Il Complesso Monumentale Carcere Borbonico di Avellino ospita tra i suoi ambienti la mostra “Il Sospetto”, curata da Rebecca Russo, visitabile fino al 31 maggio 2024.
L’esposizione, inaugurata lo scorso 5 aprile, presenta al pubblico una selezione di opere realizzate da oltre settanta artisti internazionali, collocate all’interno di un percorso mirabilmente costituito da dipinti, installazioni, fotografie e video. L’obiettivo profuso dal crogiolo artistico è di sensibilizzare gli spettatori affinché possano riconoscere e combattere i segnali del narcisismo patologico, piaga infima e sottile del nostro secolo. Dislocate tra le sale e gli ambienti dell’ex carcere, le opere d’arte portatrici di colori, emozioni, significati e significati, caratterizzano il percorso espositivo, creando così un’atmosfera cromatica avvolgente.
L’armonia e la grazia regnano sovrane: le pareti, imbiancate in rosa, evocano un’atmosfera idilliaca, fiabesca, intima e ingenua. Il verde, invece, inserito con parsimonia all’interno di questo contesto, simboleggia la fiducia e la motivazione a credere nei rapporti umani nonostante gli ostacoli. Il colore oro, presente in altre stanze, rappresenta l’introspezione, la consapevolezza nascosta che induce al cambiamento e all’evoluzione, come un balzo verso il futuro. La visionaria e audace esposizione altro non è che il risultato della collaborazione tra la Fondazione Videoinsight® e Ri.Genera Impresa Sociale, impegnate entrambe nella promozione del benessere psicofisico. Il fulcro vitale e dinamico della mostra è la sensibilizzazione verso il narcisismo patologico, le relazioni tossiche, la manipolazione affettiva e l’abuso psicologico, con un particolare focus sul tema del femminicidio.
Il titolo stesso, richiama l’atmosfera inquietante e carica di tensione del celebre film di Alfred Hitchcock del 1941. Come nella pellicola, anche all’interno dell’esposizione si sollevano interrogativi sulla verità delle relazioni umane: il sospetto è una mera fantasia paranoica o una reale consapevolezza di pericoli nascosti? Rebecca Russo, curatrice della mostra, afferma che «chi sospetta si risveglia, si salva e cambia il finale». Questa citazione rappresenta il nucleo tematico della mostra, la quale invita il visitatore a interrogarsi sulle proprie relazioni e a porsi domande cruciali sulle dinamiche interpersonali. La scelta di ispirarsi al cinema di Hitchcock non è casuale, poiché il regista stesso privilegiava le immagini rispetto ai dialoghi per esprimere concetti complessi. «Il Sospetto è qualcosa di positivo – spiega Rebecca Russo – poiché porta alla crisi, aprendo nuove strade e nuovi percorsi di pensiero. L’idea stessa che non esista una realtà assoluta e sana, va di pari passo con l’eliminazione di un atteggiamento violento e predatore di una realtà che ci circonda. Tuttavia, il sospetto può anche nascondere dei pericoli: quando si compie questo atto, l’uomo rischia di precipitare nelle sabbie mobili della paranoia».
Tra gli artisti coinvolti, spiccano nomi come Maria Josè Arjona, Marcello Maloberti, Marinella Senatore, Cheryl Pope e molti altri, ognuno con il proprio linguaggio artistico unico e provocatorio. Il catalogo della mostra, curato da Maria Cristina Strati, arricchisce ulteriormente i temi trattati, offrendo al visitatore uno strumento prezioso per immergersi completamente nell’esperienza artistica proposta, trasformando così la visita in un viaggio profondo e illuminante attraverso i meandri della psiche umana. Sarà possibile visitare l’esposizione dal martedì al sabato, dalle 09:00 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 19:00, con accesso libero e gratuito.
Carlotta Thione
Info:
AA.VV.: Il Sospetto
05/04/2024 – 31/05/2024
A cura di Rebecca Russo
Fondazione Videoinsight®, Museo Irpino
Alfredo de Marsico – 83100 Avellino
https://www.museoirpino.it/
Carlotta Thione (Cuorgnè, 1999), è una Storica dell’Arte Contemporanea e collaboratrice editoriale di diverse testate giornalistiche. È inoltre autrice di testi e approfondimenti critici per mostre e moderatrice di eventi culturali. I suoi interessi vertono oltre all’arte contemporanea, verso il cantautorato musicale italiano.
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