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Italia Revisited. Campionario per immagini di Mass...

Italia Revisited. Campionario per immagini di Massimo Baldini

Una mostra di fotografia interessante e ironica sul paesaggio contemporaneo, a cura di Claudio Marra, accoglie 86 opere a colori e presenta un omonimo libro d’artista: Italia Revisited. Campionario per immagini di . L’esposizione è stata inaugurata a Bologna da pochi giorni nella Sala Cavazza del Complesso del Baraccano ed è visitabile tutti i giorni dalle ore 17.00 alle 20.00 fino all’8 ottobre 2023.

Massimo Baldini, Italia Revisited 0560, 2022. Stampa giclée su carta Canson Infinity 310 gr., cm 30×36. Courtesy l’artista

Quando si parla di fotografia sul tema del paesaggio italiano il pensiero e i riferimenti si riallacciano inevitabilmente al bellissimo progetto di Viaggio in Italia curato e fotografato da Luigi Ghirri con altri fotografi a metà degli anni Ottanta. Ghirri presentava uno sguardo nuovo e radicale sulla trasformazione del nostro paese in accelerata crescita industriale e nello stesso tempo ancora molto artigianale e rurale in certe zone del sud. Ora a distanza di tempo da quella radiografia di Ghirri, abbiamo una nuova visione narrativa nelle immagini fortemente mutanti, tra l’assurdo, il kitsch e il sentimentale scattate da Massimo Baldini. Baldini, che si dedica alla fotografia da vari anni, e ha all’attivo tre mostre Italianité (2017, Parigi), A Tour not so Grand (Bologna, 2018), White Noise (Milano 2022), in Italia Revisited ha fissato l’obiettivo in una ricerca che dura da circa dieci anni, rivelando un vasto orizzonte di esterni di città, periferie, autostrade e paesini italiani totalmente trasformati o ri-organizzati nella loro identità antica e originaria.

Massimo Baldini, Italia Revisited 0866, 2023. Stampa giclée su carta Canson Infinity 310 gr., cm 30×36. Courtesy l’artista

Come spiega sagacemente lui stesso: “In questo paesaggio ormai interamente segnato dalla pervasività della produzione è sbiadita ogni separatezza tra diversi ambiti di vita: teatri che somigliano a stabilimenti, abitazioni che somigliano a cimiteri che somigliano a scuole, chiese che somigliano a ristoranti che somigliano a centri direzionali che somigliano a bunker. (…) È uno scenario imbrattato da ogni sorta di superfetazioni edilizie e imbellettato da stravaganze di archistar locali”. La forma “contaminata” di alcune città è facilmente riconoscibile in alcune foto come per Firenze (dove su una terrazza un paralume moderno dialoga con la cupola del Brunelleschi) o Napoli o Ancona, ma non è l’identificazione del luogo lo scopo di questa mostra, che presenta tutte le immagini senza titolo solo con numeri e anno di riferimento. Rilevante e divertente è anche il lavoro di osservazione del fotografo nella composita varietà degli interni degli spazi: sale di musei, negozi, bar, alberghi, uffici, scaloni di palazzi, case private, cucine, bagni e cruscotti di automobili.

Massimo Baldini, Italia Revisited, 0525, 2022. Stampa giclée su carta Canson Infinity 310 gr., cm 30×36. Courtesy l’artista

Per il curatore Claudio Marra “la buona fotografia e dunque il bravo fotografo, ci ripropongono la vita ponendoci in condizioni di vedere ciò che magari ci era sfuggito, ciò che ci stava di fronte, ma che per qualche ragione non avevamo visto. Non un’interpretazione, dunque, non un giudizio, ma un sottile lavoro di straniamento che appunto ci permette di riconsiderare e di rivedere quella realtà senza averla preventivamente stravolta”.  Ed è proprio vero. Altra cosa interessante di queste foto in mostra, oltre alla loro incisività e asciuttezza, è la quasi assenza delle persone nei vari contesti fotografati e quindi il risultato di uno sguardo non sociologico e non giudicante, che evita ogni macchiettismo o tentazione di un “sartorialist” derivato da Instagram. Ma questo non ci toglie il piacere di guardare e scoprire con il fotografo le incongruenze artistiche e pseudo artistiche dei nostri spazi contemporanei.

Il libro d’arista Italia Revisited. Campionario per immagini di Massimo Baldini, con 86 fotografie a colori, formato 33×15 cm, è reperibile su www.massimobaldini.net


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