La galleria romana Mucciaccia Contemporary presenta “Flickering Light”, prima personale dell’artista britannica Sue Arrowsmith. La mostra guida verso una riflessione sulla natura e sulla pittura, culminando nella serie di lavori concepiti nel triennio 2020-2023. Se alla radice della sua pratica artistica – come dichiara l’artista – c’è un interesse nei confronti del tracciamento, della partitura, del frammento, del monocromo e della fotografia, la più recente serie di dipinti sembrano suggerire un’apertura ben calibrata. Un nuovo orientamento – o un raffreddato romanticismo, secondo le parole del critico Antonello Tolve all’interno del saggio in catalogo – che, forte di un assimilato rigore metodologico, riflette sulla natura in maniera immersiva, attraverso il linguaggio dell’astrazione pittorica.
Essenzialmente, la pratica di Sue Arrowsmith si configura come una proiezione tra interno ed esterno, riflettendo su una sensibilità partecipe della natura, nello specifico, suggestioni derivate dallo studio di figure arboree e studi del fogliame a contatto con fenomeni atmosferici nel loro tremolante movimento, attraverso una riflessione sulla mimesis pittorica secondo un’acuta resa del dettaglio. La scelta di tale soggetto consente di spostare l’attenzione da un interesse nei confronti della partitura, in favore della luce, del colore, e del movimento di effetti in superficie. Se ad attestare le fasi originarie della pratica dell’artista è il dipinto The Air is Soft as Silk (2020) in cui si prediligono i toni del bianco e del nero, i dipinti più tardi evidenziano un’accurata ricerca luministica e cromatica, come si nota in The Horses (2023), The Dipper (2023), Must I Dream (2023), i quali presentano toni cangianti che l’artista traduce in veste alchemica.
È sofisticata la cifra stilistica di Sue Arrowsmith, la quale dal 2017 si sofferma sulla resa frammentaria di variazioni luministiche e cromatiche attraverso l’applicazione di inchiostri metallici su superfici di alluminio, secondo un rinnovato linguaggio pittorico. Lo si nota nel tremolare fluido del dipinto Winter’s Day (2023) in cui l’artista sperimenta con l’acquerello e l’inchiostro metallico, nella profondità eterea ed evanescente del blu intenso di Dance Through the Drarkness (2021), nell’attenzione alle reazioni alchemiche date da metalli ossidati come il rame in I Watched the Fire Go Out (2023), la foglia d’argento in Search Beyond the Clouds (2022) e infine la foglia d’oro in The Sky is Full of Stars (2023), Bathed in the Firelight(2022), Flickering Light (2023).
Nonostante una serie di citazioni classiche ben argomentate, il contributo dell’artista consiste nel suggerisce una riflessione sull’astrazione pittorica sui generis, in cui convergono emozioni e realismo, per mezzo di una proiezione sempre più immersiva. Questo intento si traduce in una ricerca pittorica che risulta in tensione, una ricerca attenta e sofisticata attraverso cui percepire, nel frammento, una nuova riconciliazione possibile tra uomo e natura, una sottile drammaticità che si evince dalle qualità di vibrazione e piattezza della superficie.
Info:
Sue Arrowsmith, Flickering Light
20/04/2023 – 31/05/2023
Mucciaccia Contemporary
Via Laurina 31, Roma
È interessata agli aspetti Visivi, Verbali e Testuali che intercorrono nelle Arti Moderne Contemporanee. Da studi storico-artistici presso l’Università Cà Foscari, Venezia, si è specializzata nella didattica e pratica curatoriale, presso lo IED, Roma, e Christie’s Londra. L’ambito della sua attività di ricerca si concentra sul tema della Luce dagli anni ’50 alle manifestazioni emergenti, considerando ontologicamente aspetti artistici, fenomenologici e d’innovazione visuale.
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