Cosa accade quando uno sguardo esterno osserva un territorio e le cicatrici che la storia vi ha lasciato, e prova a raccontarne la propria percezione tramite linguaggi artistici contemporanei e personali?
Organizzato dall’associazione culturale friulana IoDeposito, sotto la direzione artistica di Chiara Isadora Artico, “B#SIDE The River” è un festival d’arte contemporanea che fino al 20 luglio porterà dieci artisti internazionali a trascorrere un periodo di residenza in Friuli Venezia Giulia, con un ricco programma di eventi pubblici, talk, workshop e colazioni con gli artisti.
L’obiettivo è di raccontare il fiume Isonzoe la storia del territorio all’estremo confine italiano nord-est come non è mai stato fatto prima. Diversi i Comuni toccati dal Festival diffuso: Trieste, Udine, Gradisca d’Isonzo, Monfalcone, Cervignano del Friuli, Farra d’Isonzo, Sagrado, Staranzano, Ruda, Fogliano Redipuglia, Mariano del Friuli.Attraverso le voci dei diversi artisti internazionali, chiamati a entrare in contatto con la popolazione locale tramite interviste, indagini antropologiche e azioni partecipative, si vuole restituire, sotto forma di opere d’arte, installazioni site-specific e performance, uno spaccato del luogo in questione.
Gli artisti coinvoltisono Dejmi Hadrović, Lang Ea, Andreja Kargačin, Gülhatun Yıldırım, Ingrid Ogenstedt, Nathalie Vanheule, Marta Lodola, Boris Beja, Holly Timpener e Deimion “Peim” van der Sloot. Un programma di residenze prevalentemente al femminile, dove le protagoniste non sono solo accomunate dalla critica agli stereotipi di genere e da un’indagine artistica che unisce corpo, storia e dolore, confluendo in performance dall’alta carica emotiva.
Dal latino, è limes, ovvero “confine”, la parola chiave del Festival. Gli impatti del confine sulla popolazione e sull’area che circonda l’Isonzo sono eredità e testimonianze di un passato doloroso: i sacrari, i cimiteri militari, i luoghi sepolcrali punteggiano l’altipiano carsico, così come i siti di archeologia industriale e gli ex stabilimenti spesso nati per nutrire l’industria bellica, e oggi abbandonati a seguito del disinvestimento industriale seguito al crollo del muro di Berlino.
Nel mese di luglio avranno luogo le ultime cinque residenze del Festival: si comincia con Nathalie Vanheule (Belgio), che dal 2 al 9 luglio lavora tra Gradisca d’Isonzo, Sagrado e Fogliano Redipuglia. La sua performance partecipativa “All Arms United” coinvolgerà trenta persone nella produzione delle impronte dei propri corpi su di un nastro trasportatore in cuoio – come in una catena di montaggio messa in moto non per produrre armi, ma per rafforzare l’indistruttibile connessione umana – si svolgerà sabato 9 luglio dalle 9,30 alle 10.30 davanti alle mura del Castello di Gradisca d’Isonzo.
Mentre, dal 10 al 16 luglio Marta Lodola sarà a Ruda (Udine). La sua performance “Dissolvenze” si svolgerà venerdì 15 luglio a partire dalle 21,00 presso l’Amideria “Chiozza” di Perteole, a Ruda. L’artista diventerà il punto di contatto tra il luogo e i presenti, rievocando suggestioni e storia dell’ex sito industriale. Sarà inoltre proiettato l’omonimo video, dedicato all’Amideria, presentato al pubblico internazionale del Miami Satellite Art Show e prodotto con il sostegno di associazione IoDeposito.
A Monfalcone e dintorni, dal 10 al 16 luglio, si svolgerà la residenza di Boris Beja (Slovenia). Il titolo della sua installazioneè “Sailing this way”, di cui la vera protagonista è la ceramica, emblema della capacità umana di intervenire e trasformare la materia. L’opera sarà creata con la partecipazione dei lavoratori dei cantieri navali di Monfalcone, attraverso l’atto collettivo di plasmare e poi distruggere manufatti in ceramica: un processo evocativo della storia del territorio, caratterizzata nei secoli da continue ricostruzioni.
L’artista canadese Holly Timpener sarà invece attiva a Sagrado dal 17 al 23 luglio, dove si focalizzerà sul tema della resistenza. Le conversazioni con le persone della comunità locale consentiranno all’artista di ricevere storie ed esperienze che si rifletteranno nella sua video-performance“Embodied Resistance: Past, Present, Future”.
A concludere la rassegna troviamo Deimion “Peim” van der Sloot (Olanda),che sarà a Farra d’Isonzo dal 24 al 30 luglio. Noto per le sue composizioni dal forte impatto visivo, attraverso le quali sfida costantemente sé stesso e lo spettatore su temi sociali, durante la sua residenza l’artista realizzerò “Roc Mentaliteit”, una serie di opere create attraverso l’apposizione di sticker colorati su stampe in bianco e nero di dipinti, un modo per evidenziare le stratificazioni “coloniali” sul territorio del Friuli Venezia Giulia.
Laura Guarnier
Info:
AA.VV., B#SIDE The River
IoDeposito
Pontebba, Udine
https://www.bsidewar.org/it/home-it/
Marta Lodola, The Earth will take you back, CIPAF, Cyprus International Performance Art Festival, Kokkinopezoula, 2016. Ph. Skevi Laou, courtesy l’artista
Marta Lodola, Covered, performance, Ophelia Exhibition, Luisa Catucci Gallery, 2016. Ph. Ruth Biene, courtesy l’artista
Holly Timpener, Uroborus, performance, 2017. Ph. Adian Morillo, courtesy l’artista
Holly Timpener, Encumbrance, performance, 2019. Ph. Aedan Crooke, courtesy l’artista
Storica dell’arte contemporanea, vive a lavora a Venezia. Contributor per riviste di settore, addetto stampa e content creator, si occupa inoltre dell’organizzazione e della comunicazione di un progetto di residenze d’artista in Piemonte.
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