Diretto da Maria Federica Maestri e Francesco Pititto, Natura Dèi Teatri giunge alla ventiquattresima edizione, al centro di un triennio che trae ispirazione dalle ricerche dei filosofi francesi Jean-Luc Nancy e Gilles Deleuze.
Dopo un imponente prologo nel mese di giugno, con l’allestimento site-specific dell’auto sacramental allegorico La Vida es Sueño nell’Ala Nord della Galleria Nazionale nel Complesso Monumentale della Pilotta di Parma, la ventiquattresima edizione di Natura Dèi Teatri, autorevole Festival Internazionale di Performing Arts curato da Lenz Fondazione, entra nel vivo dal 31 ottobre al 30 novembre con una programmazione che attraversa molteplici forme dell’arte scenica degli ultimi decenni rispecchiate dal lavoro di artisti di diverse generazioni, provenienze, poetiche e discipline: dagli storici performer sensibili di Lenz alla più consolidata sperimentazione musicale internazionale, dalla rigorosa etica teatrale nata negli anni Ottanta alla rilettura contemporanea della classicità, dalla centralità del corpo come origine e motore dell’accadimento scenico alle più attuali ricerche nei campi della video-arte e del digitale.
Una molteplicità di modi e mondi che trova nel binomio Liscio//Striato caratterizzante l’edizione 2019 del Festival, al centro del triennio 2018-2020 il cui tema concettuale è Toccare. Ispirazioni da Jean-Luc Nancy e Gilles Deleuze, la propria sintesi, come spiegano i Direttori Artistici Maria Federica Maestri e Francesco Pititto: «Nel comporre questa ventiquattresima edizione di Natura Dèi Teatri, come un bambino che ha appena imparato a camminare e corre in una stanza, che non va da punto a punto come farebbe un adulto ma si muove in libertà, senza obiettivi prefissati, così che ogni punto dello spazio può essere spazio-tempo di scoperta e conoscenza – ci siamo riferiti a questo doppio movimento di creazione dello spazio striato e dello spazio liscio: ripetizione e differenza, nessi associativi e trasformazione, coagulazione e scioglimento. Sono differenti le caratteristiche poetiche di ogni artista, ma è proprio questa qualità rizomatica che espone ciascuno alla crescita, in uno spazio di libertà di movimento. “La pittura ci mette occhi ovunque: negli orecchi, nel ventre, nei polmoni”, così anche il teatro performativo, il linguaggio complesso e meticcio fa diventare l’opera respiro e concatenazione di senso, pensiero e fisicità».
Ventiquattro anni di storia. Teatro, danza, musica, visual, installazioni, digital art e performance interpretati da dodici soggetti artistici: Klive e Nigel Humberstone – In the Nursery (Inghilterra), Aristide Rontini, Lillevan (Germania), Clemente Tafuri e David Beronio – Teatro Akropolis, Hidden Parts ,Filippo Michelangelo Ceredi, Marcello Sambati, Boris Kadin (Croazia), Cinzia Pietribiasi e Lorenzo Belardinelli – Jan Voxel Digital Art, Tim Spooner (Inghilterra), Claudio Rocchetti, Maria Federica Maestri e Francesco Pititto di Lenz Fondazione.
Trentanove repliche per sedici diverse proposizioni performative – di cui cinque prime assolute. Tre residenze internazionali: Lillevan, Tim Spooner e Boris Kadin. Quattro incontri di approfondimento per gli spettatori. Tre i luoghi accoglieranno le sperimentazioni degli artisti ospiti: il meraviglioso Teatro Farnese all’interno del Complesso Monumentale della Pilotta, il Cimitero Monumentale della Villetta, gli spazi post-industriali di Lenz Teatro.
Produzioni e co-produzioni di Lenz Fondazione
Il tema artistico della trasformazione del corpo fragile apre il festival Natura Dèi Teatri 2019 con un allestimento site-specific al Cimitero Monumentale della Villetta di Parma di Iphigenia in Tauride | Ich bin stumm | Io sono muta (31 ottobre – 1 novembre), secondo capitolo del dittico dedicato al mito di Ifigenia, nel quale l’installazione scenica e la regia di Maria Federica Maestri e l’imagoturgia di Francesco Pititto sono l’esito di una triplice ispirazione: il dramma di Goethe Iphigenie auf Tauris (1787), l’opera di Gluck Iphigénie en Tauride (1779) e la storica azione di Joseph Beuys Titus-Iphigenie del 1969.
La versione originale dello spettacolo interpretato da Monica Barone, danzatrice dotata di una grande sensibilità performativa maturata nel rapporto con la propria specificità fisica, sarà presentata a Lenz Teatro il 12 novembre.
Iphigenia in Aulide Oratorio, segmento drammaturgico della prima parte del dittico dedicato al mito di Ifigenia, sarà allestito al Teatro Farnese di Parma (2 novembre). Interpreti di questa versione oratoriale, che si densifica sul tema dell’addio e dell’abbandono, modulata spazialmente nella doppia loggia ad archi del teatro barocco ‘più bello del mondo’, sono Valentina Barbarini, attrice icona di Lenz e il soprano Debora Tresanini, allieva del Conservatorio A. Boito, impegnata nelle arie dell’omonima opera di Gluck.
Lenz Teatro accoglierà i primi due paragrafi del progetto triennale dedicato alla tragedia eschilea, realizzato con le musiche del compositore elettronico tedesco Lillevan: Orestea #1 Nidi (27-30 novembre), rilettura contemporanea del tragico nella quale si confrontano, in un’imprescindibile necessità di fusione linguistica, gli attori storici e gli attori sensibili dell’ensemble di Lenz e, in prima nazionale, Orestea #2 Latte (20-23 + 27-30 novembre), in cui il protagonista Oreste, interpretato dalla magnifica attrice con sindrome di Down Barbara Voghera, rivendica il diritto alla violenza per un’infanzia umiliata e derisa.
Il 21 e 22 novembre a Lenz Teatro andrà in scena, in prima nazionale, Eve #1 co-produzione del Teatro Delle Moire per Danae Festival e di Lenz Fondazione per Natura Dèi Teatri di e con Filippo Michelangelo Ceredi, artista che si è affacciato di recente sulla scena del teatro contemporaneo con Between Me and P. opera prima del 2016, presentata in numerosi Festival italiani e internazionali.
Musica
Appuntamento imperdibile per l’unica data italiana, il 2 novembre al Teatro Farnese, della storica band di Sheffield In The Nursery, guidata dai gemelli Klive e Nigel Humberstone, A quindici anni dal loro ultimo concerto in Italia, si potrà ascoltare la più recente produzione della band indiscussa protagonista del filone dark/wave inglese anni Ottanta.
Il Teatro Farnese ospiterà inoltre, l’8 novembre, Orestea Concert, con il live del compositore elettronico tedesco Lillevan – artista in residenza – e i visuals di Francesco Pititto: «Concerto di suoni e immagini per la saga tre volte tragica, che si espande, nel corso del tempo, dentro il letto sassoso di una nera casa/torrente. Nelle increspature di acque fluttuanti tra grumi di linee di sangue, la Famiglia, ora per allora, si lacera a morte tra profezie di vittorie, sacrifici, tradimenti, stragi e gli Dèi guidano, e fanno innamorare, deviano il corso dell’acqua che niente e nessuno può fermare. Dal nido al latte di madre, la saga si chiude – pupilla – con un rito di pace».
Innestandosi formalmente sulla performance Iphigenia in Tauride, il 12 novembre a Lenz Teatro gli Hidden Parts saranno in concerto con il loro nuovo DISCO(mfort). La formazione attiva nell’ambito della sperimentazione rock è composta da Alex Fornari (voce), Giorgio Cantadori (percussioni e basi), Gregorio Ferrarese (batteria), Lelio Padovani (chitarra) e Bernard Boggia (basso).
Residenze internazionali
L’attore e performer sloveno Boris Kadin, artista membro del collettivo Via Negativa con il quale è stato più volte ospite di Natura Dèi Teatri, torna in residenza internazionale a Lenz Teatro per proporre, in prima assoluta (28-30 novembre), Orestea. Dystopian. La performance, creata su commissione del Festival in dialogo creativo con la ricerca attorno all’opera eschilea condotta da Lenz, sarà in tour internazionale, presentata in rassegne e Festival europei.
Altra preziosa residenza internazionale è dell’affermato e artista multidisciplinare londinese Tim Spooner, che il 30 novembre a Lenz Teatro presenterà in prima assoluta la video-opera Le gambe hanno troppe articolazioni, ideata a partire dalla performance realizzata per l’edizione 2018 di Natura Dèi Teatri, Il Grande Teatro del Mondo_Momentary Plush.
Ospitalità
Il Teatro Farnese accoglierà, l’8 novembre, l’assolo It moves me di Aristide Rontini, danzatore e coreografo con importanti e numerose collaborazioni artistiche tra cui Angelica Liddell, Candoco Dance Company, Simona Bertozzi e Balletto Civile. Più volte selezionato alla Vetrina della Giovane Danza d’autore, nel 2016 completa i suoi studi sulle pratiche di danza di comunità. Prende parte ai progetti europei di danza inclusiva Impart e Moving beyond inclusion.
Teatro Akropolis, rigorosa formazione basata a Genova che dal 2001 conduce una ricerca sulle origini preletterarie del teatro, intendendolo «come espressione di una sapienza irrappresentabile, una forma d’arte che rende possibile un confronto diretto con il mito e la sua essenza metamorfica» presenterà a Lenz Teatro Pragma. Studio sul mito di Demetra (20 novembre).
Marcello Sambati, poeta, regista e drammaturgo protagonista del teatro italiano di ricerca degli ultimi trent’anni, creatore nel 1980 di Dark Camera e del teatro Furio Camillo di Roma, sarà in scena a Lenz Teatro (23 novembre) con Atlante dell’attore solitario. capitolo uno La marionetta: « L’attore è una marionetta che affida al corpo e alla voce questo atto di parole e gesti, dove ogni enunciato è una forma di esistenza, sovversione e apertura a inarrestabili mutamenti, nel dispendio e nella follia».
Jan Voxel Digital Art, collettivo composto dalla performer e digital artist Cinzia Pietribiasi e dal software developer Lorenzo Belardinelli, allestirà a Lenz Teatro (30 novembre) l’innovativo progetto digitale e materico My Body Atlas.
Incontri con il pubblico
Proseguono anche durante il Festival gli incontri, ad ingresso gratuito, di introduzione alla lettura delle creazioni presentate a Natura Dèi Teatri.
Tra le azioni di public engagement volte a diffondere la cultura teatrale nella comunità, Lenz attuerà inoltre, in collaborazione con AUSL di Parma, il progetto Visioni. Un gruppo di persone coinvolte in gruppi di auto-mutuo-aiuto per problematiche psichiatriche assisteranno ad una selezione di spettacoli del Festival Natura Dèi Teatri, accompagnati da incontri di approfondimento appositamente dedicati. L’obiettivo finale del progetto è incrementare l’accessibilità della semantica del contemporaneo al fine di fornire a potenziali nuovi spettatori con sensibilità psichica gli strumenti interpretativi necessari e al contempo riflettere su una definizione più operativa di linguaggi equi ed inclusivi.
Sono diverse e stratificate le linee tematiche e poetiche disegnate in questa 24a edizione di Natura Dèi Teatri, un Festival che non vuole essere una vetrina di spettacoli ma uno spazio di dialogo internazionale in cui indagare il rapporto tra ricerca performativa contemporanea e i nuovi linguaggi del teatro e della musica, tra video-art e corpi sensibili, tra classicità e Mito, tra pensiero e azione estetica nel tentativo di tracciare una mappa artistica ‘disubbidiente’ del presente.
Gli appuntamenti del 31 ottobre, 1 e 2 novembre sono programmati in collaborazione con l’Associazione Segnali di Vita_Festival Il Rumore del Lutto, progetto in piena sintonia metodologica con Natura Dèi Teatri in quanto si pone l’obiettivo «di individuare un nuovo spazio destinato al dialogo e alla riflessione sulla vita e sulla morte attraverso il colloquio interdisciplinare e trasversale fra differenti ambiti».
Biglietti spettacoli: intero 12, ridotto 8, professional 4. Performance: intero 8, ridotto 6, professional 4.
Per informazioni e prenotazioni: Lenz Teatro, Via Pasubio 3/e, Parma, tel. 0521 270141, 335 6096220, info@lenzfondazione.it – www.lenzfondazione.it.
For all the images: Festival Natura Dèi Teatri 019 – Ph: Francesco Pititto
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