Quando qualche mese fa ho studiato il pittore Miguel Ángel Pérez Uría (Oviedo, 1977), ho potuto notare come la sua pittura abbia una forte componente che riprende il maestro Diego Velázquez. Non si tratta solo di ispirazione, sebbene sia indubbio che Pérez si senta influenzato dal pittore barocco. Nel suo caso specifico, si tratta di un modo di intendere l’arte figurativa di Velázquez, basata sul concreto in quanto opposto all’astratto. Ciò significa che Pérez coglie la realtà così come la osserva, ma proprio per questa ragione la realtà rappresentata non potrà mai essere totalmente oggettiva, poiché passa attraverso il filtro dello sguardo, che è soggettivo. I nostri occhi interpretano la realtà attraverso il senso della vista, ma non tutte le persone vedono allo stesso modo delle altre. Non sto parlando solo di malattie, anche se sia le malattie degli occhi sia quelle della mente sono importanti in questo contesto. In generale, quello che voglio dire è che lo sguardo è personale e ogni persona vede più quello che vuole o che interpreta: c’è un’importante dose di soggettività.
Secondo il filosofo Rodolfo Gutiérrez Simón, Velázquez – come Miguel de Cervantes – aveva compreso questa idea, rappresentando la realtà in un modo sempre più apparente, ma non inconsistente, poiché la realtà è definitiva, un istante e un’interpretazione. Allo stesso modo, Pérez condivide questa tesi e, essendone un seguace, nelle sue ultime opere ha esaurito la sua peculiare figurazione di aspetto velzaquiano, traducendola con una tecnica marcatamente post-impressionista, per concentrarsi sulla scoperta del suo significato più profondo. Pérez ha capito il vero valore dell’astrazione in pittura, poiché, essendo la realtà sempre condannata all’imprecisione – data dal nostro sguardo – la cosa migliore è cercare di giungere alle sue fondamenta, salvando le sue forme più sintetiche in un ripetuto esercizio di sperimentazione.
Le opere più recenti dell’artista sono caratterizzate proprio dalla predominanza di figure abbozzate nell’incessante ricerca dell’essenza della realtà. Inoltre, Pérez, che lavora con la fotografia per dipingere, riconosce che non c’è nulla di interessante nell’imitare la realtà, né quella che possiamo osservare personalmente né quella fotografica, così ha scelto di integrare nei suoi lavori parti astratte in combinazione con motivi pittorici chiaramente riconoscibili. Queste parti, che tendono verso l’astrazione, sono create grazie a pennellate che non fanno appello a forme specifiche, anche grazie all’abbondante utilizzo del colore, mescolato e selezionato con astuzia. La sua pittura è dunque eseguita in modo coscienzioso, così che ci sia un limite a ciò che è spontaneo, anche se l’artista tende, a volte, a un’esecuzione rapida a causa della sua predilezione per l’aspetto sfocato del dipinto.
Ora le sue opere, che presentano – come di consueto per l’artista – paesaggi, scene intime, ritratti, nudi, creature provenienti dal suo immaginario personale, hanno un aspetto diverso. Pérez sperimenta l’astrazione e le sue varianti, seguendo lo storico dell’arte Siegfried Giedion. In alcuni casi, Pérez decide anche di ricorrere alla costruzione di motivi pittorici utilizzando forme geometriche, in una sorta di cubistilizzazione della realtà, guardando alla tradizione delle prime avanguardie. In questo modo, riesce dunque a rinnovare la pittura figurativa e a decostruirla fino a raggiungere le forme di base. In conclusione, la sua esplorazione è costante e ricorre alle fonti della storia dell’arte ma, soprattutto, alla propria ricerca plastica. Alcune sue opere sono attualmente esposte nella mostra collettiva Raíces, allestita presso il Museo del Bierzo (León, Spagna), che chiuderà il prossimo 8 dicembre, a seguito dell’inaugurazione dello scorso 18 maggio (Giornata Internazionale dei Musei), in modo che il pubblico interessato alla sua arte possa vederla personalmente dopo aver visitato il Museo del Bierzo.
Andrea García Casal
Info:
AA. VV., Raíces
18/05/2023 – 08/12/2023
Museo del Bierzo
C\ del Reloj, 5, 24402 Ponferrada, León, Spagna
www.InternacionalMuseos
is a contemporary art magazine since 1980
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