Data / Ora
Date(s) - 02/05/2022 - 09/05/2022
6:00 pm - 10:00 pm
Luogo
Tufano Studio
Categorie
Misurare per immagine è il progetto di Yara Piras eseguito sia nello spazio di Tufano Studio sia all’interno del proprio studio: si tratta di una riflessione sulle proporzioni dello spazio in stretta relazione alle misure del corpo dell’artista, quasi a voler inscenare una vera e propria misurazione millimetrica per sartoria, o per conoscere appieno le potenzialità di un corpo immerso nello spazio che lo avvolge e lo integra.La particolarità dell’intervento proposto consiste, tuttavia, nel modificare i codici consoni della misurazione dello spazio di cui tutti siamo soggetti, ovvero la classica misurazione per metri che in questo atto viene completamente scardinata e riproposta attraverso una chiave più poetica ma ugualmente precisa e adattabile: la misurazione per frame utilizzando una pellicola cinematografica. Con questo ribaltamento tecnico la pellicola da strumento esclusivo del cinema diventa strumento a servizio del corpo e dello spazio, auto-dichiarandosi come elemento utile a una misurazione precisa e incontestabile esattamente come quella delle unità di misura classiche. “Tre frame corrispondono a 1 centimetro” partendo da questo assunto l’artista ribalta i canoni matematici suggerendo al pubblico la possibilità di leggere le misure di spazio e corpo come una possibilità per creare nuove narrazioni, seguendo la scia di azioni ampiamente studiate e proposte da artisti del passato come Giovanni Anselmo, Giuseppe Penone o Rosa Barba, per citarne alcuni, che avevano compreso e sperimentato con corpo e misura diverse possibilità concettuali. La volontà di riassettare un’azione canonizzata come la misurazione si esprime nel suo apice con la presenza di un sarto, elemento performante che consente allo spettatore di scoprire e ricalcolare il proprio corpo con le misure care all’artista, derivanti direttamente dal suo vissuto e dalla sua naturale predisposizione all’utilizzo di linguaggi cinematografici classici. L’azione tuttavia non prende forma solo con numeri e frame ma si completa con la proiezione dei momenti in cui la misura deve ancora prendere forma: nei due video sorretti da due sculture studiate appositamente per la mostra, Piras è la protagonista e l’autrice delle due azioni che hanno portato alla costruzione di questo meccanismo di riflessione per lo spettatore. Nel primo video l’artista si riprende nell’atto del misurarsi utilizzando direttamente sul corpo la pellicola, nel secondo invece l’artista, immersa nello spazio, ne calcola delle porzioni specifiche, sempre utilizzando la pellicola come metro. Questo alternarsi di misure intime e pubbliche, con la loro trasposizione fisica negli interventi creati tra le mura di Tufano Studio, e la prova fotografica e filmica del reale svolgimento di questa azione divisa in due momenti, radicalizza l’idea che ogni canone si possa ribaltare al servizio delle potenzialità creative che l’arte e il pensiero possono offrire al singolo e alla società odierna. Pellicole Fomapan 100 Super8 , sviluppate da Livio Colombo.
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