Spazio in Situ, artist run space emergente della scena romana già caratterizzato da un’impronta riconoscibile per qualità e attività, ospita, fino a lunedì dodici ottobre, la mostra Hadal Zone, a cura di Valentina Muzi. Personale del duo artistico bn+BRINANOVARA, composto dai giovani Giorgio Brina e Simone Novara, l’esposizione, inaugurata lo scorso sabato dodici settembre, introduce agli esiti delle ultime ricerche degli autori.
Già dalla titolazione, si evince la centralità del riferimento alla cosiddetta zona Adale, termine coniato per indicare i luoghi di massima depressione degli abissi marini, dove la luce non arriva e, quindi, vi è la totale prevalenza dell’oscurità. Proprio quest’ultimo fattore si rispecchia, sia in termini fisici e sia concettuali, come un filo conduttore estetico, nell’esperienza di mostra intesa nella sua integrità, nonché in ogni singola operazione degli artisti, i quali propongono lavori di pittura e di scultura. Difatti, nei dipinti presentati, appartenenti alla serie Unpredictable Ecosystem, si riscontra l’evidente dominio cromatico del nero. Si tratta di un nero intenso e insuperabile dalla vista ma che lascia emergere in superficie parzialità fisiche e formali, sottendendo a una profondità allusiva del supporto bidimensionale dell’opera. Questo ciclo di lavori è imperniato sull’analisi dell’immagine, interpretata come mezzo di comunicazione e ricettacolo di implicazioni storico-culturali. Impugnando la pratica del ritratto come pretesto stilistico, la coppia imposta una riflessione sugli aspetti tradizionali di questo genere, allacciandolo, parallelamente, alle relative derivazioni e trasformazioni contemporanee.
Con tali accenti, si veda come ogni dipinto restituisca un suggestivo senso di evanescenza, conseguente al confronto con un soggetto mai perfettamente concluso, colto – sembrerebbe – in procinto di svelarsi ulteriormente o nel momento di dissolversi nell’anonimato del buio. Le componenti distinguibili sono, per lo più, corrispondenti a scampoli di vesti e a parti anatomiche, ottenute attraverso un particolare processo di erosione della tavola stessa e contrassegnate da un colore cangiante. Tuttavia, in tal modo, dettagli e lineamenti appaiono, volutamente, inintelligibili, se non nell’intuizione degli stessi. Di notevole importanza è anche il rapporto con la variabile del tempo, risolta dagli artisti con l’inserimento mirato, in alcune opere, di elementi storici ed esperibile nelle lente tempistiche d’osservazione necessarie per una lettura esauriente dei lavori.
La relazione con il passato si riverbera anche nella scelta del richiamo alla pittura di scuola manierista, eleggendo famosi ritratti del Bronzino, di Rosso e del Pontormo a modelli, in parte, da questionare. Effettivamente, proprio il Manierismo invitava i pittori dell’epoca – similmente alla pratica odierna di postproduzione delle immagini digitali – a lavorare basandosi su canoni stilistici precisi che, di caso in caso, venivano riformulati e contaminati, generando soluzioni differenti. Così, in questo frangente, gli artisti rivisitano esempi storicizzati su cui intervengono, spinti da una sensibilità frutto di un presente caratterizzato da un’immagine incompiuta, immateriale ed evanescente. Come affermano gli artisti: “L’immagine regola la nostra epoca definendone i modelli sociali. Ma è compromessa in un’incessante riconfigurazione che produce uno scarto particellare continuo”.
A corroborare il raccordo fra il linguaggio dei quadri e l’atmosfera dell’ambiente espositivo abbiamo le sculture che, oltre a moltiplicare i rinvii cromatici, compositivi e processuali sussistenti tra un risultato e un altro, quando lo spazio è chiuso e l’illuminazione spenta, grazie alla loro proprietà fotoassorbente, si convertono in autentiche fonti di luce, sovrascrivendo la mostra un’identità trasfigurabile e non definibile in maniera ultima; la medesima di cui le opere sono foriere.
Info:
bn+BRINANOVARA. Hadal Zone
a cura di Valentina Muzi
12/09/2020 – 12/10/2020
Spazio in Situ
Via San Biagio Platani 7 – Roma
For all the images: bn+BRINANOVARA. Hadal Zone. Installation view at Spazio in Situ
Critico d’arte contemporanea e curatore, ha curato mostre in gallerie, spazi indipendenti e istituzionali. Ha tenuto conferenze in Italia e all’estero. Suoi testi e ricerche sono pubblicati su cataloghi, magazines di settore, edizioni di gallerie e monografie. È curatore di archivi d’artista, contributor di riviste e uffici stampa specializzati. Collabora con fondazioni, musei pubblici, case editrici e università a progetti di ricerca e curatoriali.
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