Il Museo di Tel Aviv è stato fondato nel 1932, su iniziativa del primo sindaco della città, Meir Dizengoff: un atto eroico e una grande visione visto che la Dichiarazione di Indipendenza dello Stato di Israele sarà fatta appena il 14 maggio 1948. La prima sede del museo fu ospitata nella stessa dimora privata del sindaco. La sede definitiva dell’edificio museale fu inaugurata il 19 aprile 1971. Dal 2019 Tania Coen-Uzzielli ricopre il ruolo di direttore e Doron Rabina è la curatrice capo.
Ora, il Tel Aviv Art Museum (tamuseum.org) accanto alla nuova dislocazione della sua collezione permanente (curata da Ellen Ginton e situata nella Dina and Raphael Recanati Galleries Herta and Paul Amir Building) ospita (nella Lily and Yoel-Moshe Elstein Multi-Purpose Gallery e fino al 30 gennaio) le opere di Jeff Koons provenienti dalla collezione Marie and Jose Mugrabi. Questa mostra di Jeff Koons è stata realizzata in collaborazione con Mifal HaPais, la lotteria nazionale di Israele.
Jeff Koons (nato nel 1955, York, Pennsylvania, USA) viene considerato il più importante degli artisti neopop americani emersi negli anni Ottanta, sull’onda di un riflusso politico e culturale che ha superato, di fatto, il clima algido dell’era concettuale. La mostra presenta una selezione di opere di grandi dimensioni di diversi periodi della sua carriera, dagli anni ‘80 a oggi. Le opere provengono dalle tematiche più famose dell’artista e testimoniano le sue svariate tecniche espressive.
Il lavoro di Koons riduce la separazione tra “buon gusto” e “cattivo gusto”, mescolando insieme cultura “alta” e “bassa”, toccando i confini del kitsch (così ben studiati da Gillo Dorfles), senza però mai finirci intrappolato. Il suo lavoro prosegue la traiettoria degli artisti pop degli anni Sessanta creando – con un’intensità senza precedenti – una connessione indiscriminata e feticistica tra il linguaggio dell’arte e il mondo delle merci.
All’inizio della sua carriera, Koons ha operato, all’interno della tradizione iniziata da Marcel Duchamp, presentando delle specie di ready made rettificati, come l’aspirapolvere e il pallone da basket, all’interno di vetrine illuminate. Questo era un modo per innalzare gli oggetti più banali allo status di oggetto estetico, evidenziandone così il fascino delle forme. In seguito, varie immagini coloratissime e sovradimensionate, evidenziate come “icone della cultura popolare”, hanno sostituito i prodotti industriali e sono state realizzate in porcellana, legno, acciaio inossidabile, marmo o altri materiali. Altre sculture hanno celebrato (sulla falsariga di Andy Warhol) i personaggi della contemporaneità, come Michael Jackson, Cicciolina e Lady Gaga, mischiandoli con i personaggi dei cartoni animati, come Popeye e Hulk.
Tutte queste opere sono state sempre realizzate con un maniacale perfezionismo e una cura esasperata del dettaglio e della finzione materica, conferendo loro un’aura quasi mistica e rendendole oggetti del desiderio sia per i collezionisti e sia per il pubblico più generico.
Il titolo di questa mostra (“Absolute Value” / Valore assoluto) è sì un concetto matematico, ma allo stesso tempo, in questo contesto, solleva la questione del valore come nozione fondamentale nell’arte di Jeff Koons, ed evidenzia la lunga controversia sull’attribuzione del costo degli oggetti artistici. Il concetto si lega anche alla prassi dell’artista di fondere insieme valore simbolico e valore economico, creando così un intreccio in cui diviene difficile distinguerli.
Il titolo pone quindi lo stesso Koons – l’artista e il fenomeno – come un assioma dell’arte contemporanea: un artista controverso, che è anche un fenomeno irrinunciabile, un genio e il simbolo incarnato di un’epoca.
Fabio Fabris
Info:
10/3/2020 – 30/1/2021
“Jeff Koons: Absolute Value / From the Collection of Marie and Jose Mugrabi”
a cura di Doron Rabina e Shahar Molcho
Tel Aviv Art Museum
27 Shaul HaMelech blvd.
Tel Aviv
info@tamuseum.com
Jeff Koons: Absolute Value / From the Collection of Marie and Jose Mugrabi, installation view, 2020, photo Elad Sarig, courtesy Tel Aviv Museum of Art
Jeff Koons, Ballet Couple, 2010–20, polychromed marble. © Jeff Koons, photo Elad Sarig, courtesy Tel Aviv Museum of Art
Jeff Koons, Balloon Dog (Orange), 1994-2000, mirror-polished stainless steel with transparent color coating. © Jeff Koons, photo Elad Sarig, courtesy Tel Aviv Museum of Art
is a contemporary art magazine since 1980
NO COMMENT