Brancusi. Sublimazione della forma, presso BOZAR, è la prima esposizione europea a omaggiare lo scultore di origini rumene, dopo venticinque anni dall’ultima retrospettiva, al Centre Pompidou di Parigi. È anche la prima mostra in assoluto, nel suo genere, mai organizzata in Belgio, nonché inclusa in un ampio festival: Europalia. Nato per raccontare le culture dei paesi dell’UE, focalizzato nel 2019 sulla Romania, Europalia annovera mostre, performance e incontri, a Bruxelles e in tutto il Belgio.
Tra le sale art déco del museo, BOZAR propone un’esegesi cronologica e tematica. Il filo rosso della mostra si dipana a tutto tondo: scultura, video, fotografia, opere su carta. Nato nel 1876, Brancusi attraverserà gran parte del Novecento, tra innovazioni stilistiche, battaglie legali e mostre di successo, segnando la storia della scultura moderna. Di umili origini, lo scultore si formerà nel suo paese natale, alla scuola di arti e mestieri di Craiova. Continuerà poi a Bucarest, all’Accademia di Belle Arti. Emblematica una delle prime opere, reinterpretazione del tema classico dell’écorché. Qui, la scarnificazione anatomica, accademica, preannuncia le forme plastiche, sublimate, delle opere più mature. Trasferitosi quindi a Parigi, nel 1904, l’artista inizierà a lavorare per grandi scultori del suo tempo. In mostra, l’accostamento con opere di Antonin Mercié e Auguste Rodin, di cui sarà assistente, è vicinanza storica più che stilistica: “sotto gli alberi più alti, non cresce niente”, dirà Brancusi. Spinto dalla necessità di maggiore autonomia creativa, si metterà quindi in proprio, dedicandosi a una ricerca sempre più radicale. Dal 1907, l’artista userà unicamente il metodo del taglio diretto, abbandonando la lavorazione del modello scultoreo preliminare.
Il suo studio sarà, nella Parigi delle Avanguardie, uno dei punti d’incontro per l’intellighenzia parigina e internazionale. Numerosi i fotografi, tra cui Man Ray, che ritraggono volti celebri – artisti, collezionisti, ballerini – con le opere di Brancusi. Ma ben presto, tra le mura del suo studio, lo scultore vorrà avere il totale controllo del medium fotografico, specie dopo l’incontro con Man Ray. E tanto per le opere nel suo studio, quanto per le persone. La sua fotografia diventerà presto ricerca di forma e luce, strumento parallelo alla scultura. Le forme tridimensionali di Brancusi, specchi deformanti la realtà in cui sono immerse, amplificano e assorbono la luce. Così, le foto dello scultore catturano un fenomeno fisico, effimero. L’oggetto d’arte è qui ritratto come amplificatore di tale fenomeno: il movimento della luce nello spazio.
Oltre alle opere degli esordi, il percorso espositivo raduna anche diverse serie: le Muse, gli Uccelli (Maiastra, Uccello nello spazio) e i Torsi. Degne di nota, inoltre, delle performance di danza nel museo, con commissioni di nuove coreografie, firmate da Anne Theresa de Kraesmaeker, Manuel Pelmus, e altri artisti internazionali. Una retrospettiva che aiuta a leggere il mondo dell’arte di oggi, dove l’eredità di Brancusi, ancestrale e futuribile, è ancora lingua viva.
Elio Ticca
Info:
Brancusi. Sublimazione della forma
5 ottobre – 30 novembre 2019
Orari d’apertura: martedì – domenica, 10 – 18 | giovedì, 10 – 21 | Chiuso il lunedì
BOZAR
Centro per le arti – Rue Ravensteinstraat 23, 1000 Bruxelles
BOZAR Brancusi Constantin, Prométhée, 1911 © Centre Pompidou, MNAM-CCI, Dist.RMN-Grand Palais – Adam Rzepka, Sabam Belgium, 2019
BOZAR Brancusi Constantin, Autoportrait dans l’atelier les Colonnes sans fin I à IV, Le Poisson (1930), Léda (1926), +- 1934 © Centre Pompidou, MNAM-CCI, Dist.RMN-Grand Palais – Philippe Migeat, Sabam Belgium 2019
BOZAR Brancusi Constantin, Léda, 1926 © Centre Pompidou, MNAM-CCI, Dist.RMN-Grand Palais – Adam Rzepka, Sabam Belgium, 2019
BOZAR Brancusi Constantin, Muse endormie, 1910 © Centre Pompidou, MNAM-CCI, Dist.RMN-Grand Palais – Adam Rzepka, Sabam Belgium, 2019
Elio Ticca (Nuoro, 1988) è un artista visivo e autore. Laureato in arti visive e storia dell’arte, collabora con Juliet Art Magazine e altre testate giornalistiche. Vive e lavora a Bruxelles.
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