Il complesso museale di Mantova, attualmente chiuso a causa dell’emergenza Covid-19, ospita da ottobre due sensazionali mostre di arte contemporanea di due grandi artisti: Gastone Biggi e Umberto Mariani. Due mostre separate, che condividono un luogo speciale, evocativo: Palazzo Ducale. Mentre resiste a qualsiasi contemporaneità la nota e antica camera picta del Mantegna, crescono a fianco due dialoghi del tutto nuovi, se pur conosciuti.
Negli spazi della Galleria del palazzo mantovano, si sviluppa l’antologica dedicata al romano Gastone Biggi, autore del Manifesto del Realismo Astratto. Cinquanta opere compongono questa ricca antologica che induce lo spettatore al confronto costante dell’opera con lo spazio naturale e lo spazio mentale, nella ricerca continua di un dialogo tra realismo e astrazione, che portano a una nuova visione dell’incontro fra spazio tra mente e natura. Centrale il tema del colore che ci presenta la natura e che Biggi vive nei suoi lunghi viaggi in giro per il mondo, tra esperienze di vita e fonti di ispirazione continua: nascono così i cicli dei Variabili, dei Ritmi, dei Cieli e dei Campi, per poi immergersi nelle atmosfere ambientali della serie Luci e Suite americane. Un lungo viaggio espressivo che si chiude con una sorta di teca/taccuino, rappresentato dal tema simbolico dei Fleurs, sorta di abecedario botanico che ricorda romanticamente quel Kandinsky, meno geometrico e certamente più “fauve”, che di un certo astrattismo si fece portavoce generale.
Superate le stanze di Biggi e attraversato il romantico Giardino dei Semplici, ci si addentra fra le pieghe di Umberto Mariani, nei suggestivi spazi dell’Appartamento della Rustica del palazzo mantovano. Qui, tra gli splendidi bassorilievi e le pitture murali antiche, è esposto un prezioso omaggio a Mariani, reduce da una personale al Museo Ermitage di San Pietroburgo. Una vera e propria trasfigurazione della realtà che trasmuta in scenografie immaginarie in cui pieghe e drappeggi si fanno interpreti delle opere. Esaustive, a seguito della visione della mostra, le parole del curatore Giovanni Granzotto “a differenza di Leibniz e di Deleuze, a differenza del panneggio greco e romano e di quello barocco, Mariani ha conclusivamente scelto una strada personale per la “sua piega”, una strada molto vicina a una dimensione metafisica e assoluta, una strada in cui le interferenze della contemporaneità, sempre vive e presenti nella sua opera, si acquietano e si plasmano all’interno del grande e accogliente fiume che è la Piega. Per lui questo è il Mondo, senza più distinzioni fra Classico e Barocco”.
ll titolo della mostra appare quindi un dichiarato omaggio al saggio del filosofo francese Gilles Deleuze “La piega. Leibniz e il barocco” (1990) che, partendo dalle teorie del filosofo tedesco ed esplorando i diversi aspetti della cultura barocca, cerca di definire, attraverso la metafora della piega, il costituirsi dell’anima e dell’esperienza moderna. La mostra di Palazzo Ducale vuole essere insomma un omaggio alle tante declinazioni di questa ricerca, attraverso la simbologia ma anche la concretezza della piega, nella sua plasticità e levità, intesa come un ideale – ma anche realissimo – ponte fra la cultura formale classica, barocca e quella attuale. Tra la bellezza architettonica che offre l’Appartamento della Rustica, si stagliano così le pieghe di Mariani, come veri e propri sipari che compongono il teatro di un’infinita commedia, a tratti tragica, a seconda della scena contemporanea cui il sipario lascia il suo posto.
La mostra Gastone Biggi. Il tempo della natura, gli spazi della realtà a cura di Giovanni Granzotto e Leonardo Conti, realizzata in collaborazione con la Fondazione Biggi presieduta da Giorgio Kiaris e l’esposizione Umberto Mariani. Omaggio a “La piega. Leibniz e il barocco”, curata da Giovanni Granzotto con testi in catalogo di Silvia Ronchey e Dimitri Ozerkov, sono organizzate da Il Cigno GG Edizioni di Roma in collaborazione con Villaggio Globale International.
Info:
Gastone Biggi. Il tempo della natura, gli spazi della realtà
Umberto Mariani. Omaggio a “La piega. Leibniz e il barocco”
Fino al 6 aprile 2021
Complesso Museale Palazzo Ducale di Mantova
martedì-venerdì: dalle 8.45 alle 19.15 (ultimo ingresso 18.30)
lunedì: dalle 8.45 alle 14 (ultimo ingresso ore 12.40)
Chiusura: lunedì pomeriggio, sabato e domenica.
Cover image: Umberto Mariani. Omaggio a “La piega. Leibniz e il barocco”, vista dell’installazione a Palazzo Ducale, Mantova
Gastone Biggi, Variabili policromi, Variabile giallo 6, 1973, vinilici su tela, 50 x 50 cm. Courtesy Fondazione Gastone Biggi
Gastone Biggi, Luci, Suite Americana Terza (New York) Manhattan light, 1990, vinilici e pastello a cera su tela, 100 x 100 cm. Courtesy Fondazione Gastone Biggi
Umberto Mariani, Senza titolo, 2011, vinilico e sabbia su lamina di piombo, cm 60,5 x 80,5
Autrice e giornalista di Treviso. Ha pubblicato Girini con cui ha vinto il premio Mazzacurati-Russo (d’if, 2012), Club dei visionari (Di Felice, 2014), Balena (Prufrock spa, 2014), La susina (d’if, 2015) e l’audiolibro Nella notte cosmica (Luca Sossella, 2016).
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