Jana Schröder. D.A.M.

Insieme di linee come uno schema tattico. Rigore e tecnica rivelano originalità e fantasia. L’ordinario caos gioca con il colore, il caotico ordine lo sfida in pennellate. Estetica dello scarabocchio, riccioli e curvature dribblano sulla superficie bianca di una tela, segnano l’indelebile, lo spazio e il tempo, i ricordi e le emozioni.

Jana Schröder. “D.A.M”, exhibition view at Alfonso Artiaco, Napoli, May 2024, ph. Grafiluce, courtesy Alfonso Artiaco gallery

Nella pittura contemporanea talvolta la gestualità è sinonimo di permanenza. Lasciarsi trasportare dalle sensazioni, da ricordi rielaborati nella mente con un proprio sentire, passaggi e scambi tra sé e l’altro, il tutto assistito dalla potenzialità espressiva del colore è per Jana Schröder (pittrice tedesca classe 1983) spontaneità e dialogo elettivo senza risposte. Solo domande che cercano altro. Allieva del celeberrimo Albert Oehlen alla Kunstakademie di Düsseldorf, con una fitta rete di linee sinuose crea strati e strati di colore dalla apparente complessa lettura. L’astrattismo pittorico che ne segue è rimembranza di una tendenza a controllare il caos: tenere in ordine i pensieri è il limite valicato dall’artista. Il processo che Schröder impiega nella creazione è parte integrante dell’opera. La visceralità del suo schema mentale si muta in una libertà ritmica ed espressiva. La ripetizione e la serialità diventano sfogo benefico e sfuggente. Lo spettatore che si torva dinanzi ai suoi lavori assume consapevolezza che la pittura è illimitata, è interpretazione quanto negazione di significato. Essa può ricreare un senso o lasciare macerare gli scarabocchi cromatici nel tempo a venire: l’artista concede la scelta, la densità comunicativa dei suoi lavori può esasperare quanto distendere letture tipiche o atipiche nell’arte contemporanea. Ed ecco che la matassa segnica rivela un senso nelle opere di Jana Schröder: l’arte è contemporanea quando pone domande. Emozioni e ricordi sono astrazione di che cosa?

Jana Schröder. “L2”, acrilico su tela, 240 x 200 cm, 2024 / “M3”, acrilico su tela, 180 x 150 cm, 2024, ph. Grafiluce, courtesy Alfonso Artiaco gallery

La purezza dei gesti della pittrice tedesca, come in tutte le serie di opere da lei create, concentra l’attenzione su un significato, intellettuale quanto esperienziale. Per la sua prima mostra personale da Alfonso Artiaco a Napoli, l’artista espone una serie di opere su tela di medie e grandi dimensioni, con altrettanti disegni, incentrati su un tema molto caro alla cultura popolare partenopea: Diego Armando Maradona. L’anagramma del nome D.A.M. è il titolo scelto per la mostra. Le motivazioni della scelta tematica si dispiegano nel processo di Jana non solo come un omaggio, ma come ridondanza di uno spirito che va oltre quello calcistico. È appartenenza, rivalsa, attaccamento a una cultura bistrattata, alla passione e al calore della gente verso un uomo adottato in nazionalità, ma cresciuto nello spirito.

Jana Schröder, “M2”, acrilico su tela, 180 x 150 cm, 2024, ph. Grafiluce, courtesy Alfonso Artiaco gallery

I colori tipici azzurri che differenziano tale “fede” vengono ripresi nelle tre opere più grandi appese nelle sale della galleria. A esse si alternano opere dalle colorazioni differenti – magenta, viola, verde, arancio – che nonostante riprendano la stessa trama fitta gestuale e segnica, ne sottolineano una diversificazione di significato. La disposizione delle stesse non segue un rigore logico o accademico, ma allude ai giocatori di una squadra di calcio – le tele sono per l’appunto undici – che, nella loro formazione stabilita, si muovono liberamente per schemi, tesi a centrare lo stesso obiettivo. Inoltre, questo riferimento sportivo viene meglio rappresentato con la disposizione di pitture su carta – anch’esse undici – nella sala più grande con la formazione definita in gergo “albero di natale”. Il bianco sottostante all’astratto colore si diffonde così nella galleria per emanare un senso di ricordo trascinato nel tempo come gli stessi napoletani hanno fatto con El Pibe de Oro.

Jana Schröder. “D.A.M”, exhibition view at Alfonso Artiaco, Napoli, May 2024, ph. Grafiluce, courtesy Alfonso Artiaco gallery

Lo sguardo si posa sulle opere di Jana Schröder con la stessa attenzione con cui un patito di calcio segue la propria squadra del cuore. Ne esalta le gesta e ne critica il senso. Riflette sulla confusione di un gioco che ha regole stabilite, ma che talvolta nel parapiglia caotico sa regalare emozioni uniche e probabilmente irripetibili.

Info:

Jana Schröder. D.A.M.
03/05 – 22/06/2024
Alfonso Artiaco
Piazzetta Nilo 7, Napoli
https://www.alfonsoartiaco.com


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