Data / Ora
Date(s) - 16/11/2024 - 04/01/2025
10:00 am - 7:00 pm
Luogo
SMDOT/Contemporary Art
Categorie
SMDOT/Contemporary Art è molto felice di annunciare la prima mostra personale di Federico Poni intitolata “SOLVE et COAGULA” riprendendo la formula che rappresenta il fondamento e lo spirito del mondo dell’alchimia. Tutti i lavori esposti condurranno il guardante verso un luogo liminale e fecondo rivolto alla trasformazione degli elementi/simboli “vili” in “nobili”
Federico Poni nasce a Pavia nel 1996, dopo aver studiato presso l’Accademia di Brera a Milano e aver conseguito il Master Experimental Publishing presso Piet Zwart Institute di Rotterdam, oggi abita tra i colli della Romagna toscana co-curando e vivendo nel progetto Habitat dove si dispera del globale cercando antidoti. Il suo progetto espositivo a Udine è il quinto ed ultimo appuntamento del 2024, dopo Anna Marzuttini, Noemi Durighello, Raffaele Santillo e Fabien Marques, che ha visto l’adesione da parte degli artisti alla proposta curatoriale del sottoscritto tesa alla ricerca di una relazione con una nuova parola, un nuovo concetto, espresso dal filosofo Franco Berardi, nel suo libro “DISERTARE” edito da Timeo nel 2023, di cui mi sono appropriato indebitamente. La parola è RAS-SEGNAZIONE, il suo ipotizzato corrispondente inglese è RE-SIGNATION. Il titolo del progetto, che ha l’obiettivo ambizioso di indicare il tentativo di realizzare un nuovo milieu cercando un significato, una nuova interpretazione dei/nei segni che già conosciamo, utilizzando la pratica artistica, prende la versione inglese con l’aggiunta di un asterisco, sia come simbolo grafico che concettuale: RE-SIGNATION*.
SOLVE et COAGULA, Sciogliere e Riassemblare, Risignificare e Riassegnare.
Nel corso della storia, l’umanità ha cercato di spiegare la natura della realtà attraverso diverse cosmogonie, o storie della creazione, spesso incentrate su strutture spirituali o magiche. Queste prime cosmogonie infondevano nel mondo mistero, significato e un senso del divino intessuto nel tessuto dell’esistenza. Tuttavia, nell’era moderna, c’è stato un netto cambiamento dalla comprensione dell’universo basata sulla magia a una visione del mondo tecnica e incentrata sulla scienza. Questa transizione solleva una domanda impellente: potrebbero esserci ancora tracce di una cosmogonia basata sulla magia nella nostra comprensione della realtà, parzialmente oscurata dal progresso della tecnologia e della scienza empirica? Non vi anticipo la risposta, ma vi dico che i lavori in mostra realizzati da Federico Poni usando tecniche (non tecnologie) come cucire, tatuare, annodare, fanno eco all’immagine della creazione di cosmi e ci invitano a stringerci la mano in un ipotetico cerchio magico all’interno del quale cercare la via di un reincanto del reale diventando maghi accurati, recuperando, in questo modo, la singolarità della possibilità del potere creativo troppo spesso delegato completamente alla dialettica egemonica del progresso scientifico.
La mostra sarà aperta al pubblico Sabato 16 Novembre dalle 16.30. L’artista sarà presente. Testo critico in galleria.
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