La rete è ciò che meglio identifica il nostro presente, la nostra società e il nostro modo di interagire. La realtà è identificabile per mezzo di molteplici interconnessioni e il modo in cui esse avvengono determina il “sistema”, inteso come insieme formato da elementi interagenti fra loro. Le più recenti opere di Fernando Garbellotto, in mostra a Palazzetto Tito – Fondazione Bevilacqua La Masa fino al 9 ottobre, inducono chi le osserva a un’immediata riflessione su questo specifico concetto di rete e di sistema.
Ci si trova davanti a una serie di pattern tridimensionali frattali, uno schema compositivo regolare, a volte monocromatico a volte multicolore, di cui però non è istantaneamente chiaro il fine artistico. Si tratta di opere, poco più di una ventina in totale, costituite da intrecci che si ripetono in una soluzione di continuità, formati da strisce di tela pittorica annodate tra loro secondo un preciso intervallo, quello che compone il “sistema” della singola opera. In generale, quello che si viene a creare è, quindi, una vera e propria rete, un’immagine che concretizza il modo in cui le relazioni dei sistemi avvengono tra loro.
Se, a una prima lettura, tutto ciò sembra complesso, di fronte all’opera queste parole assumeranno il significato che la mostra, dall’eloquente titolo «Reti frattali; sistemi in relazione», si è proposta di comunicare: i nodi di Fernando Garbellotto non devono essere considerati nella loro singolarità, bensì nell’insieme e nell’interazione che si verifica tra essi. I nodi non solo formano un pattern sulla superficie dell’opera ma sono essi stessi uno schema. La tela, possibile metafora della vita e della società, viene dipinta, tagliata in strisce regolari che vengono annodate tra loro e montate, infine, su un telaio, provocando nell’osservatore la vibrazione visiva e percettiva di questa interconnessione che si sporge oltre la superficie dell’opera.
La visione dell’artista e, di conseguenza, il suo linguaggio si avvalgono di studi che riflettono sugli «oggetti come reti di relazioni inserite all’interno di reti più grandi» come afferma Claudio Cerritelli, curatore del catalogo della mostra, permettendo di comprendere come queste reti frattali, nelle varianti delle loro caratteristiche, siano in grado di sintetizzare il nostro tempo ed esprimere i rapporti di interazione che ogni giorno ci troviamo a vivere.
Pur mantenendo la costanza tra gli intervalli dei nodi frattali si possono notare, da opera ad opera, diversificazioni sia cromatiche sia di ritmo, quindi di tessitura, la quale presenta trame più strette o di più ampio respiro, come variano anche gli strati sovrapposti delle reti. Ne sono un esempio lampante le opere della stanza dedicata alla riflessione sulla celebre sequenza di Fibonacci, la successione di numeri interi in cui ciascun numero è la somma dei due precedenti. Qui l’artista rappresenta la sequenza per mezzo di una selezione di sei opere che, pur presentando tutte l’alternarsi di tessuti bianchi e neri annodati, formano delle fasce di colore che seguono la sequenza studiata dal matematico pisano, cambiando perciò rispettivamente i loro intervalli, ampliandone sempre più le dimensioni sul telaio.
Le reti frattali esposte nelle altre sale presentano unità modulari e composizioni apparentemente slegate tra loro, nelle quali l’“alfabeto frattalico” di Garbellotto si sviluppa attraverso raddoppiamenti di trame che si allineano in maniera trasversale e ortogonale, giocano con abbinamenti talvolta inconsueti di colori oppure sfruttando la stabilità del monocromo.
La bidimensionalità viene superata dai vari strati sovrapposti della trama creata dai nodi frattali, concepiti dall’artista come mondi in relazione che hanno il compito di attirare chi li guarda nel flusso creato dalla griglia della rete. Il risultato è quello di un viaggio negli intrecci di diverse composizioni, dimensioni e forme, dal quadrato, al rettandolo alle forme curvilinee, in cui lo schema di ogni opera è un mondo a sé, pur restando interconnesso e accomunato alle altre per la modalità di creazione.
Se le informazioni presenti in sala non bastassero per comprendere i lavori esposti nella cornice storica della Fondazione Bevilacqua La Masa, Fernando Garbellotto si è impegnato a guidare i visitatori durante alcune giornate di visite gratuite le cui date si possono trovare nell’account Instagram dell’istituzione.
Info:
Fernando Garbellotto. Reti frattali; sistemi in relazione
2/09 – 9/10/2022
Palazzetto Tito, Dorsoduro 2826
Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia
Fernando Garbellotto, Rete frattale – 530 KN, Rete frattale – 716 KN, courtesy Fernando Garbellotto
Fernando Garbellotto, Rete frattale – 1046 KN, courtesy Fernando Garbellotto
Fernando Garbellotto, Sequenza di Fibonacci 1 – 816 KN, Sequenza di Fibonacci 2 – 834 KN, Sequenza di Fibonacci 3 – 834 KN, courtesy Fernando Garbellotto
Fernando Garbellotto, Sequenza di Fibonacci 5 – 834 KN, Sequenza di Fibonacci 8 – 800 KN, courtesy Fernando Garbellotto
Dopo una formazione storico-artistica svolta tra Italia e Francia, si occupa di comunicazione digitale in ambito culturale. Ama indagare le influenze culturali di cui gli artisti si nutrono e scoprire come essi le integrino nei messaggi che lasciano attraverso le opere d’arte.
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