Settembre 2020 – settembre 2021: il primo anno di residenza del collettivo Capital Project, composto dagli artisti Francesco Di Tillo, Silla Guerrini e Marcello Tedesco, si è concluso. L’esperienza, nata nel contesto dell’antico Borgo di Colle Ameno a Sasso Marconi (BO), con la mostra Forme di discontinuità, termina, e, al contempo, si rinnova, con la collettiva intitolata Cronache.
Il luogo è sempre lo stesso: la seicentesca Villa Davia, rimodernata nei primi del Settecento dal marchese Filippo Carlo Ghisilieri. La compagine degli artisti, però, si amplia per l’occasione: oltre ai componenti di Capital Project, figurano, infatti, gli interventi di Riccardo Bellelli, Marco Bucchieri, Alessia Cincotto – in residenza presso il collettivo organizzatore – di Vincenzo D’Argenio, dell’Opificio d’Arte Scenica – compagnia multidisciplinare fondata nel 2004 – di Eva Laudace, Manuela Rasori, Vale Palmi, Elisa Prosperi e, infine, Enzo Sbarra. Fragilità e resilienza, dolcezza e tenacia, memoria e volontà di intendere le esperienze quali processi trasformativi e generativi: questi i tratti dominanti dei lavori presentati. Differenti linguaggi si mescolano al fine “di indagare – come spiegato nel comunicato stampa – il concetto e la prassi di Spazio Pubblico”, il tutto senza trascurare le drammatiche vicende – spesso dimenticate – che hanno segnato la storia della villa nel corso della Seconda guerra mondiale.
Mai, come in questo momento, concentrare i propri sforzi su ciò che concerne l’espressione “Spazio Pubblico” risulta più urgente – le vicissitudini che hanno segnato l’umanità nell’ultimo anno e mezzo dovrebbero far riflettere in tal senso. Zygmunt Bauman, nel ‘lontano’ 2007, parlava di “deserti sovraffollati” in riferimento alle città contemporanee e ai loro abitanti, divenuti insensibili ed egoisti perché profondamente impauriti e insicuri. Oggi, a distanza di quasi due anni dal periodo di riflessione globale incentivato dalle restrizioni anti-Covid, quanto sarebbe importante rendere rigogliosi – e meno confusionari – quei deserti? Per riuscire a superare le proprie paure, ognuno deve fare affidamento su sé stesso. Ma, per evitare di ritrovarsi nella condizione descritta da Bauman, deve anche imparare a relazionarsi con l’altro, riscoprire nell’altro le proprie capacità. Senza il confronto, non vi è comunità; senza comunità, non vi è spazio pubblico, né arte: l’equazione di Cronache si dimostra nella sua limpidezza.
D’altronde, già nel 1991 la scrittrice e artista americana Suzanne Lacy, nel coniare l’espressione New Genre Public Art, arriva a sostenere che dell’arte pubblica non si può soltanto considerare l’aspetto monumentale, ‘decorativo’: è arte pubblica anche, e soprattutto, quella nata al di fuori dei contesti istituzionali, impegnata socialmente e politicamente in questioni irrisolte o sottovalutate, quella realizzata insieme agli abitanti di una determinata comunità. Gli stessi princìpi – d’intesa con il comune di Sasso Marconi – sono stati applicati da Capital Project in un anno di lavoro presso il Borgo di Colle Ameno, con l’obiettivo di “elaborare nuove strutture di pensiero” e di cercare di recuperare quella “capacità di narrare, raccontare, trasmettere [che] sembra essersi esaurita”. Gli sforzi ripetuti hanno portato alla realizzazione di una collettiva che è anche un piccolo festival, arricchito non soltanto da installazioni, fotografia e scultura, ma anche da lectures – quella di Eva Laudace – performance canore – il concerto di sole voci di Manuela Rasori ed Elisa Prosperi – e teatrali – la restituzione di un estratto de La Tempesta (1610-11) di William Shakespeare da parte dell’Opificio d’Arte Scenica. La stessa volontà di coinvolgere artisti al di fuori del collettivo si configura come un tentativo (direi riuscito) di riguadagnare quella dimensione empatica e collegiale che, oltre ai processi artistici, dovrebbe interessare l’intera creatività dell’animo umano. Siamo ancora in tempo…
Info:
Capital Project – Cronache
Villa Davia, Borgo di Colle Ameno, Sasso Marconi (BO)
capitalproject-colleameno.blogspot.com
www.borgodicolleameno.it
Cronache, 2021, Marcello Tedesco, Villa Davia, Borgo di Colle Ameno, Sasso Marconi (BO), courtesy l’artista
Cronache, 2021, Vale Palmi, Villa Davia, Borgo di Colle Ameno, Sasso Marconi (BO), courtesy l’artista
Nato a Campi Salentina (LE). Dopo la facoltà triennale di Tecnologie per la Conservazione e il Restauro dei Beni Culturali presso l’Università del Salento, frequento il Corso di Laurea Magistrale in Arti Visive presso l’Università di Bologna. Ho collaborato con la Galleria d’Arte Maggiore g.a.m. di Bologna e con il MUMA – Museo del Mare Antico di Nardò (LE). Mi interessano le vicende riguardanti l’arte contemporanea, in particolare quelle legate alle pratiche video-fotografiche e performative. Scrivo per ATPdiary e Juliet Art Magazine.
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