“L’orizzonte negativo” dell’artista Martina Stella (classe 1992, laureata in fotografia e arte contemporanea a Parigi) è il progetto vincente del concorso dal titolo SEE THE SEA CHANGE, indetto da Robotics Festival di Arte e Robotica e altre tecnologie nel 2020, promosso dal Gruppo78 I.C.A., coorganizzato con OGS Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale di Trieste in collaborazione con l’Università di Trieste.
La mostra, consegue al progetto ispirandosi ad esso. Il titolo dell’esposizione è un omaggio all’opera dell’urbanista e scrittore francese Paul Virilio, deceduto nel 2018. Nell’omonima opera, Virilio riflette su come, dopo aver conquistato le terre emerse, il mare e l’aria (litosfera, idrosfera e atmosfera), l’uomo sia pervenuto alla conquista della dromosfera, lo spazio astratto della velocità. In questa dimensione, Virilio osserva e critica la tendenza a una progressiva accelerazione, fenomeno dilagante che si ritrova anche nelle proiezioni scientifiche e negli studi sull’innalzamento del livello del mare: le curve che descrivono l’evoluzione del fenomeno presentano spesso un carattere esponenziale.
In reazione a quanto denunciato da Virilio la mostra “L’orizzonte negativo” si basa su delle immagini silenziose e dei video caratterizzati da una grande lentezza.
Martina Stella parte da un’analisi etimologica/semantica della parola “orizzonte” individuandovi l’incontro di due dimensioni diverse; nell’accezione più comune la linea d’incontro tra cielo e terra. Una linea ambivalente che separa e unisce, che è limite e tramite. Investigando anche su altre possibili accezioni – psicologiche/personali/metaforiche – la definisce “una linea immaginaria, porosa, spaziale, temporale e morale, fittizia e ambivalente”.
Il progetto originario, consistente in una grande video-installazione appositamente pensata per la Sala Fittke, si trasforma in un’esposizione dicotomica; metà mostra in sala con disegni e foto, l’altra metà su Internet, dunque virtuale, con quadri accompagnati da un QR code che rinvia al sito dell’artista e a dei video. Man mano che si avanza nella mostra si sviluppa un’interazione tra quadro appeso al muro e lo schermo dello smartphone dello spettatore che si fa interfaccia di realtà aumentate.
La mostra si articola in tre fasi: all’inizio disegni e fotografie con montaggi di diagrammi dell’evoluzione del livello del mare, ricavati dal sito e dagli studi della NASA, poi una fase di immagini a muro supportate da QR allo scopo di illustrare o confutare l’immagine esposta, al terzo step l’originaria installazione immagine/video viene recuperata tramite un’app da scaricare sul proprio smartphone, svelando il punto nodale dell’intero lavoro: la relazione di reciprocità e interdipendenza tra terra e mare. L’orizzonte negativo diviene quindi la linea immaginaria che stabilisce l’incontro tra mare e terra rilevando l’equivalenza della dimensione urbana e naturale. La trasformazione dell’orizzonte marino in paesaggio urbano accade lentamente in modo quasi impercettibile; il mare diventa città e le onde diventano tetti. Con altrettanta lentezza la città torna a essere mare e così di seguito dato che il video è in loop. Nella reciproca e costante metamorfosi solo la linea dell’orizzonte rimane fissa e inalterata (in virtù dell’applicazione della tecnologia di video-mapping) inglobando in egual modo e misura città e mare. L’opera si può leggere come metafora dell’innalzamento del livello del mare a seguito dell’aumento della temperatura del pianeta: quindi segnale e monito, con i mezzi della creatività potenziata dalle nuove tecnologie, di una trasformazione incombente e preoccupante.
Di particolare interesse le immagini dell’ibrido orizzonte ottenute dalla sovrapposizione di centinaia di foto fuse attraverso diverse gradualità di opacità e dissolvenza che fanno assumere alla fotografia incredibili valenze pittoriche.
Maria Campitelli
Info:
Martina Stella, L’orizzonte negativo
4/11/2021 – 9/01/2022
Sala Fittke, Trieste
piazza Piccola 3
produzione Gruppo78 I.C.A.
gruppo78trieste@gmail.com
Per tutte le foto: vista parziale della mostra “L’orizzonte negativo” di Martina Stella, courtesy Gruppo78 I.C.A.
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