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Ocean Space. Joan Jonas – Moving Off the Land II

Dalla lungimirante attività di TBA21 – Academy, nasce Ocean Space, una piattaforma collaborativa che sostiene l’immaginazione e l’azione nei confronti degli Oceani. Trova sede permanente presso la Chiesa di San Lorenzo a Venezia che, in seguito a interventi di restauro e rivitalizzazione dell’edificio storico voluti da Francesca Thyssen-Bornemisza sotto la direzione artistica di Markus Reymann, si rivela ora cornice ideale per un dibattito su una possibile cultura ed ecologia dell’idrosfera attraverso collaborazioni tra arte e scienza.

Inaugura la mostra, il progetto Moving Off the Land II, ad opera dell’affermata artista statunitense Joan Jonas, che propone una riflessione sull’immaginario oceanico in linea con le tematiche da sempre care all’artista tese a esplorare il fascino ancestrale e mitologico degli ambienti acquatici, come per Mirror Piece, 1969, Waltz, 2003, e Reanimation, 2012. Se da un lato la voce di Joan Jonas ci può apparire come un canto delle sirene, dall’altro, l’artista ci presenta uno sguardo iperrealista che riflette in maniera inedita sulla ricchezza di questi paesaggi immersivi.

In particolare, i lavori presentati a Ocean Space appartengono alla continua serie My New Theater, dal 1997, e vedono la culminazione di un progetto di  ricerca artistica svoltosi negli acquari di tutto il mondo, ed in particolare a seguito di una residenza artistica a Cape Breton, Giamaica, in cui Joan Jonas è venuta in contatto con comunità locali, così come si percepisce dallo spirito collaborativo dei suoi lavori. In modo simile, per Moving Off the Land II, l’artista ha collaborato con le maestranze del vetro veneziano, commissionando un acquario sulla base di un disegno del diciannovesimo secolo raffigurante un paesaggio montuoso sottomarino.

Possiamo leggere la mostra a partire proprio da questo cabinet de curiosités in cui Joan Jonas colleziona una serie di oggetti marini – alcuni raccolti dall’artista, altri donati da amici – allestiti in una teca di vetro mai completamente trasparente, ma ancora in fase di cristallizzazione, a ricordarci che il vetro stesso è il materiale che, per primo, sancisce un legame tra mare e sabbia attraverso processi di stratificazione, sedimentazione e raffinazione. Dialoga bene con la dimensione immersiva delle video-proiezioni presenti in mostra in cui l’artista propone un immaginario subacqueo, caratterizzato da un movimento osmotico che mette a confronto il gesto performativo dell’artista con il movimento sinuoso della flora e fauna marine da lei ripensati attraverso il rito.

Se i pannelli riflettenti posti a perimetro di questo ambiente immersivo invitano lo spettatore a ripensare la percezione dei luoghi di Ocean Space, una serie di live-drawing emerge sospesa a diverse altezze lungo le navate della chiesa, suggerendo, come dice l’artista stessa, una coreografia di figure subacquee che si ritrovano  nelle sue performance. Tra tutte, spicca lo scheletro di una balena dal profilo blu che ci invita ad un pensiero ecologico e sostenibile nei confronti di questi paesaggi.

 In Moving Off the Land II, Joan Jonas si è avvalsa della collaborazione scientifica di David Gruber che nei giorni inaugurali alla mostra, è entrato in conversazione con un altro artista caro alla TBA21, quale Olafur Eliasson, discutendo sul fenomeno autonomo della bioluminescenza dei paesaggi oceanici. In modo simile, le opere di Joan Jonas affrontano la dimensione sonora, avvalendosi di collaborazioni che spaziano dall’elettronica, come per il contributo di Ikue Mori, fino alla musica di Maria Huld Markan Sigfusdottir e Ande Somby.

È così che adiacente agli spazi di Moving Off the Land II, Ocean Space presenta l’installazione sonora The So(ng)qe/Tovuto Kyrrahafið Sound Field degli artisti Jónsi dei Sigur Rós e Carl Michael von Hausswolff, che assembla un paesaggio immersivo di onde sonore ed oceaniche. A corollario del progetto, Ocean Space invita all’approfondimento, suggerendo una serie di testi letterari che ripensano l’immaginario oceanico in chiave sostenibile. Sono evidenti i richiami alle opere di Emily Dickinson, T.S.Eliot, Jules Verne ed e Herman Melville, in dialogo con i testi socio-scientifici di Rachel Carson, Sy Montgomery, e Peter Godfrey-Smith.

Info:

Ocean Space
Joan Jonas  Moving Off the Land II
TBA21 Academy
24/03 – 29/09/2019
Chiesa di San Lorenzo – 58.ma Biennale Venezia
https://www.ocean-space.org/

Joan JonasRendering di Ocean Space, da completare nei prossimi tre anni. Progettato dall’Office for Political Innovation, la prima fase del progetto sarà inaugurata a marzo 201 Image credit: Andrés Jaque/ Office for Political Innovation

Joan Jonas, Moving Off the Land II, at Ocean Space, Chiesa di San Lorenzo, 2019. Moving Off the Land II is commissioned by TBA21–Academy and co-produced with Luma Foundation. Photo Enrico Fiorese

Joan Jonas, Moving Off the Land, 2016/201 Performance con María Huld Markan al Sequences art festival, Reykjavík, 2017. Courtesy artista e Gavin Brown’s Enterprise, New York/Rome. Photo Elísabet Davíðsdóttir.

Joan Jonas, Moving Off the Land II, at Ocean Space, Chiesa di San Lorenzo, 2019. Moving Off the Land II is commissioned by TBA21–Academy and co-produced with Luma Foundation. Photo Enrico Fiorese


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