Il progetto intitolato Disarmare la cultura nasce nell’Est Europa come continuazione dell’idea di trasformazione dell’Arco di Trionfo di Parigi all’Istituto Mondiale per l’Abolizione delle Guerre, presentato per la prima volta sulle pagine di Harvard Design Magazine nel 2010. Gli autori, Krzysztof Wodiczko con Jarosław Kozakiewicz pongono l’attenzione su lotte armate, conflitti e battaglie che hanno da sempre rovinato i sistemi economici, devastato città e paesaggi urbani. Sembra che non siamo capaci di rinunciare alle guerre e rimuovere le loro caratteristiche dominanti nella nostra vita. La concezione della guerra come strumento risolutivo sollecita da sempre il nostro immaginario collettivo. I grandi monumenti dedicati alle guerre con la loro simbologia glorificante ci illudono alla partecipazione nei prossimi conflitti militari. Ci ingannano e non fanno pensare alla guerra in maniera analitica e soprattutto critica.
Il progetto Disarmare la Cultura è stato esposto nella galleria SKALA a Poznań (Polonia). L’esposizione era costituita dalla descrizione dell’idea insieme alle piante, schizzi, modelli architettonici e proiezioni video. L’istituto è stato intitolato in onore di un fisico polacco, Józef Rotblat, uno dei fondatori della Pugwash Conferences on Science and World Affairs. Un’organizzazione non governativa il cui scopo principale è quello di sostenere la compatibilità dello sviluppo scientifico con l’equilibrio geopolitico e pacifico internazionale. L’associazione ricevette il Premio Nobel per la pace nel 1995. Rotblat fu anche l’unico scienziato che rinunciò alla partecipazione nel Progetto Manhattan (1942 – 1946) per i motivi etici.
Krzysztof Wodiczko (polacco, vive e lavora dagli anni ’80 a New York) è un protagonista dell’arte pubblica. La sua creazione artistica che si svolge nell’ambito cittadino si impone nella sua dimensione simbolica e nello stesso tempo rianima lo spazio pubblico. Perché allo spazio urbano circostante non si può rinunciare né eliminare dalla nostra percezione. Bisogna trarne ed interagire, creare un continuo gioco tra lo spazio architettonico delle città e quello imposto dai concetti artistici. Wodiczko precedentemente fu un autore di vari progetti architettonici sempre in una visione utopica come il Monumento a Nantes del 2012 sulla abolizione della schiavitù.
Wodiczko e il progettista Jarosław Kozakiewicz propongono un nuovo tipo di istituzione, concentrata sulla creazione pacifica e sull’approfondimento analitico dei fattori culturali, economici e sociopolitici che provocano da secoli le guerre. L’Istituto Mondiale per Abolizione delle Guerre originariamente fu proposto nelle vicinanze dell’Arco di Trionfo di Parigi, giustamente, uno dei più noti monumenti bellici. Secondo l’artista, l’impatto ideologico dell’Arco di Trionfo accostato all’Istituto e la sua forza curativa e pacifica, si trasformerebbe, dando l’inizio del processo di cambiamento del nostro pensiero che fino ad oggi è focalizzato verso la cultura del conflitto.
Alla fine, come sede dell’Istituto del Disarmo della Cultura e Abolizione delle Gerre fu scelta la Piazza di Józef Piłsudski a Varsavia, nelle strette vicinanze di Zachęta (Museo Nazionale di Arte Contemporanea), dove il progetto fu esposto per la prima volta nel 2016. La Piazza rappresenta il centro simbolico della città di Varsavia e nello stesso tempo di tutta la Polonia. Un luogo cruciale per la memoria collettiva dei polacchi. La storia della piazza è complicata e lunga, sottoposta a bruschi cambiamenti politici. Durante Seconda Guerra Mondiale portò il nome di Adolf Hitler. Adesso ospita la tomba del Milite Ignoto, dedicato a tutti soldati decaduti nella lotta per l’indipendenza. Un luogo di importanti manifestazioni e celebrazioni commemorative delle guerre polacche. Wodiczko insieme a Kozakiewicz propongono un’idea per valorizzare il luogo da sempre un po’ severo ed inospitale.
Non è stato progettato un nuovo edificio per l’Istituto, ma un passaggio sotterraneo che porta alla tomba del Milite Ignoto, che diventa parte integrante del nuovo stabilimento. In tal modo il paesaggio urbano rimane non inquinato dalle nuove costruzioni. Gli spazi sotto la piazza saranno dedicati alle ricerche scientifiche ed artistiche che esamineranno le dinamiche dei conflitti militari in tutto il mondo. Spazio aperto, centro culturale, che inviterà tutti quelli che vogliono partecipare al dibattito pubblico ed accademico con l’intento di disarmare la cultura contemporanea, sempre più affascinata dalla violenza onnipresente.
Julia Korzycka
Krzysztof Wodiczko e Jarosław Kozakiewicz. Disarmare la cultura. Progetto dell’Istituto del Disarmo della Cultura e Abolizione delle Guerre di Józef Rotblat
Galeria: SKALA
Curatore: Marek Wasilewski
Poznań, Polonia
is a contemporary art magazine since 1980
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