L’ambiente carcerario, spogliato dalle suggestioni fornite da film e romanzi, diventa, attraverso la riflessione artistica, luogo di rivendicazione dei diritti umani. Tra i progetti speciali della Biennale MArtelive del corrente anno c’è Disegna le tue idee: L’ARTE NON HA SBARRE, realizzato da LiberaMente, associazione giovanile, il cui obiettivo è riportare la persona al centro della vita e del dibattito pubblico, guidata dall’attivista Leonardo Maria Ruggeri Masini, e coordinato da Oriana Rizzuto, curatrice di progetti culturali legati alla street art e ai diritti umani per MArteSocial.
Disegna le tue idee: L’ARTE NON HA SBARRE, grazie al Patrocinio del Garante dei Detenuti del Lazio e in collaborazione con la casa circondariale di Rebibbia – sezione femminile, ha previsto un percorso di educazione artistica e civile, con incontri settimanali rivolti alle donne detenute, che si è concluso con la realizzazione di due murales a opera degli artisti Jorit e Moby Dick e un terzo, ancora in fase di completamento, dell’artista Barbara Oizmud. Su un muro del Quarticciolo, in collaborazione con il Comitato di quartiere e gli abitanti, è visibile l’opera dello street artist napoletano, conosciuto a livello internazionale, Jorit. Mentre, all’interno della Casa Circondariale di Rebibbia, l’artista romano Moby Dick, noto per la sua dedizione alla riflessione sull’integrità dell’ambiente, e l’artista poliedrica Barbara Oizmud hanno preparato altre due opere in collaborazione con le donne della casa circondariale.
Il progetto, vincitore del bando Vitamina G della Regione Lazio, è stato promosso nell’ambito del programma GenerazioniGiovani, finanziato dalle Politiche Giovanili della Regione Lazio con il sostegno della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Gioventù – che propone un modello di co-progettazione tra istituzioni, magistratura della pena e terzo settore al fine di programmare politiche rieducative dei detenuti che si basino sul vettore dell’espressione culturale. In Disegna le tue idee: L’ARTE NON HA SBARRE la dimensione culturale e quella sociale si incontrano offrendo all’arte il ruolo di amplificatore di idee, per la rivendicazione del diritto all’autodeterminazione e della libertà d’espressione. La contaminazione tra le due dimensioni dimostra le potenzialità per generare un impatto positivo sulla vita degli individui e delle comunità, riportando dunque l’attenzione su quanto l’esclusione culturale possa alimentare altre situazioni di discriminazione sociale. Con la supervisione della sociologa e criminologa Wilma Ciocci, l’Associazione LiberaMente ha reso possibile l’organizzazione di un percorso formativo per le donne detenute nel carcere, scandito da laboratori tenuti dagli stessi street artists coinvolti. Grazie anche alla partecipazione attiva di criminologi e volontari, questo periodo ha costituito un momento di crescita personale, dialogo, costruzione di relazioni, non solo per e con le ragazze del carcere, ma tra tutti i professionisti coinvolti e i giovani volontari dell’associazione. Il Presidente di LiberaMente, Leonardo Maria Ruggeri Masini, ha dichiarato: “Questo è un progetto realizzato in rete con tutte le categorie coinvolte nel mondo delle istituzioni penitenziarie, dalla magistratura alle istituzioni, dalle associazioni alle donne private delle libertà, dai cittadini agli esperti; l’unico obiettivo è quello di dare concreta attuazione al principio della funzione rieducativa della pena. Attraverso l’arte LiberaMente ha voluto offrire l’opportunità alle detenute di apprendere un mestiere ed esprimere idee e ambizioni, superando i limiti delle sbarre del carcere”.
A più di otto mesi dall’inizio dei laboratori, il materiale visivo, le testimonianze dei soggetti coinvolti, le riflessioni nate durante gli incontri hanno costituito le basi per la realizzazione dei tre murales. Dai racconti delle giovani detenute e dai temi sui diritti umani affrontati durante i laboratori nasce il murale di Jorit, dedicato a Marielle Franco, politica, sociologa e attivista brasiliana assassinata nel 2018. Mentre Moby Dick e Barbra Oizmud hanno ripreso e rielaborato, secondo il proprio stile, i disegni prodotti durante i laboratori, per i murales all’interno dell’istituto. Disegna le tue idee: L’ARTE NON HA SBARRE promuove una funzione riabilitativa della pena, unisce la valorizzazione dell’individuo allo sviluppo di una personale volontà di riscatto attraverso l’arte, inserendosi nell’ambito della progettazione, esecuzione e monitoraggio delle politiche e delle attività rieducative, mettendo in luce opportunità e criticità dell’attuale sistema penitenziario italiano.
Eleonora Reffo
Info:
AA.VV., Disegna le tue idee: L’ARTE NON HA SBARRE
a cura di LiberaMente
all’interno della Biennale MArteLive
lartenonhasbarre.it
Nel 2019 si laurea in Pittura e Arti Visive presso NABA (Milano), dove prosegue gli studi nel biennio specialistico in Arti Visive e Studi Curatoriali. Da qualche anno collabora, in qualità di curatrice, con realtà culturali attive fuori dai grandi centri per l’organizzazione di progetti multidisciplinari rivolti a pubblici eterogenei.
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