Acclamata quanto contestata artista britannica dalla robusta carriera, Maggi Hambling approda al Museo Ettore Fico di Torino con “On The Edge”, una mostra alquanto esplicativa della sua opera con evidenti richiami all’arte giapponese di Hokusai e all’astrattismo. Incontrarla all’inaugurazione della mostra durante l’Art Week è stato emozionante e allo stesso tempo istruttivo. Hambling risplende di un’aura apparentemente scostante e si approccia al prossimo con un piglio deciso, ma in realtà in tutti gli interventi pubblici, così pure nelle interviste, risulta assolutamente a suo agio e addirittura dotata di un invidiabile sense of humor.
Artista fuori dalle catalogazioni, ella stessa dichiara di non voler essere incasellata in nessun movimento artistico di sorta, ma allo stesso tempo approccia la scultura e la pittura con riferimenti culturali profondi. Formatasi nell’Inghilterra negli anni ‘60, amica di Francis Bacon e Lucian Freud, è sempre stata un’artista schierata a favore delle cause pacifiste, partecipando anche a Woodstock, ed esponendosi spesso nella sua lunga carriera parteggiando per le cause femministe, non sempre con riconoscimento unanime. Αffascinata da Oscar Wilde in giovanissima età, ne completa la lettura dell’opera omnia all’età di dodici anni per giungere poi, da artista affermata, alla realizzazione di “A conversation with Oscar Wilde”, sarcofago in granito verde dal quale emerge un busto in bronzo con in mano una sigaretta. Una scultura celebrativa che a ben guardare richiama il suo aspetto fisico e anche lo stretto legame che ha intrattenuto per tutta la vita col fumo. Sornionamente sembra condividere l’interpretazione di David Hockney, secondo il quale il fumo incide maggiormente sulla salute mentale che su quella fisica, e infatti non si separa volentieri dalla sua amata sigaretta, che le ha conferito negli anni una voce ruvida e calda.
In realtà il fumo ritorna spesso nelle sue opere, sia in quella ispirata a Oscar Wilde, sia nei quadri della serie “Edge” caratterizzati da pennellate materiche con colori dalle sfumature dei grigi e degli azzurri polvere, che nelle varianti più scure possono far pensare a nuvole di fumo indomite. Se si cerca conforto nell’interpretare il soggetto di un suo quadro, esso agilmente si sottrae alla spiegazione intelligibile del percorso artistico, ricordando all’interlocutore che l’economia delle linee che sembra intravedersi nelle sue opere è del tutto casuale. Confessa di dipingere istintivamente quello che sente dentro e ciò scaturisce dal suo modo di deporre il colore sulla tela, lasciando semplicemente che la verità emerga. Le opere di “Edge” ricordano anche per alcuni aspetti onde indomite del mare in burrasca, e il mare rappresenta una forma di ispirazione imprescindibile che appare sia nei suoi quadri sia nelle sue sculture.
Proprio nella spiaggia di Aldeburgh, nel Suffolk dove Hambling vive, l’artista ha realizzato “Scallop” una scultura imponente alta più di quattro metri in memoria del compositore Benjamin Britten. Nonostante il fatto che anche questa scultura sia stata oggetto di molteplici critiche in patria, l’elemento marino che la contraddistingue ritorna anche nelle sculture presentate nel percorso espositivo. In questo caso, infatti, vengono esposte alcune sculture bronzee, successivamente intonacate e dipinte, le cui forme prendono spunto da legni ritrovati sulla spiaggia, che seppur contraddistinti da forme casuali, prodotte dall’erosione e dal tempo, attribuiscono un significato davvero intenso ai lavori. I colori tenui e lubrici delle sculture, tranne poche eccezioni per dei rosa salmone perfettamente adatti ai lavori a cui si riferiscono, riportano in vita questi oggetti, facendone emergere la cifra astratta e la spiritualità recondita in essi celati.
Info:
Maggi Hambling. On the Edge
a cura di Andrea Busto
28/09/2023 – 17/12/2023
MEF Museo Ettore Fico
Via Francesco Cigna, 114, 10155 Torino
www.museofico.it
Globetrotter, appassionata di letteratura, amante dell’arte e della fotografia. Non parto mai per un viaggio senza portare con me un libro di un autore del luogo in cui mi recherò. Sogno da anni di trasferirmi a Parigi e prima o poi lo farò!
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