Il primo week end di febbraio a Bologna è l’appuntamento più atteso per gli appassionati di arte contemporanea: Arte Fiera catalizza un vasto pubblico di addetti ai lavori, artisti, collezionisti e curiosi che, come ogni anno, saranno sopraffatti da una miriade di proposte istituzionali (afferenti al progetto ART CITY), private (POLIS), a cui si aggiungono ben tre manifestazioni collaterali (Set Up, Fruit e Paratissima) e le consuete aperture straordinarie e inaugurazioni in ogni galleria e spazio espositivo della città. Difficile orientarsi in questo dedalo di appuntamenti che mettono alla prova anche i più stoici presenzialisti, ma nelle serate di venerdì e sabato vi consigliamo di seguire le iniziative del circuito BBQ, una costola del palinsesto POLIS che riunisce 6 no profit e run artist spaces che per la prima volta si presentano ufficialmente come “sistema” di relazioni e affinità creative.
Il progetto, nato da un’idea dell’artista Mia D. Suppiej, coinvolge GELATERIA SOGNI DI GHIACCIO, LOCALEDUE, MALGRADO, PORTO DELL’ARTE, PRONTISSIMI e TRIPLA, tra i più attivi animatori della scena indipendente dell’arte contemporanea bolognese che attraverso un variegato programma di mostre, performance e opening sincronizzati vogliono manifestare la loro convergenza di visioni e approcci all’arte di ultima generazione. Se la fluidità come modello è diventata la bandiera di un’epoca in cui tutto sembra poter significare qualsiasi cosa ma anche il suo contrario e la disgregazione delle certezze ha reso sempre più labile il confine tra cultura e contro-cultura, diventa quanto mai necessario riflettere sullo statuto dell’indipendenza artistica e sull’autenticità delle sue strategie.
Proprio queste tematiche sono state il fulcro di MINERVA, happening-tavola rotonda in cui i referenti dei 6 spazi si sono incontrati per riflettere e definire la loro identità di indipendenti che rifiutano di riconoscersi nel luogo comune che questa etichetta spesso implica. Sono emerse questioni cruciali, come l’idea di no profit collegata a un pregiudizio (utopico o astuto?) di verginità creativa destinata a corrompersi con l’ingresso nel cosiddetto sistema dell’arte per l’insorgere di obblighi e limiti dovuti a ingerenze di ordine economico o istituzionale. Se in passato gli spazi indipendenti costituivano il modello più funzionale per far emergere una ricerca artistica svincolata dalle logiche del mercato, qual è il loro ruolo ora che le correnti artistiche si sono dissolte e che la produzione culturale ha abbandonato le ideologie per rappresentare il mondo come una costellazione di individualismi? Esiste una forza intrinseca in questa modalità di azione o si è arrivati al paradosso della sperimentazione che si auto-ratifica nella conservazione di un canone ormai decontestualizzato? Spetta agli spazi indipendenti la funzione di talent scouting delle nuove leve che confluiranno poi nelle gallerie? Il risultato di questo dibattito uscirà in un documento collettivo di prossima pubblicazione, ma nel frattempo abbiamo la possibilità di approfondire e confrontare le modalità operative di questi spazi emergenti partecipando agli eventi di BBQ, che nel loro insieme propongono un’interessante campionatura di processi fluidi e multiformi, generati da un’energia artistica diffusa e indeterminata che riflette l’immaterialità dei nuovi media.
Gelateria Sogni di Ghiaccio presenta il camaleontico lavoro di Dennis Tyfus (Antwerp, 1979), artista multimediale che incentrerà la mostra su una serie di visionari autoritratti realizzati con un segno compulsivo che condensa la sinteticità del writing con l’immediatezza dell’art brut e un’irriverenza di schietta impronta post – dada. Accumulatore ossessivo di materiali, con il suo lavoro esplora le infinite possibilità di sovversione dei media artistici che sceglie di volta in volta di adottare spaziando dalla live performance, all’editoria musicale all’illustrazione.
Localedue si concentra sulla performance Fare un’immagine di tanto in tanto di Matteo Coluccia (Neviano, 1992) che attraverso le sue azioni indaga la condizione umana in costante tensione tra codici comportamentali condivisi e uso consapevole della libertà. Nel nuovo progetto, curato da Gabriele Tosi, il tempo espositivo entra in cortocircuito con l’idea apparentemente scontata di mostra e diventa un momento di incubazione in cui l’attesa di una manifestazione diventa tangibile attraverso l’esperienza e la partecipazione.
A Malgrado un gruppo di artisti di diversa nazionalità e generazione si incontra in un cortile sui tetti di Bologna innescando un sincretismo di poetiche all’insegna della sperimentazione e dell’improvvisazione. Nel crogiolo convergono pratiche ludico-immaginative che partono dal corpo come strumento di conoscenza (Fusco), ambientazioni imperfettamente alterate (Lako), sculture che indagano le intrinseche qualità sensoriali e filosofiche della materia (Savic) ed esplorazioni delle possibilità di trasformazione e simbiosi tra materiali differenti (Dalfino e Kanah).
A Porto dell’Arte Alvaro Chior (A Coruña, 1992) prosegue la sua ricerca sui cambiamenti sensoriali generati dalla diffusione dei media di ultima generazione e su come la simulazione virtuale di esperienze a cui internet ci ha assuefatti condizioni la nostra percezione del reale. La mostra, sofisticato esperimento di progettazione digitale in cui spazi reali e immaginari si intersecano in una vertiginosa sovrapposizione di livelli e contenuti, parte da un’analisi del moto circolare. Il movimento di un punto o di un oggetto che ruota attorno al proprio asse produrrà differenti scenari interattivi e fissi che immergeranno lo spettatore in un fatale loop di pulsioni subliminali e appagamento.
La radio performance Prontissimi/ On Air di Varvara Gevorgizova & Anastasia Ryabova con Mia D. Suppiej diffonderà nell’etere la conturbante atmosfera della Notte, “un rifugio per sciocchi e teppisti, una calamita per negromanti, ballerini e romanzieri del mondo”. Il progetto individua nel fare processuale un luogo nomade e libero in cui si possa sospendere ogni forma di dominazione emotiva e unilateralità narrativa per riappropriarsi del tenace mistero della fragilità umana.
Tripla ridefinirà i propri spazi, tre grandi vetrine fruibili a qualsiasi ora del giorno e della notte nella centralissima via Indipendenza, con l’apporto del collettivo australiano formato da Gavin Bell, Jarrah de Kuijer e Simon McGlinn che assieme a Paolo Bufalini e Filippo Cecconi elaboreranno un nuovo display in cui collocare opere preesistenti che nel dialogo si arricchiranno di nuovi suggerimenti semantici componendo un’imprevedibile scena di conversazione contemporanea.
Info:
02.02.2018
MALGRADO | Inaugurazione: Mostra collettiva (Melania Fusco, Lori Lako, Lisa Dalfino, Sacha Kanah, Luka Savic) 18:00 – 22:00 Via Saragozza 93
PORTO DELL’ARTE | Inaugurazione: Sensory Warp Alvaro Chior 18:00 – 23:00 Via del Porto 34
GELATERIA SOGNI DI GHIACCIO | Inaugurazione: Up-And Downgrades (Part 2) Dennis Tyfus 20:00 – 24:00 Via Tanari Vecchia 5/a
TRIPLA | Inaugurazione: Viewer Abandonment Gavin Bell, Jarrah de Kuijer e Simon McGlinn 20:00 – 24:00 Via Indipendenza 71 f/g/h
PRONTISSIMI/ On Air | Radio performance: Night Movement Varvara Gevorgizova & Anastasia Ryabova 21:00 – 23.00 Cafè Belmeloro Via Belmeloro 1/c e in onda su 103.1 FM
03.02.2018
LOCALEDUE | Performance: Fare un’immagine di tanto in tanto Matteo Coluccia 20:00 Via Azzo Gardino 12/c
BBQ FINAL PARTY: Entrata libera fino alle ore 24:00 Ateliersì Via San Vitale 69
Domenica 4 febbraio 2018 e lunedì 5 febbraio 2018 le mostre rimangono aperte su appuntamento
Media Partners: Forme Uniche e Radio Città Fujiko
Dennis Tyfus, Up- And Downgrades (Part 2), staand, courtesy the artist
Matteo Coluccia, Voglio essere democratico, 2015. Performance, cubo di ferro 10X10 cm, lastra di ferro 70X40X2 cm, piedi in ferro 70X105 cm, mazzetta
Malgrado, Giulia Poppi, installation view, courtesy Giulia Poppi
Alvaro Chior, Sensory Warp, video frame.1 2017 courtesy of Alvaro Chior
Alvaro Chior, Sensory Warp, video frame.2 2017 courtesy of Alvaro Chior
Gavin Bell, Jarrah de Kuijer & Simon McGlinn (Greatest Hits), Untitled, 2012 Black cat, electronic components, Dimensions variable, courtesy the artists
Prontissimi, Immage edit by Mia D.Suppiej, 2017, courtesy Mia D. Suppiej
Laureata in storia dell’arte al DAMS di Bologna, città dove ha continuato a vivere e lavorare, si specializza a Siena con Enrico Crispolti. Curiosa e attenta al divenire della contemporaneità, crede nel potere dell’arte di rendere più interessante la vita e ama esplorarne le ultime tendenze attraverso il dialogo con artisti, curatori e galleristi. Considera la scrittura una forma di ragionamento e analisi che ricostruisce il collegamento tra il percorso creativo dell’artista e il contesto che lo circonda.
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