Uno dei più bizzarri artisti emergenti nel panorama artistico internazionale, Yuichi Ikehata, confeziona una serie di fotografie attraverso le quali rappresenta la realtà e l’irrealtà della materia. Questa forma espressiva gli permette di penetrare all’interno di quella che è la condizione umana. L’individuo, in quanto essere sociale, diventa uno dei temi privilegiati nella sua ricerca che esprime l’angoscia e l’ansia del mondo postumano. Ikehata ci ricorda che siamo un’esistenza incerta, una realtà fragile e sottoposta al movimento e allo scorrere del tempo. In questa agitazione costante, l’artista riesce a recuperare allo stesso tempo “un modo di essere reale e irreale”. L’obiettivo mette a fuoco sculture intrecciate di cavi e fili e riproduce, così, una combinazione perfetta fra le proprietà della materia e l’arte digitale.
In questo senso, “Frammenti di memoria a lungo termine” raccoglie frammenti della realtà deteriorata e carente, li fonde e dà loro forma. Tuttavia, il risultato non è altro che un ibrido, un essere fratturato e frammentato che rende davvero difficile e fugace il confine fra realtà e finzione. D’altra parte, è lo stesso Yuichi Ikehata ad avvertire che non è necessario separarli. Anzi, nel momento in cui li dividiamo, perdiamo la vera essenza sia dell’uno sia dell’altro. E poi, sottolinea, “permanere sulla linea di confine è un’avventura. Lo trovo semplicemente divertente”. Osservando le sue opere fotografiche non si può non essere invasi da sentimenti disturbanti, un’asfissia che ci paralizza. Questa intensità espressiva viene amplificata proprio dalla ricostruzione del soggetto tridimensionale attraverso una manipolazione digitale, sviluppando così una serie di fotografie in 2D: delle sculture da fotografare per poi aggiungere parti del corpo mancanti come la pelle e gli occhi.
Simone Marino-Cicinelli: quali sono le tecniche e il tuo metodo di lavoro?
Yuichi Ikehata: La mia serie intitolata “Frammento di MLT” è un’opera fotografica. La prima operazione è quella di scattare una foto del mio corpo. Poi realizzo sculture intrecciando cavi e fili. Sculture da fotografare e sintetizzare con le foto.
SM-C: Come e quando è nata questa ricerca artistica verso i limiti dell’umano? Risponde a un interesse personale o a una realtà sociale?
Yuichi Ikehata: Per rispondere alla prima domanda, ero solito dipingere dei quadri. Tuttavia, in questo momento sto usando le fotografie con il fine di trasmettere il mio concetto, vale a dire cercare di trovare ed esprimere il confine tra realtà e finzione. Prima che questo concetto prendesse forma, ho iniziato a creare lavori incentrati sulla tematica dell’ansia ambigua. Il tema nasce dal desiderio personale di esprimere il nostro stato d’ansia costante. La base è che viviamo un’esistenza molto incerta e io ho voluto darvi forma. Pertanto, questa serie è nata utilizzando una trama narrativa, proprio mentre ricercavo l’esistenza e i suoi elementi costitutivi.
SM-C: Come nasce questo stato d’instabilità?
Yuichi Ikehata: Questa condizione precaria dipende dal nostro modo di essere poiché viviamo un tempo in costante movimento. Il “presente” che pensavi di aver catturato è già parte del passato. La paura di qualcosa di catastrofico è anche causata dalla profonda insicurezza che viviamo nel tempo. In questo senso, è molto difficile cogliere il reale e l’irreale. Ad esempio, quando dipingevo (pittura ad olio), cercavo di esprimermi attraverso il fotorealismo. A quel tempo, mi impegnavo duramente a osservare la realtà più di chiunque altro. Disegnavo la mia opera mentre respingevo l’irrealtà, come se fosse un’illusione, e cercavo di capire cosa fosse veramente la realtà. E più la cercavo, più perdevo di vista la realtà della materia. Ovviamente i motivi che mi spingevano a dipingere su tela non sono gli stessi di adesso. Non posso più dipingere ad olio poiché non saprei quale argomento dovrei dipingere. Passato un certo periodo, ho iniziato a riflettere sulla mia vaga ansietà. L’ansia ti rende molto consapevole. Ho deciso, così, di realizzare un’opera spensierata, utilizzando delle scene non realistiche che in precedenza avevo archiviato come delusioni. Negli anni, ho scoperto che se separo il reale dall’irreale, non riesco a trovare né l’uno né l’altro. D’altra parte, se provo ad avere una visione positiva sia della realtà che dell’irrealtà, anche se ne riesco a trovare solamente una delle due, posso usarla come una chiave per trovare l’altro elemento. Con “Frammenti di MLT” posso esprimere la realtà e l’irrealtà in ogni pezzo simbolico. Credo di non poter distinguere completamente la realtà e l’irrealtà dall’esistenza fisica. Ribadisco che non dobbiamo differenziarli. Ho incentrato il mio lavoro proprio su questa tematica. Tuttavia, tutto questo lavoro non può avere frutto se non affronto da vicino la realtà sociale che è in me stesso. In questo senso, si riflette non solo l’interesse di un individuo, ma anche le realtà sociali che generalmente non possono essere comunicate.
SM-C: Il fatto che le tue opere e i tuoi personaggi vengano raffigurati senza braccia, mani, occhi e naso può significare, ad esempio, la frammentazione della società, della memoria o del corpo umano che è un animale sociale?
Yuichi Ikehata: Mentre creo e/o medito su un’opera, sento di stare fra la realtà e l’irrealtà. Permanere sulla linea di confine è un’avventura. Lo trovo semplicemente divertente. Ovviamente, lo spettatore è libero di percepire la mia arte così come la osserva. La mia intenzione non è quella di limitarlo. Tuttavia, come puoi vedere dal titolo del mio lavoro, “Frammento di MLT” esprime la frammentazione della memoria. La memoria è l’associazione di cose importanti che vengono ricordate come memorie a lungo termine. Le parti connesse ma non importanti vengono categorizzate come carenti. Quello che faccio io è realizzare parti importanti, omettendo quelle mancanti.
SM-C: Credi che la scultura sia il mezzo più appropriato?
Yuichi Ikehata: Nella mia serie “Frammento di MLT”, realizzo sculture attraverso il mio processo creativo che ho spiegato poco fa. Tuttavia, voglio che la serie rimanga un’opera fotografica.
SM-C: Quale relazione c’è tra il corpo e la frammentazione nelle tue opere?
Yuichi Ikehata: Il corpo è un qualcosa che mostra simbolicamente l’oggetto. Il mio obiettivo rimane quello di omettere l’oggetto non necessario, realizzando così un’opera secondo un punto di vista determinato. È proprio quello che si evince dal titolo “Frammento di MLT”. In altre parole, è una rappresentazione simbolica della memoria frammentata a lungo termine.
SM-C: Si nasce o si diventa artista?
Yuichi Ikehata: Penso che la bellezza sia nata e l’arte sia fatta. Un’artista è quella persona che crea l’arte per la quale ha trovato un’opera.
Simone Marino-Cicinelli
Info:
Yuichi Ikehata, Frammento di MLT, 2014
Yuichi Ikehata, Frammento di MLT, 2014
Yuichi Ikehata, Frammento di MLT6, 2015
Yuichi Ikehata, Frammento di MLT8, 2015
is a contemporary art magazine since 1980
NO COMMENT