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Il Chiostro del Bramante invaso da “Crazy, la Foll...

Il Chiostro del Bramante invaso da “Crazy, la Follia dell’arte Contemporanea”

Se pensate che l’arte abbia esaurito la propria portata innovativa e che le esposizioni oggigiorno siano solo dei quadri appesi alle pareti, per ricredervi, dovreste senza dubbio visitare “Crazy, la follia dell’arte contemporanea”. Un grande progetto espositivo, a cura di Danilo Eccher, dislocato in tutti gli ambienti del Chiostro del Bramante e che sarà visitabile fino a gennaio 2023. L’ambiziosa mostra collettiva, oltre a presentare interessanti lavori, ambisce ad essere simbolo di rinascita: ancora una volta Roma si fa vessillo di questa “chiamata alle armi”, che individua nell’arte e in tutta la cultura il modo più corretto per ripartire.

Carlos Amorales, Hrafnhildur Arnardóttir / Shoplifter, Massimo Bartolini, Gianni Colombo, Petah Coyne, Ian Davenport, Janet Echelman, Fallen Fruit / David Allen Burns e Austin Young, Lucio Fontana, Anne Hardy, Thomas Hirschhorn, Alfredo Jaar, Alfredo Pirri, Gianni Politi, Tobias Rehberger, Anri Sala, Yinka Shonibare, Sissi, Max Streicher, Pascale Marthine Tayou, Sun Yuan & Peng Yu: ventuno artisti di calibro internazionale, provenienti da esperienze differenti, raccontano la follia dell’arte che non è estraneità dal mondo esterno, ma visioni che non possono essere inquadrate in nessun concetto definito e che rifuggono dal voler essere imbrigliate in assonanze o legami. Il percorso espositivo, ambiziosamente tentacolare, è complesso.

La cornice d’eccezione accoglie opere appartenenti a epoche differenti, facendo convivere lavori site specific come, ad esempio, Passi Chiostro del Bramante Roma di Alfredo Pirri e Ambiente spaziale di Lucio Fontana, opera del 1968 presentata a Documenta IV. Il racconto è complesso e si articola in una serie di “sali e scendi”, di luci e ombre e di pieni e di vuoti che, come nel caso di Topoestesia-Itinerario programmato, opera degli anni Settanta di Gianni Colombo, lasciano senza fiato ed estraniano dal mondo esterno, trascinando senza più possibilità di indietreggiare, dentro la magia e la complessità dell’arte. È un percorso esperienziale dove il fruitore non è mero spettatore, ma attore protagonista, tramite il quale le opere prendono vita e acquistano senso.

Questa mostra possiede aspetti divertenti, la visita infatti è adatta agli adulti ma anche ai bambini, per i quali, non come di consuetudine, è stato anche concepito un percorso dedicato. Tuttavia, bisogna sottolineare che molte opere presenti, come alcuni esempi sopra citati, rappresentano punti cruciali, esperienze fondamentali della ricerca artistica, che sul solco del ready-made duchampiano, hanno rappresentato la cesura che ha trasformato il classico significato di opera e soprattutto il ruolo dell’artista. Per intenderci, mi riferisco a quella “morte dell’arte”, intesa non come fine ma come cambio di funzione, di cui parlò Giulio Carlo Argan.

È complesso descrivere una mostra del genere, e io non vorrei neanche svelare troppo in questo articolo. Piuttosto vorrei spostare il punto di vista di chi la inquadra solo come un’esperienza ludica: l’esposizione, che ha il merito di poter arrivare a un pubblico ampio, nasconde, senza sottintendere, più significati che ai più non passano inosservati. Una narrazione ardua, che non distorce la realtà ma mostra le verità degli artisti che sono stati chiamati a rappresentare il caleidoscopico mondo dell’arte, a cui va il merito di saper cogliere e percepire obliquamente la realtà.  Dunque, vi chiedo: la follia con cui spesso viene tacciata l’arte non è forse sinonimo di intempestività?

Claudia Pansera

Info:

Crazy, la follia dell’arte contemporanea
A cura di Danilo Eccher
Chiostro del Bramante, Roma
19/01/2022- 08/01/2023
infomostra@chiostrodelbramante.it
+ 39 06 68 80 90 35

Alfredo Pirri, Passi Chiostro del Bramante Roma, 2022. Vetri specchianti. Misure ambientali. Courtesy l'artista, ph. Giovanni De AngelisAlfredo Pirri, Passi Chiostro del Bramante Roma, 2022. Vetri specchianti. Misure ambientali. Courtesy l’artista, ph. Giovanni De Angelis

Carlos Amorales, Black Cloud Fashion, 2022. 15,000 falene nere di carta su muri. Misure ambientali. Courtesy l’artista, ph. Giovanni De Angelis

Massimo Bartolini, Starless, 2011/2022. Luminarie, impianto luci, impianto audio/Lights, Lighting System, Audio System 35x450x450 cm. Courtesy l’artista e Magazzino, Roma, ph. Giovanni De Angelis


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