Ore 18:30 – Concerto meditativo di campane tibetane – prof. Iuri Ricci

Suggestivo incipit della serata è il concerto meditativo di campane tibetane, eseguito dal Prof. Iuri Ricci nella hall dell’hotel in prossimità dell’installazione ed in relazione ad essa. Attraverso un’atmosfera di calma e introspezione, la melodia predisporrà il pubblico ad immergersi nel flusso dell’esistenza e nella riflessione filosofica ispirata dal romanzo “Siddharta” di Hermann Hesse. Le vibrazioni delle campane tibetane sono note per le loro proprietà terapeutiche e per la loro capacità di facilitare uno stato di meditazione profonda, preludio ideale alla serata multisensoriale.

Il prof. Iuri Ricci è un musicoterapeuta, coach olistico, direttore didattico dell’Accademia Tibetan Harmonia, polistrumentista diplomato al Conservatorio.

Ore 20 – Presentazione dell’opera di Ignazio Fresu e proiezione video di Stefano Cecchi

La serata entra nel vivo con la presentazione dell’installazione di Ignazio Fresu, che chiarisce così il senso del suo intervento: “Le molte centinaia di pagine sospese nell’aria degli spartiti musicali sui quali sono intervenuto, sono per la stragrande maggioranza le stanze dei due libri de “Il clavicembalo ben temperato” scritti da Johann Sebastian Bach, oltre che da tanti altri brani di musicisti classici, contemporanei e jazz. La musica che amo di più. Gli interventi su questi fogli sono realizzati con i primi metalli scoperti dall’uomo: rame, ferro e le loro ossidazioni. Proprio in queste ossidazioni è il senso del mio lavoro: il divenire, la trasformazione. La musica scritta non è la musica, si tratta di una mutazione, così come lo sono i supporti fisici e materiali che la contengono. La musica è fatta dai brani musicali eseguiti e che noi siamo in grado di ascoltare non solo nell’istante spazio temporale della loro esecuzione, ma questa diventa la nostra esperienza emotiva e culturale, che come i tanti libri che abbiamo letto, pur senza ricordarne il contenuto, l’autore, la copertina, diventano quello che noi siamo.”

Ignazio Fresu nasce a Cagliari nel 1957. Studia all’Accademia di Belle Arti, dove inzia la sua carriera artistica. Da anni vive e lavora a Prato. La sua attività espositiva è molto intensa sia in Italia, sia all’estero. Negli anni ha sviluppato una raffinata poetica sul senso del divenire e della transitorietà della vita.

La presentazione dell’opera sarà arricchita da una proiezione video “dietro le quinte” del regista Stefano Cecchi, offrendo uno sguardo esclusivo sul processo creativo dell’artista e sulle tecniche utilizzate per dare vita a questa installazione. Stefano Cecchi è autore di svariati film e interviste video sugli artisti legati alla raccolta di Carlo Palli e sulle mostre nazionali ed internazionali realizzate dal suo archivio.

Ore 20: Performance Eterno Fragile Segreto

La serata continuerà con la performance di danza contemporanea “Eterno Fragile Segreto”, ideata da Francesca Stampone, che ne firma anche la coreografia, ed eseguita dalle danzatrici Chiara Maria Carpi ed Eleonora Valorz. La danza, con la sua capacità di esprimere emozioni e concetti attraverso il corpo, aggiungerà un ulteriore strato di significato alla serata: due danzatrici, un suolo di carta come materia in cui in cui viene impressa la memoria del loro incedere. L’esperienza dell’incarnazione plasma lo spazio e lascia tracce, echi di memorie della matrice divina ritornano come momenti di sacra sapienza. Francesca Stampone lavora come danzatrice per varie compagnie in Francia, Italia e Germania. A Lipsia è coreografa per due produzioni dell’Oper Leipzig. La sua poetica è volta a dare presenza al vuoto ed all’invisibile attraverso l’intuizione.

Art Hotel Museo: Camere e Ambienti d’Autore dall’Archivio Carlo Palli

Durante la presentazione, un momento fondamentale sarà l’aggiornamento sul progetto delle Camere e Ambienti d’Autore dall’Archivio Carlo Palli, volto ad allestire gli spazi dell’Art Hotel Museo con opere sia di artisti storicizzati, sia di emergenti, rendendo l’esperienza di soggiorno un viaggio nell’arte contemporanea.

Il progetto nasce quasi per gioco negli anni Novanta da un’idea del fondatore dell’Art Hotel Museo, Lido Bonari, il quale intuì la potenzialità di allestire le camere con opere d’arte contemporanea, con il supporto della signora Elena Pecci. L’idea si è poi sviluppata progressivamente, guardando all’Art Hotel Museo non solo come un luogo di ospitalità, ma anche un contenitore d’arte, per la sua stessa natura e posizione, a pochi passi dal Centro per L’Arte Contemporanea Luigi Pecci e dalla galleria Farsetti Arte, realtà che insieme fanno parte dell’importante complesso realizzato dal celebre architetto razionalista Italo Gamberini (1907 – 1990).

Negli ultimi anni, grazie all’intervento di Carlo Palli, sotto l’egida di Manuela Bonari ed a cura di Ilaria Magni, il progetto delle camere e degli ambienti comuni allestiti con opere d’arte si è potenziato, attingendo alla preziosa raccolta dell’Archivio Carlo Palli (nouveau realisme, pop art, fluxus, poesia visiva, ecc) includendo in questo significativo itinerario anche l’apprezzato Art Hotel Milano, che vanta una singolare collezione di “Gioconde”, divertissement del collezionista.

L’Archivio Carlo Palli

Carlo Palli, mercante d’arte, gallerista, battitore d’asta, mecenate, collezionista, inizia la propria attività a Prato negli anni Sessanta. Gestisce due gallerie stagionali (a Lido Degli Estensi in estate e a Roccaraso in inverno). Nel 1979 rileva a Prato la Galleria Metastasio, attiva sino al 1988. In quegli anni, partecipa alle più importanti fiere d’arte internazionali e, grazie allo stretto contatto con l’arte contemporanea, si avvicina al mondo del collezionismo. Organizza numerose mostre museali, lavora per Farsetti Arte e dirige il dipartimento di arte moderna e contemporanea della Finarte di Venezia. Da allora si occupa a tempo pieno della sua collezione di opere e del suo archivio, nato sulla scia della sua professione. Nel 2006 Palli dona 200 opere, e altrettante in comodato, al Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato; un altro nucleo di opere e documenti è attualmente esposto in comodato presso il Museo Novecento di Firenze. Nel 2023 presso il chiostro di San Domenico a Prato viene insignito del prestigioso Premio Cerreto 2023, con la statuetta raffigurante San Michele Arcangelo, come riconoscimento dell’eccellenza pratese.


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