All’interno della meravigliosa cornice storica rappresentata dai Musei di San Salvatore in Lauro, ha luogo l’anteprima romana di Pandemonio, mostra itinerante di Sergio Padovani a cura di Cesare Biasini Selvaggi con Francesca Baboni e Stefano Taddei, organizzata dalla Fondazione THE BANK ETS– Istituto per gli Studi sulla Pittura Contemporanea e da Il Cigno GG Edizioni. Così profilato, l’evento costituisce una valida occasione di confronto con una ricerca pittorica maturata al di fuori del contesto artistico della Capitale, offrendo un’ampia selezione formata da sessanta realizzazioni, quasi tutte inedite e di recente produzione. Inoltre, il complesso culturale ospitante, essendo un monastero risalente al XVII secolo, ben si presta, con la sua atmosfera, ad accogliere un linguaggio pittorico che, come suggerisce la titolazione della personale, rinvia, per sua indole, alla categoria del demoniaco, declinata dall’autore nei termini laici di una conflittualità interiore di appartenenza squisitamente umana.
È proprio l’artista a chiarire le ragioni di una denominazione tanto evocativa, spiegando che la ripresa del sostantivo «pandemonio» in sede di titolazione del progetto deriva, invero, da sue suggestioni personali legate alla lettura de La franca sostanza del degrado, del poeta mantovano Ivo Ferrari, da cui «la parola pandemonio è saltata fuori come minimo comune denominatore di un universo di immagini narrate, a volte anche crude e difficili da sopportare». A partire da questa affermazione, difatti, è già possibile intuire, seppur indirettamente, il tenore dell’immaginario proposto in esposizione, caratterizzato da un repertorio di visioni e riferimenti dall’aura tragica, minacciosa e angosciante.
Su queste premesse, la mostra – che successivamente sarà trasferita al Complesso di San Paolo, a Modena – bene si snoda tra gli ambienti che strutturano lo spazio, articolando un dettato espositivo in potere di proiettare immediatamente il visitatore nel vivo del tormento insito nei dipinti qui presenti. Questi, per restituzione emotiva, sembrano risalire un senso d’inquietudine antico e atavico, rinnovando, in seno al presente storico, una sensibilità prossima all’inquietudine e al terrificante, riguardante sia la dimensione individuale sia quella epocale. Nelle opere, questo ordine di contenuti e impressioni è veicolato attraverso un lessico che riecheggia, mutatis mutandis, l’eredità di una certa tradizione iconografica nordeuropea concentrata sulla raffigurazione del “male” – ascrivibile a una genealogia stilistica che include personalità quali Bosch, Grünewald, Schongauer – e che, nei lavori di Padovani, si fonde con gli umori del suo alfabeto soggettivo.
Pertanto, secondo tali accenti espressivi, l’artista professa una grammatica – argomenta Biasini Selvaggi – «abitata da un universo in eccesso mescolando aspetti classicheggianti a creature oniriche dalle forme bizzarre colte nella loro espiazione, sull’orlo del baratro, il lato mostruoso, le angosce e le inquietudini del nostro tempo». A ogni modo, nel mezzo di una galassia figurativa dai toni tanto apocalittici, è sottesa la speranza, da conquistarsi e da saper cogliere, di una – così definita dal curatore – «possibilità di redenzione per l’umanità», che pare, a sua volta, alludere a un mistero che estende la forza estetica delle tele eseguite dall’artista ben oltre i meri limiti fisici delle rispettive superfici. Pandemonio, autentica immersione nell’abisso di simboli di Sergio Padovani, potrà essere visitata fino a sabato 9 marzo 2024.
Info:
Sergio Padovani. Pandemonio
30/01 – 09/03/2024
visitabile da martedì a sabato ore 10.00-13.00 e 16.00-19.00, chiuso lunedì e domenica ingresso gratuito
Musei di San Salvatore in Lauro
Piazza di San Salvatore in Lauro 15, Roma
Critico d’arte contemporanea e curatore, ha curato mostre in gallerie, spazi indipendenti e istituzionali. Ha tenuto conferenze in Italia e all’estero. Suoi testi e ricerche sono pubblicati su cataloghi, magazines di settore, edizioni di gallerie e monografie. È curatore di archivi d’artista, contributor di riviste e uffici stampa specializzati. Collabora con fondazioni, musei pubblici, case editrici e università a progetti di ricerca e curatoriali.
NO COMMENT