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Guendalina Cerruti. Swan Lake and Swan Dance

Guendalina Cerruti. Swan Lake and Swan Dance

Abbiamo intervistato Guendalina Cerruti (1992) giovane artista Italiana di base a Londra. Dopo il diploma in Arti Visive alla NABA di Milano ha conseguito un Master in Scultura alla Royal College of Art di Londra. All’interno del suo lavoro costruisce installazioni, composizioni di oggetti, sculture e immagini. Le cose che abitano la sua pratica e il suo immaginario fanno riferimento al concetto di domestico e di familiare. È stata di recente protagonista della mostra “Swan Lake and The Swan Dance” in collaborazione con l’artista e fidanzata Jaana-Kristiina Alakoski negli spazi di TOAST Project Space a Firenze.

Come definiresti l’essere artista? E che ruolo dovrebbe avere o ha nella società contemporanea oggi?
Sono due domande molto importanti, alle quali mi è difficile rispondere. Se ne potrebbe parlare per ore, perchè in qualche modo forse proprio la ricerca di una risposta a queste due domande definisce l’essere artista e il suo ruolo. Credo che, perchè inseparabile dal concetto materiale e astratto di contemporaneità, per definire l’artista e il suo ruolo oggi bisognerebbe avere un livello di consapevolezza e di comprensione che forse appartiene a chi sta fuori dalla precisa coincidenza temporale. Quindi mi piace pensare che sia importante rimanere in una dimensione di costante ricerca. Partendo da questa riflessione, penso l’artista debba conservare sempre un forte senso di responsabilità verso queste questioni e verso il proprio lavoro, ma anche di libertà.

Quanto reputi sia importante l’ambito della formazione (dalle Università alle Accademie) per un artista? Mi racconti come sono stati i tuoi anni da studentessa? E che differenza hai notato tra Italia ed Estero?
Penso che le università e le accademie abbiano un ruolo importante nella formazione di un artista, principalmente penso rappresentino un tempo prezioso in cui esplorare e comprendere la propria pratica artistica, le motivazioni e il suo linguaggio, all’interno di un contesto di relazioni e conversazioni di grande stimolo intellettuale e personale. Io ho frequentato il triennio di Arti Visive alla NABA a Milano e poi un master in scultura al Royal College of Art di Londra. Sono state esperienze sicuramente diverse, i primi anni alla NABA sono stati anni di scoperta di cosa fosse l’arte contemporanea in tutti i sensi, dove fare i primi esperimenti di linguaggio, dove costruire i primi riferimenti di artisti e opere d’arte contemporanee, e dove iniziare a capire i miei interessi e motivazioni personali. A Londra invece il mio percorso si è concentrato più sull’approfondimento di questi interessi e motivazioni attraverso la ricerca e la pratica quotidiana in studio e il confronto costante con gli altri studenti e professori. Ci sono sicuramente molte differenze tra Italia ed Estero, cosi come tra le diverse singole città. Londra è un luogo in grado di darti una prospettiva ravvicinata sul panorama artistico contemporaneo a livello mondiale. È anche una città con una concentrazione altissima di giovani artisti, curatori, creativi da ogni settore che formano una comunità attiva nella ricerca, conversazione e scambio.

Come ti sei avvicinata all’arte? Hai qualche ricordo?
All’arte come mezzo espressivo forse da sempre, con qualche momento dove era più indirizzata e momenti in cui lo era meno. Ho sempre disegnato e colorato mi hanno affascinato i graffiti e la pittura. Ma ho un ricordo particolare di me da bambina, dove volevo giocare a basket ma non avevo il canestro e ho usato un appendino di quelli in alluminio sottile, piegato a forma di cerchio e poi agganciato alla porta con il suo uncino. Questo ricordo mi piace perchè in un certo senso rappresenta per me la scoperta di un processo creativo diverso da quello del segno diciamo, che ancora oggi fa parte della mia pratica artistica e riesce sempre ad affascinarmi.

Ci racconti com’è nato il progetto “Swan Lake and Swan Dance” ospitato da TOAST Project Space a Firenze? E che tematiche di ricerca affronta?
Swan Lake and Swan Dance nasce dall’incontro con lo spazio fisico di Toast, un gabbiotto portineria con le pareti di vetro, e dalla voglia di sviluppare un elemento specifico di un mio lavoro precedente che raffigurava un cigno fatto con un tovagliolo da ristorante piegato. Lo spazio Toast mi dava l’idea di un display, di dover essere guardato dall’esterno, come ad una composizione di oggetti in una vetrina o la coreografia di un teatrino. All’interno dello spazio ho re-immaginato un lago di cigni attraverso l’uso di materiali e pratiche legate alla dimensione domestica. Piegando tovaglioli, fazzoletti e filo di ferro. Gli elementi presenti nell’istallazione e il loro allestimento si interessano del cigno, del suo valore estetico ed espressivo, così come del valore simbolico nell’immaginario collettivo e nella produzione culturale. L’installazione comprende anche due bacinelle da bucato e due rubinetti, uno che per forma viene anche chiamato a collo di cigno di colore nero e uno argentato con uno stile figurativo dove l’acqua esce dalla bocca del cigno. Il lavoro oltre all’istallazione presenta anche una performance dell’artista Jaana-Kristiina Alakoski che si interessa dei movimenti dei cigni, dei movimenti che nascono dalla loro interazione in particolare in relazione alla manifestazione di affetto, e all’interpretazione della comunicazione animale da parte dell’uomo.

Come vi siete conosciute tu e l’artista Jaana-Kristiina Alakoski, anche lei parte di “Swan Lake and Swan Dance”?
Io e Jaana-Kristiina ci siamo conosciute una sera con amici fuori da un pub a Londra. La classica prima frase che ci siamo tradotte a vicenda, dall’italiano allo svedese e viceversa, è stata “Culo di cigno” ”svan röv”. Mi piace questa immagine che toglie tutto il romanticismo. Da quel momento Il cigno è rimasto un simbolo che abbiamo sempre condiviso. Mi è venuto molto naturale chiedere il suo contributo al lavoro non solo per il rispetto e l’interesse verso la sua pratica artistica ma anche per questa circostanza personale. È stato interessante per entrambe l’idea di basare la collaborazione per questo progetto sulla prossimità, e quindi lavorando nello stesso tempo, condividendo parti di ricerca e di produzione per vicinanza.

Cosa pensi del sistema dell’arte contemporanea attuale?
Per la mia giovane esperienza penso sia importante da artista non pensare che il sistema dell’arte sia un unico sistema nè che sia l’unico a cui fare riferimento. Penso sia necessario conoscerlo attraverso molte esperienze e che l’importante sia imparare a navigarlo nelle sue diramazioni e situazioni diverse, con l’obbiettivo di avere esperienze sempre più gratificanti a livello artistico e personale. Questo anche perchè purtroppo penso che il supporto da parte del sistema dell’arte per un giovane artista sia pressochè inesistente, specialmente dal lato economico di supporto di una pratica, anzi spesso è l’artista che supporta certi sistemi, e questo è molto triste e demotivante.

Ultima domanda: c’è qualcosa che nessuno ti hai mai chiesto ma che avresti desiderato ti chiedessero?
Mmm… Vorrei chiedermi, se c’è un lavoro che ho pensato e mai realizzato? E perchè?

Info:

www.guendalinacerruti.co.uk

3 - Swan Lake_Guendalina Cerruti_2019_ph.Leonardo MorfiniGuendalina Cerruti, Swan Lake, 2019. Installation view at TOAST Project Space, ph. Leonardo Morfini

Jaana Kristiina Alakoski performing Swan Dance ph. Leonardo Morfini

Guendalina Cerruti, Swan Lake, 2019. Installation view at TOAST Project Space, ph. Leonardo Morfini

Jaana Kristiina Alakoski performing Swan Dance ph. Leonardo Morfini

 


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