Attualmente in corso, fino al 30 Maggio 2019, presso la Galleria Pisacane di Milano la mostra personale “La luce si colora” di Claudio Malacarne (Mantova, 1956), pittore figurativo con importanti riconoscimenti istituzionali ed esposizioni presso il Palazzo Collicola Arti Visive di Spoleto (a cura di Gianluca Marziani), la Permanente di Milano, il Chiostro del Bramante a Roma, l’ex Chiesa del Carmine a Taormina, la Fondazione Sassi di Matera.
Sono ora in mostra da Pisacane una selezione di circa trenta opere appartenenti a due cicli pittorici fortunati, “The Dreamers” e i “Giardini”. Se in questi ultimi è possibile rinvenire la particolare ricerca luministica che, a partire dallo studio dei post-impressionisti e dei Fauves, Malacarne applica al mondo vegetale restituendogli tutta la sua ricchezza cromatica originaria, è nel primo ciclo che sono invece visibili le ricerche più intime dell’artista. Soggetto unico dell’intero ciclo sono i bagnanti, figure enigmatiche colte in attimi di vita, sospese in un orizzonte spazio-temporale limitato attraverso cui sembrano giungere all’eterno.
I soggetti di Claudio Malacarne sono creature nativamente acquatiche, che godono di uno status ibrido al confine tra umano e non-umano. Sono pesci, anfibi, nereidi non toccati dal tempo comune degli uomini, immersi mollemente tra nuoto, gioco e conversazioni fugaci in acque azzurre di cui prendono il colore. Giovani senza età, dai tratti universali, dai lineamenti cancellati dalle pennellate piatte e veloci, dagli arti scomposti nella rifrazione delle onde del mare. Qualche scogliera a delimitare i confini del quadro, verso cui i bagnanti nuotano lentamente, galleggiando, lasciandosi trasportare dalle onde.
L’orizzonte del mare, la linea che separa acqua e cielo, in queste opere scompare per lasciare spazio unicamente a una distesa indistinta che si fa cielo, terra e mare, territorio unico in cui abitare. La pelle della tela vibra di densità materica in una pittura che diventa fluida, oleosa, in cui i corpi scivolano tra un riverbero e l’altro del colore.
I colori di Malacarne sono distribuiti in ampie campiture piatte, chiazze di colore puro, non diluito, che, secondo la lezione degli impressionisti, non si mescolano tra loro ma si accostano per complementari, per unificarsi da lontano solo nell’occhio dello spettatore: un’esperienza estetica che ricrea lo spettro dei colori naturali. Il blu del mare e il giallo-arancio del sole, il verde delle alghe e l’incarnato acceso dei corpi formano un tutt’uno sulla tavolozza, affiancati come piccole squame a costituire un unico essere, bagnando i corpi e i visi di quella stessa luce e libearando nell’acqua un po’ del rosa dei corpi. Come le montagne azzurre di Leonardo, i corpi gialli delle donne di Gauguin, i tronchi d’albero viola e blu o i riflessi verdi sui volti di Van Gogh, i colori di Malacarne si compenetrano e confondono, a sottolineare quanto siamo tutti immersi, persone e paesaggio, nella stessa atmosfera.
Si rompe così la figura, non più fatta di contorni e linee, ma di solo colore. A tratti sotto il colore si intravede il disegno preparatorio, schizzato velocemente a pennello, con una linea che a volte scompare, a volte si fa contorno da scavare, intorno a cui ricreare l’ombra e dare volume al soggetto. La mano di Malacarne mette e toglie materia, aggiunge chiazze di bianco puro per illuminare, il marrone scuro per gli incavi delle spalle, del collo, sui corpi abbronzati sotto il giallo dell’estate.
I “Dreamers” di Malacarne, da grandi tele a piccoli oli su carta, offrono una luminosità e una gamma cromatica straordinariamente ricca, pur mantenendosi nell’orizzonte apparentemente omogeneo di azzurro-verde mare. A volte l’artista toglie il colore con il retro del pennello ricreando movimenti interni alla superficie della tela e simulando i riflessi trasparenti dell’acqua, le sue vibrazioni. Restituendo così all’occhio l’impressione di trovarsi davanti a un guizzo d’acqua o a un’onda del mare, a un riverbero del sole, un luccichio che brilla negli occhi dello spettatore.
La mostra alla Galleria Pisacane è visitabile fino al 30 Maggio nei seguenti orari: dal Lunedì al Venerdì: ore 10.00 – 19.00, Sabato: ore 10.00 – 13.00 / 15.00 – 19.00. Ingresso libero.
Erika Lacava
Info:
La luce si colora. L’armonia della luce nelle opere di Claudio Malacarne
9 – 30 maggio 2019
PISACANE ARTE
via Pisacane 36 – 20129, Milano
tel. 02 3952 1644
galleria@pisacanearte.it | www.pisacanearte.it | www.galleria.pisacanearte.it
Claudio Malacarne, Children, 50×60 cm, olio su tela
Claudio Malacarne, Dreamers, 60×60 cm olio su tela
Claudio Malacarne, Dreamers, 60×60 cm olio su tela
Laurea in Filosofia Estetica in Statale a Milano con specializzazione in Visual cultures e Pratiche curatoriali all’Accademia di Brera. Dal 2014 al 2017 con l’esperienza di Zoia – Galleria d’arte contemporanea entra a diretto contatto con le dinamiche dello scouting e del mercato dell’arte. Curatrice indipendente, collaboratrice per riviste d’arte cartacee e online, nel 2019 fonda la start up di comunicazione e servizi per l’arte M2F Communication.
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