Kunsthalle Palazzo a Liestal

Liestal è una piccola cittadina svizzera che non raggiunge i 15mila abitanti, eppure è dotata di una casa della cultura (Kulturhaus Palazzo) dove convivono, sotto lo stesso tetto, un teatro, un cinema e uno spazio espositivo, ovvero la Kunsthalle Palazzo, dotata di sei sale espositive. A periodicità trimestrale la Kunsthalle, sotto la direzione di Michael Babics, ospita una mostra di arte contemporanea che può rivolgersi a tematiche non solo di tipo regionale o nazionale, ma anche internazionale. Inoltre, il programma espositivo è arricchito da visite guidate, workshop, incontri con gli artisti, attività per famiglie e bambini. Purtroppo, anche Kunsthalle Palazzo, a causa dei provvedimenti contro la diffusione del Covid-19, decisi dal Consiglio Federale, deve rimanere chiusa fino a nuovo avviso.

Al momento, seppure a porte chiuse, la mostra in programma (dal 6 marzo al 18 aprile e a firma del direttore Michael Babics) s’intitola “Why so Serious?” e chiama a raccolta le opere di tre artisti: Helen Balmer, Mickry 3, Fabio Luks. Tuttavia, a parte il fatto di appartenere a mondi diversi, per età e formazione, nel lavoro di questi tre autori ci sono rimandi e parallelismi sorprendenti, giacché nella loro opera non manca lo spunto giocoso e ironico, fattore che peraltro emerge dal titolo stesso della mostra.

Ci soffermiamo ad analizzare in particolare il lavoro di Mickry 3, perché ci pare il più inusuale e curioso e divertente. Innanzitutto dobbiamo dire che il nome nasconde un collettivo composto da tre autrici (Nina von Meiss, 1978 / Dominique Vigne, 1981 / Christina Pfander, 1980) che, con le loro insolite e provocatorie installazioni/sculture disposte nello spazio pubblico, si sono ritagliate un posto significativo all’interno della scena artistica svizzera, in attesa che qualche galleria di Hong Kong o di New York sappia farsi avanti.

Il loro lavoro ha degli aspetti che sfiorano il design e certi aspetti di produzioni materiali proprie della cultura dei graffiti; inoltre una non velata pratica narrativa che vuole toccare tematiche sessuali in maniera ironica e spregiudicata ha coinvolto questo trio in aspre polemiche. E non sono così convinto che si tratti di un umorismo rivolto verso di sé, come dire, dalla serie togliamoci questo piagnisteo di dosso e smettiamola di parlare del rapporto uomo-donna nei termini della prevaricazione; penso piuttosto che il loro atteggiamento (sempre sul limite della battuta indecente) stia a indicare un altro modo di combattere il politically correct, un modo di convivere nella società che nel corso di questi anni ha incominciato a fare un po’ di muffa. Certo, oltre ad assumere atteggiamenti da capopopolo, il trio dimostra coraggio, perché rischia di essere sbeffeggiato e deriso da più parti.

A questo proposito, si riporta un aneddoto risalente all’anno scorso. All’inizio del blocco causato dall’epidemia di Covid-19, Migros Museum ha chiesto a Mickry 3 di progettare una borsa della spesa (“Migry 3” 2020, 47 x 32 cm, carta color avana, stampa in nero e bianco con testo in rosso).

Sono stati stampati 60mila sacchetti con immagini avanti e retro, ma dopo le prime distribuzioni i sacchetti sono stati criticati e distrutti. Motivo della censura? Le borse sono state dichiarate sessiste. Immagini dello scandalo? Da un lato è raffigurata una donna nuda (a mo’ di illustrazione fumettistica) in equilibrio precario sui piedi di un gatto e che emette il verso “HI HI HI”, sull’altro lato la stessa donna nuda, disposta a carponi, fa da sedia al gatto che beve una tazza di caffé e il suono è “HMMM”. Il gatto ovviamente incarna il ruolo del maschio all’interno della coppia e della società. Per fortuna il trio è composto da tre donne; ma ve lo immaginate che cosa sarebbe successo se tre uomini avessero pensato a una battuta di questo tipo?

Ora, l’aspetto divertente “a lieto fine” di tutta la faccenda è che queste tre autrici, invitano le persone a comperare una di queste borse, in tiratura limitata e firmata per soli 50 franchi svizzeri, spese di spedizione comprese. Riuscite a pensare a un maschio che abbia il coraggio di andare a fare la spesa con una borsa di questo tipo? Per poter sopportare gli sguardi di disprezzo che riceverebbe dai pensanti, Mickry3 dovrebbe rilasciare anche una liberatoria di circolazione da esibire alla bisogna. Comunque per i coraggiosi diciamo che l’ordine va fatto a mickry3@gmx.ch.

Degli altri due autori che partecipano alla mostra “Why so Seriuos?” diciamo solo che Helen Balmer è una scultrice di 96 anni e risiede a Basilea, mentre Fabio Luks (1982), vive tra Basilea e Biel, ed è inserito nel sito di vendita Saatchi Art. Siccome Kunsthalle Palazzo ha già programmato il futuro prossimo, viene annunciato anche il successivo appuntamento che, Covid permettendo, è previsto dall’8 maggio al 27 giugno: “Corpo e spazio” di Emanuel Strässle, con stampe fotografiche di gruppi di alberi.

Fabio Fabris

Info:

“Why so Seriuos?”
6 marzo – 18 aprile 2021
Kunsthalle Palazzo
Poststrasse 2
CH – 4410 Liestal
kunsthalle@palazzo.ch

Mickry 3, I Think It’s Closed, 2020, mixed media, ph courtesy Kunsthalle Palazzo

Mickry 3, Plants vs. Zombies, 2020, 115 x 115 x 22 cm, mixed media, ph courtesy the artistMickry 3, Plants vs. Zombies, 2020, 115 x 115 x 22 cm, mixed media, ph courtesy the artist

Mickry 3, Fruchtexpress Zürich-Schlieren (“Skulpturen in Schlieren 2017-2019”), 2019, 210 x 320 x 30 cm, mixed media, courtesy the artist

Vista esterna della Kulturhaus di Liestal, ph courtesy Kunsthalle Palazzo


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