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Fotografia Europea a Reggio Emilia. Immagini di pr...

Fotografia Europea a Reggio Emilia. Immagini di protesta

Una passeggiata lungo la via Emilia è d’obbligo per giungere nel cuore pulsante della regione, la città di Reggio nell’Emilia: colma di storia e ancor più piacevolmente percorribile in occasione del festival Fotografia Europea 2023, che ogni anno inonda di mostre il centro cittadino. Luoghi iconici come i Chiostri di San Pietro, i Chiostri di San Domenico, il Palazzo dei Musei o la Biblioteca Panizzi ospitano i progetti dei partecipanti a questa diciottesima edizione.

Camilla De Maffei. Grande Padre, Tirana, Albania, 2021 ©Camilla De Maffei, courtesy Fondazione Palazzo Magnani

Camilla De Maffei. Grande Padre, Tirana, Albania, 2021 ©Camilla De Maffei, courtesy Fondazione Palazzo Magnani

Risulta complicato riassumere in poche parole quanto è a malapena visibile nel tempo di un’intera giornata, senza correre il rischio di minimizzare quanto è esposto, ma si crede che non ci sia titolo più emblematico di Visioni di un’identità inquieta a restituire una sintesi dell’evento. La complessità dei progetti in mostra risiede in primo luogo proprio nei contenuti narrativi – storie collettive di individui relazionati criticamente con il proprio passato e, ancor più, con il presente: binomio esemplificato dall’accostamento ideale di progetti come Grande Padre di Camilla de Maffei, Bilateral di Samuel Gratacap o Merrie Albion & The Brexit Lexicon di Simon Roberts. Le fotografe e i fotografi in mostra hanno lasciato che il loro medium si facesse anzitutto diario, quando non archivio. Oggi più che mai questa forma d’arte si rivela un espediente per catturare alcuni eventi sotto una luce diversa rispetto a quella prestabilita: l’assoluta lente di una cieca autorità. Così la fotografia – tutt’altro che arte voyeuristica o fredda documentazione di un passato – è sguardo altro, accompagnato, molteplice e biografico. Diviene forse immagine di voci che spesso non hanno potuto proferire parola, dando la possibilità di costruire una memoria alternativa, ma non solo; di sensibilizzare chi guarda alla possibilità di un’esistenza di storie che quasi mai compaiono sui nostri schermi.

Alessia Rollo, Estasi nuziale, 2021, 100×80, ©Alessia Rollo, courtesy Fondazione Palazzo Magnani

È il caso di progetti come Parallel Eyes di Alessia Rollo, evocatrice dello scenario invisibile e immaginifico della cultura immateriale del Sud d’Italia attraverso la tecnica della manipolazione fotografica; o di Mónica de Miranda che con The Island decostruisce lo sguardo patriarcale e fallocratico della storia coloniale del Portogallo; si pensi anche The archive of public protest, progetto collettivo di attivisti-artisti che porta in mostra una vera e propria protesta fatta di immagini; infine a Romanzo meticcio di Davide Degano – uno dei sette finalisti del Premio Luigi Ghirri 2023 – che restituisce una storia di sguardi marginalizzati riflettendo sulla natura dell’identità italiana e sul concetto di esclusione. Non è sfida facile oggi gareggiare con l’assordante tripudio di immagini a cui siamo quotidianamente sottoposti. Proprio a questo proposito Fotografia Europea è nel complesso anche un’occasione per rallentare i propri movimenti e per conoscere seguendo traiettorie alternative: è solo soffermandosi che si corre il rischio di essere, anche noi, “presi”. Un percorso peculiare non solo per la natura delle opere esposte, ma anche per gli accorgimenti espositivi, laddove non stupirà trovare stampe fotografiche di dimensioni estreme, a volte accostate a una pianta, altre reclinate a terra quasi a potervisi sdraiare.

The archive of public protests, Women’s Strike Protest against nearly total abortion ban, Varsavia, 28.10.2020, courtesy Fondazione Palazzo Magnani

La complessità museografica del contemporaneo si riallinea sul classico con A photographer’s life, la prima grande retrospettiva italiana che raccoglie l’instancabile lavoro della fotografa svizzera Sabine Weiss, spentasi nel 2021. Proprio lei che fotografò le vite di un’Europa ai margini, in un tragitto a ritroso nella Babele sociale, restituendo dignità e raccontando con delicatezza la condizione umana a cavallo degli anni Cinquanta. A battezzare il percorso potrebbero essere dunque i suoi scatti, ma il visitatore sarà libero di muoversi per tutta la città – teatro di fotografie. Lo scenario urbano è infine il protagonista di Un piede nell’eden. Luigi Ghirri e altri sguardi: una riflessione tutt’oggi aperta sulla presenza del verde all’interno delle città. A dialogare con i fotogrammi edenici scattati in alcuni giardini europei vi sono i disegni della celebre opera L’Architettura degli alberi (1982): uno sguardo sulla geografia interiore di questi esseri, la cui intelligenza architettonica viene abitualmente sacrificata a favore di una vera e propria cementificazione culturale promossa dal potere capitalista.

Sabine Weiss. New York, USA, 1955 © Sabine Weiss, collections Photo Elysée, Lausanne, courtesy Fondazione Palazzo Magnani

Il festival si rivela insomma un’occasione unica per meditare su alcune problematiche che interessano la nostra società oggi, e di conseguenza sul ruolo che va ad assumere la fotografia in funzione del suo contenuto. D’altro canto, il confronto tra la fotografia più attuale e quella dello scorso decennio lascia sorgere questioni di natura formale ed estetica: ci si chiede se la distorsione di certe inquadrature, la precarietà di linee e di prospettive, l’azzardo di alcune scelte compositive, siano da leggere in seno alla complessa profondità dei contenuti veicolati o come il manifesto di interpretazioni estetiche personali, evidentemente più libere da regole prestabilite. Il dibattito rimane aperto: ciò che è certo è che – come ha recentemente asserito il fotografo Joan Fontcuberta – «se prima la fotografia era un documento, oggi è una marca biografica: noi siamo nella realtà, questo dimostra»[1].

Daria Ortolani

[1] Joan Fontcuberta su fotografia e verità, intervistato da Loredana Lipperini, Fahrenheit – Speciale in diretta dal Salone del Libro di Torino, 20/05/2023.

Info:

Fotografia Europea // XVIII
28/04/2023 – 11/06/2023
Reggio Emilia
https://www.fotografiaeuropea.it


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