Quante volte in Italia si è sentito parlare di un patrimonio culturale trascurato e lasciato all’incuria del tempo nonostante il suo inestimabile valore identitario, storico e artistico? La chiesa sconsacrata di San Carlo e San Donnino, nel cuore del centro storico di Cremona, è l’ulteriore testimonianza di una storia di abbandono e degrado, ma anche di rinascita. Dopo essere stata di proprietà della parrocchia di Sant’Ilario, la chiesa seicentesca è passata in mano alla Fondazione Moreni, per poi finire in vendita sulla piattaforma eBay. Acquistata da un privato e restaurata nei vincoli imposti dalla Soprintendenza, lo scorso 15 settembre ha riaperto le sue porte ai visitatori per ospitare il nuovo progetto SAN CARLO, nato per promuovere l’arte contemporanea nel territorio cremonese. Glitches, la personale dedicata all’artista francese Servane Mary (Digione, 1972) e realizzata in collaborazione con APALAZZOGALLERY di Brescia, inaugura così l’inedita stagione espositiva pensata appositamente per un luogo che è simbolo della memoria della città e della propria comunità.
La contaminazione tra passato e presente è reale e non banale; i tre dipinti monumentali, posti ognuno alle tre estremità perimetrali interne della chiesa, si fondono con lo spazio circostante e, per qualche secondo, le loro superfici sembrano non distinguersi dalle pareti visibilmente segnate dal trascorrere dei secoli. Se l’intonaco è irregolare e danneggiato dall’umidità, le lamine forate presentano una casualità pittorica che rimanda alla stessa difformità dello spazio che le accoglie. Il nome stesso della mostra e delle opere, Glitches 1, Glitches 2 & Glitches 3, fa riferimento ai difetti e agli errori formali che l’artista ha voluto imprimere volontariamente sul supporto laminare. La loro facciata, quindi, non è più piatta e priva di imperfezioni, ma viva e consumata, creando un netto parallelismo con l’atmosfera evocativa del luogo e fondendosi con esso. Allo stesso tempo, l’utilizzo del pegboard, materiale industriale molto diffuso negli USA, e di tinte brillanti, come lo sfondo argentato o le sgocciolature pop che ricordano una certa gestualità propria dell’Espressionismo Americano, si distaccano dalle vicende storiche della chiesa per avvicinarsi a un linguaggio artistico più contemporaneo.
Le ripetute perforazioni a griglia dei pannelli determinano una distorsione ottica tipica dell’astrattismo, mentre il modello di colore a sintesi sottrattiva (CMYK, acronimo inglese dei termini di ciano, magenta, giallo e nero) richiama gli usuali processi di stampa. Servane Mary riesce in questo modo a concepire un corpus inedito di tre opere (5 metri x 5 metri) che si adattano perfettamente allo spazio della chiesa di San Carlo, pur mantenendosi fedele al proprio stile. L’artista, infatti, si è sempre servita di media diversi, mixando molteplici tecniche artistiche per indagare questioni sociali e politiche, come la cultura di massa o le tematiche di genere. D’altronde, la sua linea di ricerca non è poi così lontana dalle finalità del progetto espositivo, che si avvale di artisti già affermati nel panorama nazionale e internazionale per improntare un dialogo attivo con la comunità locale, promuovendo il confronto e lo scambio di visioni. L’intento di avvicinare all’arte contemporanea un pubblico il più ampio possibile accomuna ormai numerose istituzioni, non solo in Italia, e riuscire in questo compito è arduo, ma il SAN CARLO potrebbe rivelarsi all’altezza della sfida.
Info:
Servane Mary. Glitches
Progetto SAN CARLO
15 settembre 2021 – 19 dicembre 2021
Chiesa San Carlo e San Donnino, Via Stefano Leonida Bissolati, 33, Cremona
Solo su appuntamento: info@sancarlocremona.com
https://www.sancarlocremona.com
Installation view, Servane Mary at San Carlo, Glitches 1 & Glitches 2, 2021, spray paint, acrylic and silkscreen ink on laminated pegboard panel, 192 x 192 in. (487.6 x 487.6 cm), ph courtesy San Carlo Cremona
Servane Mary, Glitches 2, 2021, spray paint, acrylic and silkscreen ink on laminated pegboard panel, 192 x 192 in. (487.6 x 487.6 cm). Photo credit: Daniel Terna, ph courtesy San Carlo Cremona
Storica e critica d’arte contemporanea. Laureata in storia dell’arte all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, durante la specialistica lavora per la Fondazione Pistoletto, dove affianca l’artista Nico Angiuli nella produzione e direzione artistica dell’opera The Human Tools, vincitrice del premio Italian Council. Conclude i suoi studi alla IULM con una tesi sperimentale in collaborazione con l’archivio Vincenzo Agnetti. Amante della ricerca, oggi porta avanti il suo progetto all’interno dell’archivio e scrive per diverse riviste di settore.
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