Il fenomeno migratorio degli ultimi vent’anni è stato massicciamente affrontato, nelle forme e nei contenuti, da svariati artisti del panorama internazionale. Il tema dell’artista-migrante, invero, è un argomento meno dibattuto ma comunque presente nella storia, spesso, anzi, elemento fondamentale per l’ibridazione culturale e la creazione di nuovi gusti estetici.
Su questi presupposti, si intuisce l’attualità della mostra “Looking Elsewhere Being There” promossa dall’Ambasciata italiana e dall’Ambasciata austriaca in Turchia, supportata dalla Ministero degli Affari Europei e Internazionali e dal Ministero delle arti, della cultura, del servizio civile e dello sport della Republica Federale Austriaca, curata da Marcello Farabegoli e co-curata da Charlotte Aurich e Pablo Chiereghin. L’esposizione, in programma dal 25 settembre al 3 novembre 2024, è allestita in un contesto suggestivamente azzeccato per la proposta, il CerModern Arts Center di Ankara, centro di ricerca per le arti contemporanee di recente costituzione (aprile 2010), un museo concepito riqualificando un dismesso deposito ferroviario, dove il treno resta simbolo del progresso postindustriale e mezzo memorabile delle prime migrazioni di massa.
Il progetto della mostra, basato sul concetto di un “altrove” desiderato e sempre presente (accezione sia temporale, sia beneaugurante), elimina i confini e suggestiona una collettiva senza patria apparente, dove ogni artista mette in scena un’interpretazione personale e spesso biografica, considerando che molti membri appartengono alla cosiddetta “generazione Erasmus”, dunque essi stessi nomadi culturali nel loro percorso formativo: ben prima delle odierne residenze artistiche organizzate, chi pratica arte ha sempre cercato “altrove” stimoli e riscontri operativi per promuovere il proprio operato e per esperire le novità dei grandi epicentri culturali, siano essi capitali europee o luoghi e sobborghi di diffusione di fenomeni estetici (si pensi al ruolo dei Paesi Scandinavi nei confronti della fotografia contemporanea).
Gli interscambi tra Italia e Austria, in particolare, sono i sistemi indagati e promossi dalle rispettive ambasciate in occasione della mostra “Looking Elsewhere Being There”, nell’auspicio di nutrire un crescente interesse verso il settore artistico contemporaneo. Agli artisti connessi con la capitale austriaca, residenti o di passaggio, è stato chiesto dal curatore Farabegoli, direttore artistico e progettuale della mostra, essenzialmente un’opera “da viaggio” che potesse entrare in una valigia: questa sola indicazione ha scaturito una buona proposta multimediale, tra opere fotografiche, installazioni modulari, video, piccole sculture e quadretti di grande impatto, con gli artisti che pur avendo lavorato individualmente sono riusciti a far convergere i loro lavori in una riuscita dialettica estetica.
Proprio su questo connubio di ricerche simultanee in connessione tramite il team curatoriale verte il maggior pregio della mostra al CerModern, perché annulla le distanze al fine di un comune traguardo, dove l’individualità autoriale viene offuscata a favore di un’estetica condivisa: insieme ad artisti di origini turche, tedesche, italiane e austriache, si amalgamano alla perfezione i Guest Artists Eva Schlegel ed Erwin Wurm, “padrini” putativi di questa iniziativa extra-territoriale. Da citare anche la presenza di Linus Riepler, giovane promessa dell’arte contemporanea austriaca in circolazione.
Trattandosi di una mostra organizzata in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia, è naturale che ci sia una fitta presenza di artisti italiani: Vienna e dintorni ne registrano molti, come Antonella Anselmo, Chiara Campanile, Ilaria Carli Paris, Casaluce-Geiger, Pablo Chiereghin, Tom Eller, Luca Faccio, Karin Ferrari, Cristina Fiorenza, Julia Frank, Gianmaria Gava, Michela Ghisetti, Siggi Hofer, Brigitte Mahlknecht, Klaus Pobitzer (alias Felix Grütsch), Lucia Riccelli, Gabriele Rothemann (cittadina italiana e tedesca), Ryts Monet, Franziska Schink, Esther Stocker, Alberto Storari e Federico Vecchi, molti dei quali provenienti dall’Alto Adige, territorio ibrido tra Italia e Vienna.
Non manca una piccola selezione di artisti che vivono in Italia ma che, per vari motivi, sono legati a Vienna, come Flavia Bigi, Cristina Calderoni, Chiara Giorgetti e Luca Sposato. Infine, anche alcuni rinomati artisti turchi, residenti a Vienna e a Berlino e Ankara, come Başak Altın, Songül Boyraz, Pınar Öğrenci e Nazim Ünal Yilmaz, unendo così i tre Paesi coinvolti. Un Romanticismo Pop lega formalmente il tutto, con buon occhio per la distribuzione degli spazi e tempo di fruizione.
Info:
AA.VV. Looking Elsewhere Being There
25/09 – 3/11/2024
Cermodern Arts Center
Anafartalar, Altınsoy Cd. No:3, 06101 Sıhhıye / Altındağ/Altındağ/Ankara, Turchia
www.cermodern.org
Attore e performer, ama le arti visive in tutte le loro manifestazioni.
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