Intimità e giocosità decretano l’eterna giovinezza in un mondo rapido e travolgente. Ricordare come matrice di espressione contemporanea e culturale. Il ricordo è legato indissolubilmente al gesto e ogni segno che lascia non è altro che un frammento di quelle esperienze fluttuanti nella mente. Prendono colore, prendono forma, si addomesticano per fare cose, delle cose pittoriche che per l’artista – forse – non sono solo cose.
Leonardo Devito – giovane pittore fiorentino nato nel 1997 – ha la caparbietà di traslare in materia qualcosa di intelligibile. Non vi è concetto alcuno nel suo lavoro, sono semplici ricordi da raccontare, freudiani momenti di un’acerba vita contrassegnata dal quel passaggio ludico fra infanzia e adolescenza, fra adolescenza e maturità. È per questo motivo che l’artista sceglie come titolo di questa mostra My Favourite Things, ovvero ciò che egli preferisce ricordare e trasmettere secondo la sua visione e il suo filtro stilistico. Nella traduzione italiana del titolo e della visione d’insieme dell’esposizione, però, c’è una sottigliezza che emerge: le cose “preferite” sì appartengono a quella sfera rappresentativa intima e spensierata, ma anche alla loro dicotomia dalla contemporaneità.
Le opere di Devito sono “pre-ferite” – che letteralmente significa “prima delle ferite” – come un qualcosa da preservare, pensieri e manifestazioni da proteggere, ed è per questo motivo che vi è una sorta di distacco tra la fase pittorica a quella emotiva. La spontaneità del pittore non ha nulla a che fare con la realtà tortuosa e accademica. A tal proposito Leonardo Devito mescola tecniche e colori incurante della loro trasposizione nella visione realistica e generalista. L’olio si mescola all’acrilico, la materia si forma in agglomerati di pigmenti più che in stesure cromatiche. Le figure rimembrano stilisticamente un crocevia tra morandiane e masaccesche gesta, tra concettualità metafisiche e rinascimentali.
È da questo compendio gioviale e spensierato che nasce la mostra alla Galleria Acappella a Napoli. Nove lavori sono esposti negli spazi di Vico a Cappella Vecchia, per la precisione cinque pitture e quattro bassorilievi, e quest’ultimi sorprendono positivamente per l’obsolescente matrice raramente visibile in questo periodo storico. Opere come Mamma sgrida figlio che guarda troppa tv e Gormiti – rispettivamente un bassorilievo in terracotta e un olio e acrilico su tela – mostrano nella loro manifattura l’intimità familiare, la giocosità immaginifica infantile, e soprattutto quel passaggio da una fase all’altra della crescita che trasmette a tratti dolore, a tratti indifferenza e a tratti necessità. La pittura dal titolo Spaghetti a Porta Palazzo simboleggia quei ricordi da perseverare, luogo legato emotivamente all’artista che lascia spazio alla spontaneità del momento e all’affetto che ne deriva.
Leonardo Devito sceglie con semplicità di vivere la contemporaneità artistica con un disinteresse ludico, benevolmente infantile, guardando alla sua cultura e alla sua memoria per attingere una propria semantica “preferita”.
Info:
Leonardo Devito. My Favourite Things
28/04 – 5/06 2023
Galleria ACAPPELLA
Vico S. M. A Cappella Vecchia 8/A, Napoli
www.museoapparente.eu
Art Curator e Art Advisor, laureato in Arti Visive e Mediazione Culturale, con Master in Pratiche Curatoriali, classe ’95, vive a Napoli. Collabora con Gallerie e Spazi Indipendenti, la sua ricerca è incentrata principalmente sulla Pittura Emergente, con uno sguardo attento e propenso anche su altre forme di linguaggio estetico.
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