L’ultima volta che sono stato a Padova ho visto una mostra di dubbio gusto in un angolo della città gestito da un fantomatico curatore anche lui di dubbie capacità, che aveva venduto il tutto come atto innovativo. Parlo di diversi anni fa e, ringraziando il cielo, Padova di mostre ed eventi belli ne ha fatte, ma ho sempre pensato che al di là delle esposizioni museali o degli eventi privati, le gallerie d’arte padovane fossero poche, e soprattutto che realizzassero mostre facili, qualcosa da dare al pubblico senza gloria né spessore.

INTERFERENZE: Cinzia Campolese, Pietro Catarinella e Federico Polloni, installation view at NP-ArtLab, courtesy NP-ArtLab, Padova

Avevo sentito parlare di NP-ArtLab qualche mese fa, e a parlarmene sono stati artisti che seguo come curatore, ma anche un personaggio dell’arte durante un’intervista (questa però è un’altra storia), così mi ero segnato sul taccuino del buon inviato di andarci a fare un giro alla prima inaugurazione. Ma come raramente accade, sono stato anticipato dallo staff di NP-ArtLab, che mi ha invitato a visitare la loro ultima mostra collettiva dal titolo Interferenze. Come nasce il progetto? Alla base dell’idea progettuale di NP-ArtLab e del suo fondatore Neri Pagnan, l’importanza dell’intermedialità e il dialogo, estetico e concettuale, tra artisti emergenti, mid-career e storicizzati. Lo spazio ha una sede a Padova e una a Milano e finora ha realizzato tre progetti, di cui il secondo è il famigerato Venice Time Case di cui si è parlato molto in altre sedi nei mesi scorsi. NP-ArtLAb si trova all’interno di uno spazio storico rimesso a nuovo e che si sposa benissimo con l’attività in essere. Entrando, ho subito capito che questo progetto ha un’anima e un cuore pulsante, uno di quei rarissimi progetti dove nell’aria senti senza chiedere troppo, che funziona.

Cinzia Campolese, “Couldyoutakeapictur”, 2022, modified LCD, electronics, courtesy NP-ArtLab, Padova

Interferenze è una collettiva con tre protagonisti: Cinzia Campolese, Pietro Catarinella e Federico Polloni, artisti di generazioni diverse impegnati con tematiche e medium differenti: come nelle intenzioni del fondatore di NP-ArtLAb, lo scopo è parlare della diversità del contemporaneo ma anche della storia che non può non essere ricordata. Le opere in mostra lavorano sul concetto fisico di interferenza: una sovrapposizione di due elementi con relativa possibilità di sommarsi o di annullarsi a vicenda. Il riferimento va a ogni effetto della sovrapposizione di due fenomeni della stessa natura che implichi la possibilità di un reciproco disturbo. Si parla di Interferenza come relazione nel lavoro di Cinzia Campolese, come sovrapposizione nelle opere di Pietro Catarinella fino alla visione alterata verso mondi metafisici di Federico Polloni. La mostra si sviluppa con uno sguardo al digitale in cui la presenza umana persiste e si mescola attraverso visioni distorte.

Pietro Catarinella, “Anamorphic painting (red throat)”, 2022, stampa digitale e olio su tela, 99,6 x 134,5 cm, courtesy NP-ArtLab, Padova

A Padova ci vado molto meno di quanto vorrei ma oggi, ne è valsa davvero la pena perché davvero tutto merita attenzione dal progetto dello spazio, alle opere, all’intensità di chi ha iniziato e vuole mandare avanti questa realtà fino ad arrivare alle chiacchiere di rito che servono anche quelle a conoscere meglio come nascono le mostre ed i progetti. Ho trovato questa realtà e la mostra Interferenze davvero interessanti, qualcosa che nel panorama veneto non sempre è all’altezza, ma non è questo il caso. Qui abbiamo a che fare con gran qualità su tutti i fronti e se mi permettete di dare un consiglio, segnatevi questo spazio nella vostra agenda, molto presto vi stupirà con altre mostre di altrettanta bellezza e innovazione.

Federico Polloni, “Stato alterato di ordinario declino”, 2022, installazione site-specific, dettaglio, courtesy NP-ArtLab, Padova

Info:

INTERFERENZE: Cinzia Campolese, Pietro Catarinella e Federico Polloni
22/10 – 26/11/2022
NP-ArtLab
Vicolo dell’Osservatorio 1/C 35122 – Padova (PD)
Per maggiori informazioni: info@npartlab.com

Francesco Liggieri

Artista e curatore indipendente. Fondatore di No Title Gallery nel 2011. Osservo, studio, faccio domande, mi informo e vivo nell’arte contemporanea, vero e proprio stimolo per le mie ricerche.