Domenica 5 febbraio sono stato in visita ad Arte Fiera a Bologna. Dalle 10:30 del mattino all’ingresso c’era una fila lunghissima di gente pronta a visitare gli stand per scoprire cosa questa nuova edizione della fiera più vecchia del nostro paese aveva da proporre.
La sezione PITTURA XXI curata da Davide Ferri annoverava una serie di gallerie nazionali e bolognesi attente a questo medium, il più antico del mondo. In molti credono, sbagliando, che la pittura sia un medium ormai senza futuro. Non riescono a vedere quanto invece sia attuale non solo nel nostro paese ma in tutto il mondo. Negli ultimi anni sembrava che la pittura dovesse essere relegata a comprimaria di tutti gli altri linguaggi, perché questi stavano acquisendo sempre maggiore visibilità grazie alle varie esposizioni e occasioni culturali dove il pubblico aveva sempre più a che fare con Performing Art, Video Arte, Installazioni etc.
Ma la pittura non è di certo morta e questa sezione dedicata ad Arte Fiera lo dimostra. Tra le varie gallerie partendo dalla Continua, passando per Giovanni Bonelli, fino ad arrivare a L’Ariete artecontemporanea (solo per citarne tre a caso), abbiamo avuto l’imbarazzo della scelta per quanto riguarda una pittura di qualità con opere di: Marta Spagnoli, Chiara Calore o Jingge Dong. Ne cito solo tre perché conosco profondamente il loro percorso e la loro pittura è un esempio virtuoso di come questo medium sia proiettato verso il futuro a larghe falcate.
Questi tre giovani pittori non erano gli unici ad avere molto da dire nella sezione PITTURA XXI, nell’ambito della quale voglio segnalare anche le opere meravigliose di Peter Flaccus (Gallerie Riunite), Lorenza Boisi (Ribot Gallery) e Pieter Vermeersch (galleria P420). Anche in questo caso siamo di fronte a dei pittori che attraverso il colore, le forme o le figure intraprendono una narrazione contemporanea di alto livello.
David Hockney in una delle sue tante interviste, poi raccolte in un libro[1], alla domanda «che fine farà la pittura?» rispondeva molto placidamente: «La pittura vivrà e sopravvivrà a tutto, perché ne abbiamo bisogno come esseri umani senzienti. La pittura è antica quanto noi e si evolverà assieme a noi con buona pace di quelle figure che credono morirà. Ogni volta che sento dire questa assurdità la pittura sta benissimo». E come dare torto al grande artista inglese?
[1] Martin Gayford. A Bigger Message. Conversazioni con David Hockney, traduzione di Cristina Spinoglio, Einaudi, 2012
Info:
Artista e curatore indipendente. Fondatore di No Title Gallery nel 2011. Osservo, studio, faccio domande, mi informo e vivo nell’arte contemporanea, vero e proprio stimolo per le mie ricerche.
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