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“Metamorfosi”, collettiva presso la Galleria Marig...

“Metamorfosi”, collettiva presso la Galleria Marignana di Venezia

“Metamorfosi” è un termine che deriva dal greco metamòrphosis ovvero “trasformazione”, a sua volta composto da meta-, che significa “oltre”, e morphé-, “forma”, indicando letteralmente tutto ciò che va oltre la propria forma. Tale concetto è caratterizzato dal fatto che la mutazione, che coinvolge totalmente o parzialmente la forma fisica, non influisce sulla personalità e sull’essenza spirituale. Ciò presuppone l’immutabilità dell’anima e la sua preminenza sul corpo, che invece è precario e soggetto alle trasformazioni del tempo.

Metamorfosi. Percorsi oltre la forma, veduta della mostra, Galleria Marignana, Venezia, 2023. Ph. Enrico Fiorese, courtesy Galleria Marignana

Il tema delle metamorfosi è stato ampiamente indagato da parte della tradizione artistico-letteraria, a partire dai miti classici di Ovidio e Apuleio, alle Metamorfosi di Franz Kafka, fino alla scultura dell’Apollo e Dafne di Gian Lorenzo Bernini esposta presso la Galleria Borghese di Roma. Se in queste narrazioni la trasformazione avviene tramite una componente magica – nell’Odissea, ad esempio, la maga Circe facendo uso dei suoi poteri trasforma i compagni di Ulisse in suini – nella biologia, invece, la metamorfosi riguarda definiti cambiamenti delle strutture organiche che permettono il passaggio a uno stadio “adulto”, da larva a farfalla per esempio, o a un processo evolutivo che ne determina la sopravvivenza. Se anticamente il concetto di metamorfosi era strettamente legato alle divinità e sosteneva un certo tipo di notazione morale, oggi viene inteso in modo più ampio: interroga lo stesso processo creativo, e il suo rapporto tra tecnica, umano e natura. Non è più concepita come un semplice cambiamento che si concentra solo sul risultato futuro ma coinvolge, invece, l’intero essere nel mondo, è un evento che accade ora, all’improvviso, e può sradicare le certezze a cui ci si era affidati.

Metamorfosi. Percorsi oltre la forma, veduta della mostra, Galleria Marignana, Venezia, 2023. Ph. Enrico Fiorese, courtesy Galleria Marignana

Gli artisti in mostra presso la Galleria Marignana indagano ognuno di questi aspetti. Entrando nei suoi spazi, si viene accolti dal dittico “Herbaria (from Egerton 747)” di Silvia Infranco: l’opera nasce da uno studio sugli erbari medioevali ed è realizzata con molteplici e dense stratificazioni in cera che le permettono di dare trasparenze e materia all’iniziale ricerca in Polaroid. “Fitografia”, è l’installazione che accompagna il dittico, composta da bustine di tè sigillate da un sottile strato di cera che congela e rende permanente un’oggetto effimero, di uso quotidiano. Nella sala accanto viene proposto un dialogo tra le opere di Giulio Malinverni e quelle di Yojiro Imasaka. Entrambi gli artisti mostrano scenari intatti, in cui non si scorge nessun intervento umano. Il colore è l’assoluto protagonista e se nelle opere di Malinverni viene svelata una veduta che indaga le infinite possibilità dell’immaginazione, attraverso continui rimandi e citazioni alla storia dell’arte, le fotografie di Yojiro Imasaka mostrano gli aspetti incontaminati e reconditi del paesaggio, in particolare delle paludi del Bayou in Louisiana.

Metamorfosi. Percorsi oltre la forma, veduta della mostra, Galleria Marignana, Venezia, 2023. Ph. Enrico Fiorese, courtesy Galleria Marignana

L’esposizione si conclude con le opere digitali dello studio artistico multidisciplinare fuse*: l’opera “Artificial Botany” unifica fonti e studi del passato ai nuovi processi tecnologici. Il progetto parte da uno studio del XV secolo di Ulisse Aldrovandi, naturalista e botanico, che realizzò uno degli erbari più antichi e completi ad oggi esistenti. Attraverso l’intelligenza artificiale lo studio fuse* elabora immagini e video in cui ogni componente è in continuo divenire, un mutamento che non accenna ad arrestarsi e porta l’osservatore a interrogarsi sulla natura e sullo sviluppo di ciò che osserva. In un immaginario dialogo con “Herbaria” di Infranco, l’osservatore viene ricondotto alla prima sala della galleria, prendendo, così, atto del fatto che la condizione dell’essere umano è una continua metamorfosi in cui è necessario determinare come muoversi all’interno di essa.

Ylenia Modolo

Info:

fuse*, Yojiro Imasaka, Silvia Infranco, Giulio Malinverni, Metamorfosi. Percorsi oltre la forma
11/03/2023 – 03/06/2023
Galleria Marignana Arte
Dorsoduro 141, Rio Terà dei Catecumeni, 30123 Venezia
marignanaarte.it


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